guilt 26

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Asher POV

"Demi, il carico che abbiamo spedito la scorsa settimana è arrivato a destinazione?" domando mentre sfoglio una pila di documenti. Le informazioni per la prossima missione non mi lasciano tregua, e il nervosismo si fa sentire.

"Sì, è arrivato oggi alle 11:30," risponde, controllando velocemente il telefono. Annuisco distrattamente, continuando a studiare i dettagli del piano suicida che ci è stato assegnato dal grande capo.

Devo neutralizzare un carico importante di una gang rivale. L'operazione è rischiosa: abbiamo l'ora e il luogo, ma non abbastanza uomini per affrontare un possibile scontro armato. Niente va mai come previsto, e devo trovare un modo per evitare un bagno di sangue.

Sospiro, gettando la testa all'indietro e massaggiando le tempie. I pensieri mi divorano.

"Asher, tutto bene? Se vuoi parlarne, io sono qui," dice Demi, sedendosi con le gambe incrociate sulla mia scrivania.

"Tranquilla, è solo stress da lavoro," rispondo, cercando di tornare concentrato sulle carte davanti a me.

"Oh, non ho dubbi," replica lei, lanciandomi uno sguardo indagatore. "Da quando hai lasciato Gigi, non fai altro che lavorare giorno e notte."

"Non sto cercando di distrarmi, è il capo che mi fa lavorare giorno e notte," ribatto senza distogliere lo sguardo dai documenti.

"Asher, tu la ami?" La sua domanda mi colpisce come un pugno allo stomaco. Alzo lentamente lo sguardo verso di lei, spiazzato.

Io la amo?

"Non lo so," ammetto con un sospiro, lasciando che il peso della domanda mi si depositi addosso.

"Mi ricordo il tuo sorriso quando Logan diceva il suo nome per prenderti in giro," dice lei con un tono dolce. "O quella volta in cui sei tornato a casa felice e spensierato, quasi irriconoscibile. Non ti ho mai visto così. Questo deve pur significare qualcosa. Asher, sei innamorato di Gigi, sì o no?"

"No, non credo sia amore," rispondo, scrollando la testa. "Io e Gigi siamo come due estranei. Non ci conosciamo davvero, e il tempo per farlo c'è stato. Semplicemente, non siamo destinati a stare insieme."

"Asher," ribatte Demi con un sorriso sornione, "l'amore non si misura con il tempo. Succede e basta. A te è successo."

Prima che possa risponderle, qualcuno bussa alla porta. "Avanti," dico. Logan entra con diversi cartoni di pizza, che deposita con attenzione sul tavolo.

"Di cosa stavate parlando?" domanda, togliendosi il giubbotto.

"Asher non vuole ammettere di essere innamorato di Gigi," lo anticipa Demi, aprendo i cartoni e ignorando il mio sbuffo esasperato.

Logan si schiarisce la voce, evitando il mio sguardo. "Asher, a proposito di questo..." esordisce, e il suo tono serio mi mette subito in allarme.

"Che succede, Logan?" chiedo, fissandolo con un'espressione tesa.

"Gigi è in ospedale," dice infine, la voce grave. "È stata ricoverata d'urgenza due sere fa."

Le sue parole mi colpiscono come un colpo al petto. Sento il sangue gelarsi nelle vene. "Cosa stai dicendo, Logan?" domanda Demi, preoccupata.

Logan abbassa lo sguardo, dispiaciuto. "Non so i dettagli, ma Mads mi ha detto che ha avuto un collasso. Non so se sia colpa tua, ma..."

"È tutta colpa mia," sussurro, incapace di guardare i miei amici. Un peso schiacciante si abbatte sul mio petto.

"Asher, non puoi saperlo," dice Logan, cercando di calmarmi.

Ma le sue parole non fanno altro che peggiorare il senso di colpa che mi attanaglia. È stata la mia rabbia, la mia incapacità di gestire i miei sentimenti a ridurla così. Gigi non meritava niente di tutto questo.

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Jelena POV

Qualcuno bussa alla porta. Un attimo dopo, la maniglia si abbassa ed entra Jace. Non riesco a guardarlo senza sentire un'ondata di rabbia travolgermi.

"Gigi, possiamo parlare?" domanda insicuro, gli occhi lucidi.

"Assolutamente no," rispondo fredda, senza degnarlo di uno sguardo.

"Ti prego, dammi la possibilità di spiegarti," insiste. Faccio un grosso respiro e, con riluttanza, gli indico la sedia affinché si sieda.

"Parto dall'inizio—"

"Parti da dove cazzo vuoi, basta che smetti di mentirmi," lo interrompo brusca, con la voce carica di odio.

"Ashton faceva parte di una gang, lui ha provato in tutti i modi ad uscire da quel mondo di merda ma non ce l'ha mai fatta. Ma gli avevano promesso che se volesse farla finita con loro, doveva svolgere un ultimo lavoro. Ashton aveva accettato inconsapevole a quello in cui sarebbe andato incontro; l'ultimo servizio che lui doveva portare a termine era uccidere un comandante della polizia. Se Ashton si fosse rifiutato loro avrebbe ucciso lui. Lui ci ha provato ma non appena vide l'uomo che avrebbe dovuto uccidere, mano nella mano con il figlio, non ce la fece. Ashton non era un assassino, ha sacrificato la sua vita affinché si salvasse un innocente la cui unica colpa era far rispettare la giustizia nel suo paese. Quei criminali ritenevano Ashton un codardo che non meritasse di vivere perciò hanno decisero di ucciderlo. C'eri anche tu quella notte, gli hanno sparato a sangue freddo. Arrivati in ospedale i medici hanno comunicato a me e Joshua che Ashton era entrato in coma e che le possibilità che lui si svegliasse erano molto vicine allo zero. Abbiamo detto a tutti che lui fosse morto per evitare che provassero a ucciderlo una seconda volta. Lo abbiamo detto anche a te affinché vivessi la tua vita senza la speranza che lui si svegliasse da un momento all'altro perché non è così. Ashton tuttora è in come e ci hanno comunicato che non si sveglierà mai più. Gigi dobbiamo staccare la spina che lo tiene in vita"

Le sue parole mi colpiscono come una tempesta. Ashton non è morto, ma allo stesso tempo lo è. La rabbia e il dolore mi travolgono, lasciandomi incapace di respirare.

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