Protect you 34.1

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Jelena POV

Questa sera Madison festeggerà il suo diciassettesimo compleanno e non posso presentarmi nelle mie condizioni attuali. È da una settimana che non mi alzo dal letto, ma oggi devo farlo. Devo farlo per la mia migliore amica, ma anche per me stessa. Non posso continuare così. Devo imparare a darmi valore. So che non merito tutto quello che mi è capitato e so di meritare un ragazzo che sappia amarmi veramente.

Le uniche volte in cui mi sono alzata erano per andare a scuola e dal tatuatore. Finalmente, ho fatto il tatuaggio per Ashton. Mentre l'ago mi lacerava la pelle, non ho potuto trattenere una lacrima. Mi manca come l'aria, non ho ancora imparato a convivere con la sua assenza. Non ho ancora accettato che non tornerà mai più da me. Forse dovrei ricominciare ad andare in terapia.

Faccio un grosso respiro e mi alzo dal letto per andare a farmi un bagno caldo. Dopo arriveranno le truccatrici e lo stylist e sono già in ritardo.

Mi chiedo se ci sarà anche Asher stasera. Non so come comportarmi. Avrei voluto chiedere a Madison, ma avrebbe sicuramente pensato che mi desse fastidio la sua presenza e non l'avrebbe più invitato.

_____

Un uomo della sicurezza apre la portiera della macchina porgendomi la mano. La afferro e scendo dalla vettura ringraziandolo. I suoi colleghi fanno lo stesso con mio padre e Summer, che indossa un vestito bordeaux che le risalta la pancia, donandole un'aria meravigliosa. Io invece indosso un abito lungo bianco con uno spacco pericoloso e una scolatura esagerata. Ma lo stylist si era impuntato, affermando che il vestito mi stesse d'incanto.

Tutti e tre insieme ci avviamo verso l'immensa sala da cerimonia e rimango stupita per tanta esagerazione. Credo che non festeggerò quest'anno. Io e Jace ci siamo allontanati tantissimo, non siamo mai stati così distaccati. Oltre a non voler festeggiare il compleanno, credo che non avrebbe nemmeno senso farlo quest'anno.

Una coppia si avvicina a noi e saluta mio padre e Summer in modo amichevole, poi si soffermano su di me.

"Marcus, ma tu non avevi due gemelli?" chiede l'uomo, indicandomi.

Maleducato.

"Jace arriverà presto, i ragazzi di oggi sono peggio delle donne, stanno sempre a prepararsi," ironizza mio padre, inventandosi una delle sue tante bugie.

Jace non torna a casa e non chiama da quando Asher mi ha chiesto di andarmene. È rimasto lì, non ha voluto sentire ragioni. Mio padre ha cercato più volte di convincermi a dissuaderlo, ma ormai Jace è grande e vaccinato. Sa prendere le sue decisioni da solo e, se vuole andare a processo contro nostro padre, non lo fermerò. Si prenderà le conseguenze delle sue azioni. Tanto non può vincere contro Marcus e, in un modo o nell'altro, tornerà a casa. È questione di tempo.

"Tu sei Jelena?" chiede la donna di fronte a me.

"Per voi, Gigi," sorrido falsamente, porgendo la mano, e loro ricambiano il sorriso.

"Vado dagli altri," avviso mio padre che annuisce per poi continuare la conversazione con l'uomo al suo fianco.

Mentre cammino alla ricerca dei miei amici, sento un fischio di approvazione e mi giro indignata, ma appena vedo Joshua, mi tranquillizzo e vado nella sua direzione.

"Sei un coglione," lo abbraccio, allacciando le mani al suo collo.

"E tu sei una bomba sexy," ricambia il mio abbraccio.

"Smettila," dico, dandogli un leggero schiaffo sulla spalla, terminando il contatto tra i nostri corpi.

"Dov'è la festeggiata?" domanda, guardandosi intorno. Alzo le spalle in risposta.

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