Between Pain and Desire 15.2

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Jelena POV

Flashback

Inizio a correre verso di loro, ma nemmeno il tempo di fare tre passi che il rumore assordante dello sparo rimbomba nella mia testa, mozzandomi il respiro. È come se il tempo si fermasse, come se il mondo intero si fosse fermato per un istante. Il mio corpo si congela, ma la mia mente è in fiamme. Nonostante la voglia di urlare con tutta la forza che ho, non emetto nemmeno un suono, come se mi avessero strappato le corde vocali. Il gelo che mi percorre la schiena è insopportabile, e il cuore mi batte così forte che sembra voler esplodere. Un'angoscia gelida mi stringe la gola, rendendo ogni respiro un dolore lancinante.

"ASHTON!" urlo, finalmente riprendendo il controllo del mio corpo, ma la mia voce è rotta, fragile, come se la paura avesse divorato ogni parte di me.

Toglietemi tutto, anche l'anima, ma lui no. Non posso perderlo, non ora. Non così.

Ricomincio a correre, le gambe che sembrano più pesanti ad ogni passo, ma la mia mente è solo una. Una sola cosa: lui. Non posso lasciarlo lì, da solo, non posso.

Arrivo in un battito di cuore e mi inginocchio, il mondo che sembra scomparire attorno a noi. Ashton è lì, immobile, disteso in una pozza di sangue che cresce inesorabilmente, come una macchia scura che minaccia di inghiottirlo. Il mio cuore smette di battere per un secondo, il mio respiro diventa corto e affannoso. L'aria intorno a me sembra farsi pesante, difficile da respirare, come se il mondo stesso stesse cercando di soffocarmi.

"No, no, no..." sussurro, tremando mentre lo prendo tra le braccia. La sua testa è tra le mie gambe, il suo corpo che sprofonda, debole. Ogni sua fibra di vita sembra staccarsi da lui. Non posso lasciarlo, non voglio farlo.

"Gi-gi... v-attene..." mormora a fatica, il suono della sua voce spezzata è un colpo diretto al mio cuore. La paura cresce come un mostro dentro di me, un buco nero che mi risucchia tutto. Le lacrime scivolano sul mio viso, senza sosta, senza pietà. Non riesco a fermarle. Ma sono impotente. Non posso fare nulla per fermare ciò che sta accadendo.

Non mi muovo di un millimetro, il corpo di Ashton è la mia unica priorità, l'unica cosa che conta. Con le mani tremanti, cerco di fermare il sangue che scorre da quella ferita al petto. La sua pelle è fredda, troppo fredda, eppure il suo sguardo è fisso nei miei occhi. C'è una consapevolezza in quegli occhi, una tristezza infinita. Sembra che sappia che questa potrebbe essere l'ultima volta che mi guarda così. La sua debolezza mi strazia, ma non mi arrendo. Non voglio arrendermi. Non ora.

Guardo intorno a me, la paura mi paralizza. Il mio cuore batte all'impazzata, come se volesse scappare dal mio petto. Devo trovare aiuto. Non posso perderlo. Non posso vivere senza di lui. Non lo farò. Non posso.

Poi vedo Jace. È in piedi sull'ingresso, con gli occhi sbarrati, come se non riuscisse a credere a ciò che sta succedendo. Si avvicina di corsa, ma il suo volto è quello di chi ha visto un incubo. Un incubo che non finirà mai.

"CHIAMA UN'AMBULANZA! ORA!" grido con tutta la forza che ho, ma la mia voce è spezzata, quasi non riconosco più me stessa. Jace non esita, inizia a cercare il cellulare, ma il mio cuore è ancora bloccato, la speranza che mi rimane è una flebile scintilla. Ogni secondo che passa sembra dilatarsi, sembrano ore, giorni. Ma non c'è tempo. Non c'è tempo.

Il ragazzo che ha sparato fa un passo in avanti, e io stringo ancora più forte Ashton, come se potessi proteggerlo con il mio stesso corpo. Se deve passare, dovrà farlo su di me. Non lo lascerò andare. Non lo permetterò.

"Cos'ho fatto?" sussurra, la sua voce è tremante, quasi incredula. Non riesco nemmeno a guardarlo. Lui si ferma, come se stesse cercando di capire, ma quando il suo sguardo si alza su di me, i suoi occhi sono pieni di paura. Un'angoscia che mi paralizza.

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