"Amore, se ti fidi di me, donami il tuo cuore.
Prometto che lo stringerò forte a me e lo difenderò e proteggerò sempre, lo riscalderò quando ne avrà bisogno e nessuno e nessun dolore lo sfiorerà mai.
Vorrei che curi le ferite del mio cuore e magari insieme si stringano in un grande e tenero abbraccio e poi per amore si uniscano e non si stacchino più, come due calamite che restano attaccate l'una all'altra, per vivere e sognare sempre insieme, uniti in un unico ed eterno battito."
("Tra cuore e mente" - Giuseppina Albanese)"Vittoria! Come va?"
Guardo Maria e le sorrido.
"Ti dispiace per l' uscita provvisoria di Nick?"
Annuisco, senza dire una parola.
"Senti. Anch' io al tuo posto penserei male, però dai, può darsi che ve lo ritroviate nuovamente vicino più tardi."
"È che arrivati a questo punto, Maria, penso che nessuno meriti di andare via. Mi piace pensarci tutti dei vincitori."
"Non so se conta ma per me lo siete."
Che donna Maria De Filippi!
"So che il tuo compleanno è andato alla grande!"
Sorrido a 360 gradi.
"Ti è cambiato l' umore!"
Rido. Guardo Alessio, che mi fissa coi suoi occhioni da cerbiatto pieni d' amore. Maria si volta verso di lui.
"Mostriamo a tutti perché il compleanno di Vittoria è stato così meraviglioso?"
Maria infila una mano nella tasca da giacca e tira fuori il CD dei Dear Jack.
"Vi va di presentare il vostro primo album cantando una canzone? Magari "la canzone?" "
Alessio ride: "Certo!"
Preparano subito la strumentazione e i Dear Jack, sempre più fighi, salgono sul palco per esibirsi, con "Esisti solo tu". Sullo sfondo appare il video della canzone, il nostro video. Rivederlo fa sempre uno strano effetto.
"Complimenti ragazzi!"
"Grazie mille Maria, per tutto!"
La folla urla disperatamente i nostri nomi e a me sembra di non capirci più niente. Al centro dello studio posizionano un grande materasso trapuntato bianco e Maria si avvicina a me.
"Le sorprese, però, per te non sono finite. Dammi la mano e vieni con me."
Stupita e curiosa, allo stesso tempo, mi alzo e seguo Maria.
"Avrei dovuto dirtelo già la settimana scorsa ma ho anch' io voluto attendere il tuo compleanno."
Mi guarda e sorride, come se davvero fosse una mamma.
"Non aver paura. Siediti qui, su questo materasso, e rilassati. Voglio solo fare una chiacchierata."
Respiro, non capisco completamente cosa Maria voglia dirmi.
"Quando sono venuta a trovarvi in Sala Relax il giorno prima della formazione della Classe, io già sapevo chi sarebbe entrato e chi no. Conoscevo le facce, le voci, le ansie, di ognuno di voi. E così vi ho guardati, uno ad uno. Ti ho vista subito e credo fermamente che tu sia stata quella su cui ho concentrato maggiormente la mia attenzione. Mentre tutti ripassavano, ascoltavano musica o si riscaldavano, tu stavi lì, bellissima, seduta su un puffo giallo un po' più piccolo di questo. Molto hippy, in vestito lungo bianco e cordicella in testa, leggevi un libro. Non so se mi spiego. Leggevi. Tutti nervosi, quasi disperati, con capelli arruffati, in tuta e la matita fra i capelli, mentre tu lì, perfetta, tranquilla, niente fuori posto. Mi ricordo che hai alzato lo sguardo, forse ti sentivi fissata, e mi hai sorriso. Solo dopo un' ora ti ho vista alzarti e così ho pensato:" Andrà sicuramente a ripassare!". E invece no. Ti ho vista aprire la porta della sala musica, sederti al pianoforte e iniziare a suonare. Il pianoforte, non so se mi spiego nemmeno questa volta. Ho cercato di capire, senza successo. Qualcuno ha interrotto il tuo silenzio, e lì ho capito quanto tu fossi nervosa, anche se non lo davi a vedere. Il solito sbruffone di Alessio: "Scusa, bella, mi sa che ti sei confusa! Questa è sala musica e quello è un pianoforte!"
