"La felicità è fare l'amore a ore strane oppure normali, purchè con te.
La felicità è crescere insieme, litigare a chi ha la testa più dura e poi, pieni bernoccoli, salire un altro gradino del nostro amore...
...Un problema che ti assilla e lo risolviamo insieme.
Un braccialetto che io ti regalo, una camicia che tu mi lavi.
Scusami ancora per questa vagonata di pensieri idioti.
Ti volevo soltanto dire che non mi manca una donna. Mi manchi tu. Che sei anche una donna, e che donna. Ma sei qualcosa di più: l'altra parte di me".
("Fai bei Sogni" - Massimo Gramellini)So che mi sta guardando. Con gli angoli della bocca ricurvi e gli occhi fissi su di me, Alessio mi accarezza il viso e mi donna dei baci sulla spalla nuda. Lo fa sempre, fino a quando non apro gli occhi e mi fiondo su di lui.
Sorrido, tenendo ancora gli occhi chiusi. Sento le sue labbra morbide poggiare perfettamente sulle mie.
"Buongiorno amore.", mi saluta, costringendo ad aprire gli occhi. Incontro subito il suo sguardo. Poggio una mano sul suo petto nudo e infilo l' altra tra i suoi capelli.
"Buongiorno..", sussurro dolcemente.
"Amo guardarti mentre fai finta di dormire..", ride.
"Scemo!"
Mi stringe forte a sè per poi distendersi su di me, riempiendomi di baci. Le sue mani scivolano sul mio corpo, fino a raggiungere il bacino. Le sento sotto la larga maglia bianca che indosso. Le sue gambe si incrociano alle mie e sento le sue labbra umide riempire il mio collo di baci.
"Amore, dobbiamo alzarci..", gli dico all' orecchio.
"Si sta così bene qui!", ride, continuando a baciarmi. Annuisco e deglutisco quando le nostre intimità entrano in contatto.
"Vuoi ancora andare via?", mi sussurra con tono malizioso.
"Qui va benissimo.""Che ore sono?", chiede Alessio mentre indossa i pantaloni della tuta.
"Le 10.00."
"I ragazzi saranno svegli da almeno un' ora! Ciao colazione!"
"Ti ricordo che anche noi eravamo svegli un' ora fa.. solo che tu al cornetto hai preferito me!", lo guardo, facendo l' occhiolino da gran figa.
"Che palle!", si mette il broncio per poi scoppiare in un gran risata.
"Senti Bernabei..."
Mi tira il cuscino, colpendomi pienamente in viso. Lo guardo, spalancando la bocca e portando le mani sui fianchi.
"Di solito i cuscini li tiro io!"
Scoppia a ridere. Si butta sul letto e afferra le mie gambe, costringendomi a distendermi accanto a lui.
"E comunque, io salterei anche il pranzo!", sorride maliziosamente bloccandomi con le sue braccia.
"Scordatelo!", sorrido spingendolo indietro.
"Perché?", mi guarda mostrandomi il broncio di un bambino.
"Perché altrimenti poi vorrò saltare anche la cena." Lo sento ridere e non posso fare a meno di ridere anch' io. Ci blocchiamo appena sentiamo qualcuno bussare alla porta.
"Siete un casino voi due!"
"L' amore è rumore, mio caro Lorenzo!", grida Alessio riconoscendo la voce dell' amico.
"Vi aspettiamo giù!", Lorenzo ride e se ne va.
Mentre scendiamo le scale Alessio mi prende la mano, bloccandomi sulla rampa.
"Sono felice che tu sia qui, non sai quanto!"
"Il mio posto è con te."
Mi sorride, mostrandomi tutta la sua felicità.
Raggiungiamo i ragazzi in cucina.
"Oh, finalmente. Buongiorno piccioncini!"
Erica mi raggiunge e mi abbraccia.
"Allora! Che si fa oggi?", Riccardo si stiracchia dando un colpo in faccia ad Alessandro.
"Non ti sei accorto che diluvia?!", esclama Pierozzi porgendoci la tazzina del caffè. Gli do un bacio sulla guancia.
"Diluvia dalle 9!", aggiunge Lorenzo.
"Vedi, Vi! Te l' ho detto che dovevamo saltare il pranzo!", Alessio mi da un pugnetto sulla spalla.
"La smetti?!!", gli dico, ricambiando il suo gesto.
I ragazzi ci guardano curiosi. Scuoto la testa senza smettere di sorridere.
Pierozzi prende il giubbotto.
"Qualcuno, un giorno, mi ha insegnato una cosa!", esclama dopo avermi rivolto un' occhiata. Capisco subito cosa intende. Lo seguiamo tutti. Apre il portone e si fionda sotto la pioggia.
"Fra, ti viene la febbre.", grida Erica rimanendo sulla soglia della porta.
Francesco continua a cantare e a girare ininterrottamente.
"Amore, vieni qui! È bellissimo!"
"Scordatelo!"
Erica rimane immobile davanti la porta. Improvvisamente, corro verso Pierozzi e comincio a cantare con lui. Gridiamo a squarciagola e iniziamo a saltare.
"La pioggia è uno stato d' animo che mi prende quando non sei qui vicino a me!" Guardo Alessio che, dopo aver trascinato Erica, ci raggiunge e si unisce a noi. Alessio mi tocca i capelli.
"Sei strabagnata!"
Gli scompiglio il ciuffo.
"Perché, tu ti sei visto?!"
Mi prende in braccio e inizia a girare mentre Riccardo, Alessandro e Lorenzo cantano con noi.
"Tu sei completamente pazza!"
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"Entri dentro le persone"
Fanfiction"Sei una tipa coi tuoi spazi, guardi fisso e ti imbarazzi, bevi latte a colazione, entri dentro le persone." Si sentiva così maledettamente figo. E in fondo lo era. Non era nè il ciuffo, nè i tatuaggi, nè gli occhi. Era lui. Così maledettamente ant...