"Prima di sparire, si voltò e per un attimo rimase li, cercando un gesto per dire che era stato un viaggio bellissimo."
(A. Baricco, "Seta")
La gente inonda la chiesa. Soprattutto ragazzi: i nostri compagni di scuola, gli amici del pub, i soci del tennis club, conoscenti. La testa mi scoppia. Mi appoggio sulla spalla di Gabriele e sento la sua fronte poggiare sui miei capelli.
"Ti voglio tanto bene!", mi sussurra tra i dolci singhiozzi.
"Pure io, tanto!"
Afferro la mano di Carlo, seduto accanto a me, mentre lui accarezza i capelli di Laura. Siamo uniti, restiamo uniti. Alessio è fuori dalla chiesa con la band, che è volata in Sicilia per starmi vicino. Ha preferito lasciarci un momento nostro, dopo essermi stato vicino notte e giorno. È stato la mia forza.
Dopo i funerali di Benedetta, raggiungo Alessio e i ragazzi. Pierozzi mi stringe forte, commosso anche lui. Carlo non parla, non spiccica una parola.
"Amore, vuoi mangiare qualcosa?", mi chiede Alessio accarezzandomi.
Scuoto la testa.
"Vorrei andare a casa.."
"Ti accompagno, dai."
Alessio mi prende per mano, mi accompagna alla macchina.
Mi appoggio alla portiera.
"Torna a Roma.."
"Non ti lascio qui così!"
"Io me la cavo Ale, tornerò anch' io fra pochi giorni.."
"Appunto, tra pochi giorni. Torniamo insieme!"
"Forse ho bisogno di stare un po' da sola.."
Senza rispondermi nulla, mi abbraccia.
"Grazie!", gli sussurro fra le lacrime.
"Ti amo.."
"Anch' io, tanto!", gli rispondo chiudendo gli occhi.
Vedo mia madre in lontananza, lei ci raggiunge.
"Ragazzi..", sospira accarezzandomi i capelli.
"Mamma.."
"Vado a casa, vi preparo qualcosa da mangiare.."
"Alessio torna a Roma con i ragazzi stasera .."
Lui scuote la testa.
"Parti Ale, non preoccuparti. Sarai pieno di impegni di lavoro, già rimandati. Ci penso io a lei, ti raggiungerà tra qualche giorno!", interviene mamma. Lui sembra ancora poco convinto, non vuole lasciarmi. Lo capisco dal fatto che non ha mai abbandonato mai la mia mano.
Mamma insiste, io anche.
Alla fine vince lui, resta con me. Ripartiamo dopo 5 giorni, ancora frastornati e poco consapevoli di ciò che è successo. Roma mi sembra estranea ed io mi sento incredibilmente persa. Dopo aver accompagnato Laura, torniamo a casa. Sprofondo sul divano.
"Hai fame?"
Scuoto la testa.
"Qualcosa da bere?"
"No."
Sento le sue braccia avvolgermi. Non sto bene nemmeno in quell' abbraccio. Non sto bene da nessuna parte. Mi accoccolo sul suo petto e chiudo gli occhi.É passato un mese da quando siamo tornati a Roma, da quando è morta Benedetta. Ed io, probabilmente, non sono più la stessa. Passo le mie giornate in sala prove, mi distruggo. Vedo Alessio poco e niente e so che la colpa è mia. Non riesco più a prendermi cura di lui, a dargli la serenità, i sorrisi e l' amore che merita. Lui fa quel che può, cerca di capirmi, di assecondare i miei sbalzi d' umore ma capisco che sta arrivando al limite. Perché stare così è come non sentirsi amati.
Apro la porta di casa. Alessio è coricato sul divano, sta al cellulare.
"Ciao!", mi sorride.
"Ehi!"
Mi siedo sulla poltrona accanto a lui.
"Com' è andata la giornata?"
"Bene.", rispondo ormai abituata a spiccicare qualche monosillabo e niente più.
Restiamo in silenzio.
"Cambierò!", affermò di colpa.
Lui alza gli occhi.
"Come scusa?"
"Cambierò, nel senso. Non sarò così per sempre."
Annuisce.
"Ma per adesso non ce la faccio. E so che non ce la fai nemmeno tu. Te lo leggo in faccia."
Si siede accanto a me. Si copre gli occhi con la mano. Poi incrocia le dita.
"Ho provato a mettermi nei tuoi panni. Sto trascurando me per te. E faccio tutto con amore. Ma.."
Non gli lascio il tempo di concludere il discorso.
".. Ma a volte l' amore non basta."
Ci guardiamo negli occhi, entrambi lucidi.
"Ale, voglio che tu sia felice. E con me, adesso, non lo sei."
"Ci ho provato Vi, credimi."
"Lo so."
Sospiro e lui afferra le mie mani.
"Che farai?"
"Non so, forse tornerò per un po' a casa, in Sicilia. Casa puoi tenerla te."
Singhiozzo.
"Scusa per il periodo di merda che ti ho regalato."
"Non essere scema."
Appoggio la mia fronte alla sua. Piange ed io pure.
"Sarai sempre parte di me.", mi dice commosso.
"Anche tu!"
"E una parte di me ti amerà sempre. Proprio come adesso ti amo io."L' indomani mattina Alessio mi guarda andare via appoggiato alla porta della cucina. Non vuole piangere, trattiene le lacrime per non rendere tutto più difficile.
Andrò via in auto, così porterò il cane con me.
"Allora ciao!", dico con voce alquanto bassa.
Mi abbraccia.
"Buona fortuna piccola."
Mi bacia in bocca, per l' ultima volta.
"Che tu sia felice Ale, perché lo meriti."
Scappo prima che sia troppo tardi.
Lo amo. E lo amerò per sempre.
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"Entri dentro le persone"
Fanfiction"Sei una tipa coi tuoi spazi, guardi fisso e ti imbarazzi, bevi latte a colazione, entri dentro le persone." Si sentiva così maledettamente figo. E in fondo lo era. Non era nè il ciuffo, nè i tatuaggi, nè gli occhi. Era lui. Così maledettamente ant...