Sorrido al pensiero di quel piccolo battibecco, naturale per me e Alessio.
"Lo hai linciato con gli occhi. Lui si è avvicinato a te e, appoggiato sul piano, ti ha fissato per cinque minuti. Hai sbagliato una nota. Ti sei imbestialita. Lì ho capito quanto tu fossi nel panico, quanto tu te la stessi facendo sotto. Ma ho capito un' altra cosa. Lì ho capito quanto ti piacesse Alessio e quanto tu piacessi a lui. Ti ho capita pian piano perché innanzitutto ho capito che non ti piace essere capita. Allora ho provato a farlo con dolcezza, togliendo, giorno dopo giorno, un piccolo mattone da quel 'the wall' che ti costruisci attorno. Hai mai visto i Pink Floyd? Bene, quel muro all' improvviso si rompe. Alessio ha rotto il tuo. È difficile entrare nel tuo mondo, come se tu sapessi che in te c'è una piccola parte abbastanza debole da dover essere difesa. Ma appena varchi la grande muraglia, la vista, fidati, è meravigliosa. Ti ho vista prenderti cura di Deborah e di Pierozzi, i tuoi compagni più importanti di questa avventura. So quanto ti manchi Francesco, quanto volte hai desiderato la sua spalla per poter piangere. Ti ho vista prenderti cura di Alessio, il pilastro di questo tuo viaggio. Ti ho vista essergli amica, amarlo con tutta te stessa, rinunciare alla torta di mele che tu ami tantissimo soltanto perché lui non ne sopporta l' odore. Ti ho vista essere forte e nascondere le tue paure, soltanto perché sapevi che Alessio aveva bisogno di te. Ecco. Ho capito tante cose. Magari alcune le sbaglio anche ma di due ne sono certa. Ti spiego. Durante i provini hai parlato un po' della tua vita, spiegando che sei iscritta alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Ho cercato di immaginarti, inizialmente, magari immaginandoti anche col camice bianco. E mi chiedevo perché. Perché proprio il medico. Poi ho capito. Quando hai raccolto Alessio come un gatto e l' hai portato con te. Sai prenderti cura degli altri, mettendoli sempre a primo posto, e ciò, mia dolce Vittoria, ti fa onore. Sono certa che sarai un ottimo medico, come quei dottori che non ti sembrano più dottori ma ti sembrano amici. Ma sono sicura di un' altra cosa. Guarda un po' questo grande schermo."
Alzo gli occhi, un po' emozionati per le dolci parole di Maria. Lei mi poggia una mano sulla spalla. Scorrono nomi di grandi città sullo schermo: Parigi, New York, Los Angeles, Madrid, Atene, Tiquana e altre ancora. Dopo 40 secondi appare un nome solo: COMPLEXIONS. Penso di aver capito e, giuro, mi sembra un sogno. Spalanco la bocca e dopo 5 secondi sbotto. Copro i miei occhi con la mano e inizio a piangere per la felicità. Maria mi sorride e mi abbraccia leggermente, rassicurandomi che è tutto vero. Mentre io placo la mia gioia, Maria invita un rappresentante della compagnia di danza ad entrare in studio. I Complexions sono una delle compagnie più importanti al mondo e non riescono a credere che abbiano scelto me.
"Noi vogliamo te!", mi dice l' uomo in smoking di fronte a me, sorridendomi per il suo accento poco italiano. Ringrazio e prendo il contratto che mi porge.
"Allora, che dici? Vuoi firmare? Accetti?", mi chiede Maria come se già non sapesse la risposta. Non riesco nemmeno a dire sì. Con la mano tremante prendo la penna e firmo immediatamente. Garrison spende bellissime parole per me ed io non posso fare altro che ringraziarlo. Penso che non dimenticherò mai questa serata. Abbraccio Maria.
"La seconda cosa che so è che sarai un' ottima ballerina."
"Grazie di tutto!"
