1. Amici è la mia nuova casa

9K 130 7
                                    

"Lo sò che giunti al termine di questa nostra vita tutti noi ci ritroviamo a ricordare i bei momenti e dimenticare quelli meno belli, e ci ritroviamo a pensare al futuro. Cominciamo a preoccuparci e pensare: "Io che cosa farò? Chissà dove sarò da qui a dieci anni?" Però io vi dico: "Ecco guardate me!" Vi prego, non preoccupatevi tanto, perché a nessuno di noi è dato soggiornare tanto su questa terra. La vita ci sfugge via e se per caso sarete depressi, alzate lo sguardo al cielo d'estate con le stelle sparpagliate nella notte vellutata, quando una stella cadente sfreccerà nell'oscurità della notte col suo bagliore, esprimete un desiderio e pensate a me. Fate che la vostra vita sia spettacolare."

(Jack Charles Powell (Robin Williams)

dal film "Jack" di Francis Ford Coppola)

I corridoi sanno di menta piperita. Fai fatica, specialmente i primi giorni, ad attraversarli velocemente senza aver notato ogni minimo dettaglio, ogni minimo particolare. Le pareti ti ricordano le granite all' arancia della tua amata Sicilia mentre quella grandissima "A" di Amici sulla parete bianca, sarà per il corsivo o per le curve, ti fa pensare ai fiocchi rossi che papà ha l' abitudine di appendere all' albero per Natale. Tutto ti riporta a casa; e, in effetti, trovarsi ad Amici è un po' come sentirsi a casa. Siamo soltanto al secondo giorno ma siamo già una grande famiglia, o comunque stiamo provando a crearla. Il gruppo mi piace, si sta bene e il divertimento non manca.

Deborah con l' acca mi spinge:" Vittoria, esci dal tuo mondo altrimenti la Celentano ti mena!"

Scuoto la testa. Lei mi da un bacio. Sono fortunata ad averla come compagna di camera. Lei è forte, la sua voce è una bomba. Incanta tutti. E' strayeah. Corre verso la sala prove e solo in quel momento capisco di aver superato il limite del ritardo. Entro di corsa, appena in tempo. Cominciamo subito a scaldarci, qui non si perde mai tempo, nemmeno un minuto, specialmente quando la Cele ci mette alla sbarra. Con lei sembro non aver problemi. Ho alle spalle 16 anni di danza classica e mi sento molto sicura quando indosso quelle punte rosa cipria e inizio a volare. Perchè per me ballare è un po' come volare: mi sento libera, mi sento me stessa.

Entra Kledi, lui è un gran figo. Chiama me e Naomi, vuole vederci ballare sulle note di "Rolling in the deep", un pezzo che abbiamo studiato durante lo stage iniziale. Alla fine del brano, non riesco a capire che idea si sia fatto; questo mi rende ansiosa, sinceramente; non mi è mai piaciuto il vago e l' indefinito. E' il turno di Giacomo. Sono incantata dalla sua eleganza e penso che qui dentro egli sia uno dei ballerini più forti, non solo dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista emotivo. Kledy lo guarda soddisfatto, come per dire:" Sono fiero della mia scelta!".

Le lezioni per stamattina sono terminate, e siamo già sfiniti. In sala relax Giacomo si siede accanto a me, iniziamo a scherzare. Stare con lui mi rilassa, mi diverte parecchio.

Ritorniamo al Residence distrutti, sono già le 19.00 e la cena è prevista per le 20.30. Una doccia ci sta tutta. Con Deborah, in camera, trovo Leonardo, frontman dei "Simons". Questa è la novita di quest' anno: le band! Che gran figata. Insieme a loro c' è Giada, la piccolina del gruppo. L' ho conosciuta ai casting, a luglio, e abbiamo già stretto parecchio. I miei vent' anni e i suoi diciotto vanno perfettamente a braccetto. Stanno studiando un brano che dovranno presentare sabato per il primo pomeridiano.

La doccia mi attende. Ed è uno dei momenti che preferisco. Li divento una cantante. Lei è la mia primissima fan, nonchè l' unica.

La mia voce,fortunatamente, non è male. Da piccola, a causa di mamma e delle sue manie di non farmi mai sentire a disagio in qualche posto, ho preso lezioni di canto e ho accompagnato spesso nonno al pianoforte, intonando Lucio Dalla o Battisti.

Ho capito, però, di sentirmi bellissima danzando. L' ho capito quando nonna, all' età di 4 anni, mi ha portata per la prima volta al Teatro Massimo e io,

incanta da Romeo e Giulietta, le ho detto per due ore, senza fermarmi, di voler essere anch' io Giulietta.

Ceniamo tutti insieme, è un gran casino, specialmente verso la fine. Perchè se all' inizio desideriamo finire in fretta per poi andare sotto le coperte, ora ci ritroviamo tutti nella hall del Residence, in compagnia di quattro chitarre.

Cantiamo e scherziamo, c' è un' aria familiare. Ogni tanto il direttore ci rimprovera e fingiamo un silenzio di tomba che non riesce a durare nemmeno cinque minuti.

Sono sul divano, accanto a me c' è Giacomo. Si sta bene, lui mi abbraccia e sorride. Parliamo del più e del meno, impariamo a conoscerci.

Ritorniamo tutti nelle camere, ci aspetta una lunga giornata domani.

Squilla il mio cellulare: è Andrea. Andrea è il mio fidanzato storico. Lui è quel bambino che hai conosciuto alle scuole elementari e che si è presentato con un bigliettino in cui, alla domanda "Ti vuoi fidanzare con me?", hai risposto segnando con una X la casella SI. Vi siete ritrovati insieme alle medie e così al Liceo. Avete capito lo scorso anno che il filo di seta che vi univa si è definitivamente rotto. Hai capito di essere stata con lui più per abitudine che per scelta. Ti dava stabilità, serenità e quello ti sembrava amore. Andrea è una persona di cui ti puoi ciecamente fidare, che quando vuole bene a qualcuno lo dimostra senza vergognarsene. Andrea era il capitano della squadra di basket della scuola che, inseguito dai mille corteggiamenti delle ragazze, continuava, per un motivo indefinito, a scegliere te. Egli ti ha cresciuta, ti ha preso per mano ma adesso hai la sensazione di dover andare da sola per la tua strada. Ti chiede come stai e ti augura buona fortuna per questa esperienza. Ti ha sempre sostenuta e siete rimasti buoni amici, anche perchè, oltre a Benedetta e Laura (le tue migliori amiche), lui è quello che ti conosce meglio. Eravate una di quelle coppie i cui genitori vi vedevano già sposati, la dottoressa e l' avvocato, e si sentivano in un' unica grande famiglia.

Ringrazi Andrea e gli auguri la buonanotte.

Apri "L' amore ai tempi del colera", sei ancora a pag. 60. Non hai avuto proprio tempo in questi giorni e stasera gli occhi non riescono proprio a stare aperti. Spegni la luce, Deborah già ti allieta col suo russare soave.

Riprenderai domani.

"Entri dentro le persone"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora