29. Tu sei la mia casa

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"Nell' istante stesso in cui ti ho conosciuto, ho sentito che in te c'era qualcosa di cui avevo bisogno. Ma non era qualcosa. Eri tu."
(Jamie McGuire, "Uno splendido disastro")

"Sempre più convinto di aver scelto bene!", afferma il rappresentante dei Complexions che per adesso mi sta seguendo negli allenamenti.
"Grazie!"
"Forte tecnicamente, forte caratterialmente, forte emotivamente. Perfetta!"
Lusingata dalle sue parole, inizio, con anima e corpo, la nuova coreografia. Incredula ancora di ciò che sto ballando ma soprattutto per chi e con chi sto ballando, mi lascio trasportare dalla musica e dalla mia felicità. Perché si, io sono felice. Ho tutto ciò che può rendermi felice. Ho la danza, ho Alessio. Le ragioni che mi muovono. Perchè, solo adesso, io mi sento davvero completa. Davvero viva. Perché, quando stai così, fai persino pace con te stessa. Ti senti al posto giusto, nel momento giusto. Ti senti qualcuno, ti senti qualcosa. Io non so cosa io sia di preciso, ma so cosa voglio e cosa non lascerò mai.

"Allora! Come vi sentite?"
I ragazzi, distesi sul letto, alquanto pensierosi ma sorridenti, mi guardano senza rispondere. Riccardo alza la mano e mi da segnale di okay. Rido per le loro facce buffe.
"Va bene, ho capito. Seguitemi, su!"
Tutti e cinque, contemporaneamente, alzano la testa e mi guardano curiosi.
"Non fate domande. Veloci, su!"
Nessuno di loro si alza. Mi guardo un po' intorno e afferro la bottiglia d' acqua dietro di me.
"O vi alzate o la doccia!", li avviso, cominciando a stappare la bottiglia.
I ragazzi non se lo fanno ripetere ancora e, a mò di soldati, si posizionano dinnanzi a me. Sorrido. Alessio mi da un bacio, stringendomi forte a sè.
"Dove andiamo?", chiede Fra curioso aumentando il passo.
"Sorpresa. O forse no."
Sulla metro i ragazzi, curiosi e insistenti, mi chiedono continuamente dove li stia portando. Io sto in silenzio mentre Alessio mi corrompe inutilmente.
Non so se loro ricordino quella sera, ma io si. Ne ricordo ogni minimo dettaglio, ogni minimo profumo. Ricordo ogni minima sensazione di libertà e di infinito. Ogni parola ed ogni musica. Ogni nota. Ogni gesto.
Guardo Alessio. Ride e scuote la testa.
"Non ti capirò mai."
Soddisfatta di tenerli sulle spine, prendo Alessio per mano e ordino loro di seguirmi.
"Ricordate?"
I ragazzi spalancano gli occhi mentre Riccardo esulta.
"Una delle serate più belle della mia vita, Vittoria!"
La terrazza è rimasta sempre la stessa, la vista ancora più splendida. Il profumo di cioccolata e crêpes invade tutta la zona e la nostra nonnina, come una volta, ci guarda e ci sorride, forse addirittura riconoscendoci.
Alessio mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
"Sei un genio!"
"Quanto ho gridato quella sera!", ricorda Lorenzo sorridendo mentre Alessandro e Francesco stanno già scegliendo le crêpes da mangiare.
"Comunque potete gridare ancora. Potete gridare quanto siete felici di aprire domani il concerto dei Modà!"
"E quanto ti amo? Anche questo posso gridare?"
Alessio mi prende in braccio e inizia a girare al centro della terrazza.
"Buona fortuna, amore!"
Riccardo già urla di fronte al panorama romano mentre Alessandro, con la bocca sporca di cioccolato, ride come un bambino alle battute di Lorenzo. Francesco si avvicina a noi e, ponendosi tra me e Alessio, ci abbraccia.
"Mi mancherete!", esclamo quasi senza accorgermene. Alessio mi bacia in fronte mentre Pierozzi abbassa lo sguardo.
"Siete i miei migliori amici!", esclama stringendoci più forte.
"Noi ti amiamo Pierozzi!", risponde Alessio sorridendo.
"Eh amico, in fondo ho sempre saputo che tu avessi un debole per me!"
Poi mi guarda.
"Mi dispiace Vi!"
"Io sono felice per voi!"
Alessio ride mentre Pierozzi scuote la testa.
La serata trascorre velocemente, tra risate, battute, giochi e cioccolata. Li osservo. Sono belli, eccome se sono belli. Forti, quasi senza paura. Liberi.