"Adesso vai a sederti."
Vado ad abbracciare Moreno, che ride felicemente.
"Tu lo sapevi!"
"Sono il tuo coach, per forza! Non sai quante volte avrei voluto dirtelo." Ridiamo entrambi.
"Alessio! Che pensi?"
Ale scuota la testa:"È il mio orgoglio!"
"E non pensi al fatto che starete lontani per un anno?"
"Sai Maria.. Ibiza, Miami, Londra, squadra blu, squadra bianca.. Ok, sarà dura. Ma che importa! Io la amo comunque."
Instintivamente mi alzo e gli corro incontro. Lui si prepara, pronto a prendermi in volo.
"Scusa Maria!", dico mentre salgo in braccio ad Alessio. Mi godo questo momento, che sembra essere eterno.
"Mi manchi tanto.", dico sottovoce col cuore a mille.
"Ti amo tanto, lo sai?"
"Lo so."
Lo lascio lì, in piedi, senza sentire nulla: gli applausi, le urla del pubblico. Siamo io e lui: tutto il resto del mondo lo dimentico.Fortunatamente Nick è ritornato fra noi. È uscita definitivamente Giada. Prendo il contratto e mi butto sul letto. Ancora non ci credo. Certo, non sarà facile stare lontano da Alessio un' altra volta. Però sono sicura che ce la faremo. Guardaci, siamo più forti di prima. È una priorità a cui non posso rinunciare e a cui non rinuncerò.
Deborah si accuccia vicino a me.
"Che pensi?", mi domanda abbracciandomi.
"In un anno, mi è cambiata la vita!"
"E non sei felice?"
"Forse felice è poco. Guardami. Ho un contratto di lavoro con una delle compagnie più importanti al mondo. Guardami. Ho un amore così grande e così prezioso che farei di tutto per salvarlo. E poi, guardami ancora, ho un' amica meravigliosa, proprio accanto a me, che non perdere, perdere mai."
Deborah mi stringe ancora di più.
Un vocione interrompe questo momento.
"Posso aggiungermi anch'io a questo dolcissimo abbraccio?"
"Sei il benvenuto!", invito Nick a sedersi accanto a noi.
"Vi voglio bene ragazzi!", dice Deborah quasi emozionata.
"Ma vi ricordate il primo giorno? Sembravamo dei cuccioli indifesi!", esclama Nick immerso nei suoi ricordi.
Rido :" Tu non sei mai stato un cucciolo indifeso!"
"Scema!", mi dice Nick tirandomi un cuscino.
So che ha perfettamente ragione. Ricordo ogni singolo dettaglio di questa esperienza, ogni singola emozione, ogni singola lacrima e ogni singolo sorriso. Forse perché il mio è stato un po' più speciale rispetto a quello degli altri. Ho incontrato Alessio. È vero, il meglio deve venire. Ma quando hai vissuto tutto ciò, cosa puoi desiderare di più? Amici è un' esperienza che va vissuta fino in fondo, senza nemmeno sprecare un istante. Ti lascia senza fiato e ti trasporta in un mondo, il tuo mondo, ricco di emozioni e sorprese. Amici ti fa conoscere meglio te stesso e le tue debolezze, ti invita a combattere contro di esse e ti fa sentire speciale. Ormai è da molti mesi che mi trovo qui, forse troppi, eppure ogni dannata mattina, appena mi sveglio, mi chiedo: "Dove mi trovo?"
Mi guardo intorno: ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, qualcosa di strano. Ho capito una cosa qui dentro: l' amore cambia davvero il modo di guardare. L' amore per qualcuno, l' amore per qualcosa. L' amore per Alessio e l' amore per la danza. Loro sì, loro sono la ragione che mi muove.
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"Entri dentro le persone"
Fiksi Penggemar"Sei una tipa coi tuoi spazi, guardi fisso e ti imbarazzi, bevi latte a colazione, entri dentro le persone." Si sentiva così maledettamente figo. E in fondo lo era. Non era nè il ciuffo, nè i tatuaggi, nè gli occhi. Era lui. Così maledettamente ant...