Shadows of the Past 7.2

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Jelena POV

"posso baciarti?" mi chiede con voce roca e insicura.

È una domanda sbagliata, ma la mia mente è completamente annebbiata. Voglio baciarlo, ogni fibra del mio corpo lo desidera.

Non ricevendo alcuna risposta negativa, Asher si avvicina senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. Le nostre labbra si sfiorano appena, e basta un piccolo movimento per farle combaciare. Quando sto per fare il primo passo, un tonfo proveniente dalla porta ci fa sussultare. Ci separiamo di colpo.

Lo guardo, cercando di capire cosa stia succedendo, ma sul suo volto c'è un misto di ansia e rabbia.

"C-cos'era?" balbetto, riferendomi al rumore.

In questo momento, mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossimo stati interrotti. Lo avrei davvero baciato? Non posso e non voglio ripetere l'errore che ho commesso con Blake. Devo stare lontana da Asher.

"Gigi, vai di sopra!" mi ordina, visibilmente agitato. Ma proprio in quel momento sentiamo un altro tonfo provenire dalla porta, seguito da delle urla.

"C-cosa sta succedendo, Asher?" chiedo, il cuore che batte forte.

"VAI DI SOPRA, ORA!" urla furioso, facendo avanti e indietro per la stanza.

Non riesco a muovermi, paralizzata dalla sua rabbia. Non vedo il suo volto, ma so che è furioso. Notandomi ancora nella stanza, si gira e il suo sguardo passa dall'oscurità alla rabbia più pura. Decido di fare come ha detto e salgo al piano di sopra. Quando arrivo all'ultimo scalino, sento un rumore assordante, come se qualcuno avesse sfondato la porta. Dovrei scendere per controllare, ma ho troppa paura. Dal comportamento di Asher, sembra che sappia già cosa stia succedendo, quindi decido di chiudermi nella sua stanza.

Nei minuti successivi, sento urla e credo di sentire anche il suono del vetro che si rompe. La paura per Asher mi divora. Se gli succedesse qualcosa, mi sentirei in colpa per non essere scesa quelle maledette scale.

Cammino avanti e indietro nella stanza, il cuore che mi batte forte. Non riesco a stare ferma. Un'altro urlo mi fa sobbalzare. È troppo. Devo andare da Asher, non posso restare qui, immobile. La curiosità mi spinge a scendere, anche se so che la mia presenza non cambierà nulla. Non posso stare a guardare senza fare niente.

Mi avvio verso la porta, ma qualcuno bussa ripetutamente, abbassando la maniglia. Mi allontano, spaventata.

"Chi è?" la mia voce esce a fatica, tremante.

"Gigi! Sono Logan, apri!" mi rassicura la sua voce. Apro la porta e lui entra, chiudendola dietro di sé.

"Cosa sta succedendo?" lo guardo, cercando una risposta che non arriva. Si passa una mano tra i capelli, frustrato.

"Dobbiamo andare via..." si ferma, all'improvviso, sentendo un altro tonfo provenire dal piano di sotto. I nostri sguardi si incrociano, il terrore che qualcosa possa essere successo a Asher ci paralizza.

Senza dire una parola, ci precipitiamo verso la porta e scendiamo le scale. La scena che mi si para davanti fa salire il cuore in gola.

Un ragazzo punta la pistola sul petto di Asher. Il cuore mi si blocca nel petto, le gambe tremano così forte che temo di crollare a terra.

"Fallo, se hai le palle, Adam" lo provoca Asher, la voce fredda, tagliente. Non ha paura. Non si muove. È come se non gli importasse di morire.

Sto per aprire bocca, per urlargli di smetterla, di non provocarlo, ma Adam mi precede, sogghignando. "Che eroe," ridacchia. "Sai, mi chiedo quanto ci metterebbero a dimenticarti. Secondo me neanche un'ora."

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