Rientriamo presto, la giornata di domani sarà lunga ed alquanto intesa. Anche perché la mia sveglia suonerà alle sei, dato che Erica mi attende in areoporto.
"Buonanotte Vi, e grazie!", mi salutano i ragazzi davanti l' ingresso dell' hotel. Alessio, però, si ferma un attimo.
"Sicuro che posso andare a casa?" Annuisce e poi mi sorride.
"Vorrei venir con te ma domani mi aspetta una giornatona e tu devi andare prestissimo a prendere Erica!"
Mi siedo sulle sue gambe e gli do un bacio.
"Andrà tutto bene, amore.."
Mi sorride.
"Grazie per stasera!"
"Io non voglio grazie!"
Noto che è un po' nervoso, si tocca continuamente ciuffo ed è parecchio silenzioso.
Sospiro.
"Va bene. Guarda un po', basta spostare la sveglia alle cinque, così posso raggiungere da qui l' areoporto in tempo."
Mi guarda curioso.
"Beh? Io dormo qui con te!"
Ha il sorriso stampato in faccia e la causa di quel sorriso meraviglioso sono io.
"Amore, ma sarai stanchissima poi!"
"Non mi importa. Voglio stare qui con te!"
Mi prende per mano e andiamo in camera. Sotto le lenzuola, mi stringe forte a sè e, dopo avermi baciato dolcemente e augurato la buonanotte, chiude gli occhi e pian piano si addormenta. Non riesco a smettere di guardarlo. Mi avvicino ancora di più a lui e gli accarezzò il viso mentre il suo respiro diviene pian piano regolare. Io voglio lui, qualsiasi cosa accada. Qualsiasi cosa capiti.

Alessio mi stringe la mano e, tra le urla e la folla dei fans, mi porta con sè. Ogni tanto si volta verso di me e mi sorride. Il concerto è andato alla grande e i ragazzi sono stati da Dio. Kekko, infine, si complimenta con loro, ritenendosi orgoglioso della sua scelta.

"Pensavate non venissi!", urla qualcuno con una voce mezza roca e mezza francese per via della "r"moscia. Riconosciamo il tono di mamma. Di mamma Maria. La nostra "mamma famosa" viene verso di noi e ci abbraccia, tutti e sei.
"Non potevi mancare!", gli confida Alessio parecchio emozionato. Maria indica la mia mano che stringe quella di Alessio.
"Questo mi rende felicissima!", afferma dando una pacca sulle spalle ad Alessio.
"Sono orgogliosa di voi!", continua poi.
"E tu, Vittoria, quando parti?"
"Il 4 settembre!"
"Emozionata?"
Ho gli occhi lucidi e lei, con molta dolcezza, mi accarezza il volto.
"Buona fortuna bellezza! Ragazzi, ora scappo. Sappiate che non mi dimentico di voi, nè di Vittoria. Trattatemela bene!"
Ci saluta e va via.

"Dai, amore!", mi urla Alessio mentre Riccardo ed Erica lo tempestano di cannonate d' acqua. La musica del lido di Ostia invade la spiaggia mentre le luci vengono e vanno via, creando un' atmosfera magica. Prendo la ricorsa e mi butto in acqua mentre Alessandro e Lorenzo urlano peggio dei bambini.
Poggio le mani sulle spalle di Alessio e cingo i suoi fianchi con le gambe. Ecco cosa amo di lui. Che sia davanti agli altri che solo con me, è sempre rispettoso del mio essere donna. Soprattuto quando ci troviamo davanti agli altri.
"So Wake me Up..", canta Lorenzo seguendo con la voce la musica proveniente dal lido. Erica e Pierozzi si coccolano davanti il falò mentre Riccardo e Alessandro continuano a schizzare acqua ed io e Alessio raggiungiamo i piccioncini al falò. Alessio mi poggia il telo sulle spalle e strofina le sue mani su di me per potermi riscaldare. Mi abbraccia, stringendomi a sè. Il resto dei Dear Jack ci raggiunge e Francesco e Lorenzo prendono le chitarre. Rivolgono un' occhiata ad Alessio, che sembra capire cosa intendono. La loro versione di "She will be loved", ancora una volta, arriva dritta al cuore. Mi incanta, ancora una volta. Mi lascia senza fiato. Alessio poggia la testa sulla mia spalla.
"Ti amo..", gli sussurro, sorridendo.
Mi da un bacio, all' angolo della bocca.
Ci distendiamo sui teli posti sulla sabba, tra felponi e costumi ancora bagnati. Riccardo, Alessandro e Lorenzo hanno deciso di fare un salto al lido, attratti dalla musica, mentre Francesco ed Erica stanno passeggiando in riva al mare. Io ed Alessio, rimaniamo soli. Noi e il nostro solito gioco con le stelle, che, come dice lui, continuamente stanno a guardarci.
"Guarda, sembra un microfono!"
"No, amore. È un gelato, fidati."
"Gelato? Ma scherzi?! Io ti giuro che è un microfono!"
"Questo perché tu ami i microfoni!"
"Su questo non posso darti torto!"
"Sei felice?", gli chiedo abbassando il tono della voce.
"Forse non sono mai stato così felice. Oggi è stato incredibile. Tu sei incredibile."
Rivedo nelle sue parole esattamente le mie.
"Ti ho mai detto che sei la mia felicità?", gli chiedo, continuando a fissare il cielo.
"Ogni giorno."

Abbraccio Alessio, che, stanchissimo, mi riempie di baci. Lo prendo per mano e lo porto in disparte.
"Senti. So che sei un gran mammone e che ami Tarquinia."
Mi blocca.
"Amo anche te."
"Ecco. Appunto. Mi chiedevo."
Mi invita a continuare il discorso.
"Dato che inciderete il secondo album a Roma e questa città, diciamo e un po' magica, non è che... Si, insomma!"
"Amore?"
Incrocio le gambe ed alzo lo sguardo.
"Vuoi venire a vivere con me?"

"Entri dentro le persone"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora