𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐈𝐈

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Ne' primo girone de lo settimo cerchio eran giunti: luogo da dei Centauri custodito.

Attorno s'osservaron: <<Qui li violenti contro lo prossimo giaccion>> annunciò lo poeta antico indicando co' un dito un punto preciso. Virgilio prese pe' mano Dante, conducendolo verso la riva de un fiume.

<<Maestro, cosa è questo?>>

<<È lo fiume Flegetonte>> rispose, <<No impressionarti de ciò che sto pe' dirti >> continuò con voce più calma, sapendo che 'l giovane era facilmente impressionabile. Ne li occhi lo guardò, 'l viso tra le mani prendendogli e ad accarezzarlo iniziando. Dante prese li polsi de lo maestro suo, stringendoli leggermente.

<<Cosa devo sapere?>>

<<Una cosa de lo fiume. Questo un torrente come tanti altri non è, lo color suo è rosso cremisi. Si tratta de un fium di sangue bollente, ove i dannati a star al suo interno son costretti>> continuò spiegandogli con cautela.

<<...s-sangue?>>

<<Sì, Dante. Ma no temere. A guardar no sei costretto>> lo rassicurò la fronte sulla sua posando. Alighieri li occhi chiuse, li polsi de lo maestro stringendo. Quest'ultimo lo volto 'li accarezzò, le labbra avvicinando. Su 'na guancia de lo giovane le posò, entrambi facendo imbarazzare come la scorsa volta.

<<Preoccuparti non devi, mai>> sussurrò lentamente Publio in direzion de l'orecchio de lo fiorentino, quasi a volerlo stuzzicar in qualche modo, ma inconsciamente. Dante li occhi riaprì, verso 'l basso però guardando. 'l più grande altri delicati baci su la gota 'li lasciò, fin quando le dita de l'altro non sentì su le sue. Il più giovine una loro mano unì, facendo le loro dita intrecciare, nel mentre la testa su la parte scoperta de lo petto di Virgilio posò.

Quest'ultimo con un braccio a sè lo strinse, dei baci sul volto continuando a dargli. Eran entrambi rossi. Dante un leggero sospir di piacere si lasciò sfuggire, che uno strano brivido a Publio provocò. Un attimo si fermò dal continuar a dargli attenzioni: a lo orecchio de lo poeta fiorentino s'avvicinò, soffiandoci delicatamente sopra senza spiegarsi il perché. Questa volta ad avere i brividi fu Dante, che le loro dita intrecciate non era intenzionato a lasciare... e a quanto pareva, nemmeno l'altro.

Nessuno de li due sapeva che cosa stavan facendo, tantomeno sapevan cosa fossero quelle emozioni che provavan ogne volta che entravan a contatto. Lentamente si ricomposero, riprendendo lo viaggio ove lo centauro Nesso ai due mostrò alcuni dei dannati, tra cui Alessandro Magno, Guido di Monfort, Attila e Pirro.

La realtà è che la loro mente era colma di pensieri, soprattutto su quanto poco fa successo. Entrambi il desiderio di incrociar ancora una volta le loro dita avevan, ma dal farlo si astennero.

Almeno pe' quella volta.

𝑬 𝑻'𝑨𝒎𝒆𝒓𝒐̀ 𝑷𝒆' 𝑺𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 || 𝓭𝓪𝓷𝓽𝓲𝓵𝓲𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora