𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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Pe' terror che li dieci diavoli, da Ciampolo beffati e umiliati da lo tuffo ne la pece, inseguirli potessero pe' la loro incolumità attentar; Virgilio precipitosamente fuggì verso la sesta bolgia. Senza alcun preavviso, 'n braccio lo fiorentino prese, come una madre fa col figlio suo. Alighieri lo tempo di ragionar no' ebbe che subito da terra si sentì sollevar: la unica cosa che poteva far era tenersi forte.
'n pochi istanti giunser a destinazione, ovvero ne la bolgia de li ipocriti.

No' appena in salvo, 'n un posto riservato si fermaron pe' riprendersi. Virgilio delicatamente in terra rimise lo fiorentino, ad una parete facendolo poggiare, poiaffannosamente respirando tentan' di fiato riprendere. Lo giovine a sè strinse Publio, lentamente poi accasciandosi al suolo in modo da fa' riposar la guida sua.

Co' braccia e gambe lo cinse: <<Maestro mio, perchè una simil cosa ha fatto?>> chiese impensierito mentre lo capo 'li carezzava. A parol risposta no ottenne: vide solo Virgilio poggiar la testa nell'incavo tra spalla e collo di Dante.
Quest'ultimo leggermente arrossì, sentendosi poi avvolgere 'l busto da due possenti, ma non troppo, braccia: era lo romano che lo stava abbracciando.

Nel frattempo sull'argine di quel posto li diavoli videro comparire, ormai inoffensivi perché incapaci d'allontanarsi dal fossato a cui la giustizia divina ordinati l'ave'a. La n'ova bolgia era affollata da li ipocriti, che lentamente camminavan sotto 'l peso di cappe de piombo, esternamente dorate.

Li due, dopo le forze aver ripreso, procedettero lo tragitto su lo fondo de la infernale fossa. Mentre camminavan, uno de li eterni dannati la parlata toscana de lo poeta fiorentino riconobbe, invitandolo a fermarsi co' lui e 'l suo compagno di pena. Dante s'avvicinò, prendendo pe' mano Virgilio: <<Questa volta no' ti metto in disparte>> proferì invitandolo a seguirlo.

Li due ipocriti eran li bolognesi Catalano dei Malavolti e Loderingo degli Andalò, fondatori dell'ordine de li Cavalieri di Maria (popolarmente chiamati frati Godenti), che insieme furon podestà a Firenze. Al suol de la bolgia, crocifisso al suolo, c'era Caifas, che scontava così insieme agli altri membri del Sinedrio, la condanna a morte di Cristo.

Dopo alcuni scambi d'informazioni, Virgilio a Catalano dimandò di indicar'li la via per la risalita, scoprendo così che 'n verità tutti li ponti eran franati.

<<Malacoda c'ha mentito>> disse 'il più grande in volto scuro.

𝑬 𝑻'𝑨𝒎𝒆𝒓𝒐̀ 𝑷𝒆' 𝑺𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 || 𝓭𝓪𝓷𝓽𝓲𝓵𝓲𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora