23. Io sono il tuo Guerriero

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"Avevo una voglia matta di stendermi accanto a lei sul divano, abbracciarla e dormire. Niente scopate da pornofilm, nemmeno sesso. Solo dormire insieme, nel senso più innocente del termine."
("Cercando Alaska" - John Green)

"Perché mi lasci di nuovo?"
Clara sta ferma sulla soglia della porta, con le braccia conserte e le mie pantofole ai piedi. Alzo gli occhi verso di lei.
"Mi dai le pantofole, per favore?"
"No!"
"Clara, dai! Devo chiudere la valigia."
"Allora non te le darò mai, così non parti."
Mi mette il broncio e abbassa lo sguardo, muovendo i piedi su e giù. Sospiro.
"Vieni qui..", le dico con dolcezza.
Scuote la testa, continuando a non guardarmi.
"Va bene. Allora, vengo io."
Mi avvicino e mi abbasso davanti a lei.
"Te ne vai sempre.."
"Amore, sto via solo il weekend, poi torno."
"Promesso?"
"Promessissimo!"
Sorride, continuando a fissare il pavimento. Improvvisamente mi getta le braccia al collo, facendomi perdere l' equilibrio. Cadiamo entrambe e iniziamo a ridere.
"È che quando non ci sei, mi manchi."
La stringo forte a me.
"Io sono sempre qui.", le confesso poggiandole la mano sul suo cuoricino.
"Adesso mi dai le pantofole?"
Annuisce e, con molta fatica, me le restituisce. Poi va via.
È passata soltanto una settimana dalla Finale e ancora mi sembra tutto così strano. Mi manca quella vita. Esci fuori di lì e boom, ti ritrovi sola. "Il mondo ti attende", ti dicono. Che gran casino!
Poggio la valigia davanti il portone e raggiungo mamma in cucina.
"Mamma, ci vediamo lunedì sera!"
"Oh tesoro. Certo! Ti viene a prendere Alessio in aeroporto?"
Scuoto la testa.
"No, è una sorpresa! Verranno Riccardo e Lorenzo."
"Non vedi l'ora eh?"
"Diciamo che questa lontananza fa un po' schifo."
Mamma mi abbraccia.
"Mi raccomando!"
"Non ti preoccupare." Le do un bacio e vado via. Raggiungo mio fratello in macchina, solo dopo aver preso la borsa e messo dietro il bagaglio.
Mio fratello mette in moto. Finalmente si parte.
"No, Vi, per favore! Non ce la faccio più. Così me li fai odiare!", si lamenta indicando il cd dei Dear Jack che sto per inserire nello stereo dell' auto. Rido.
Squilla il mio cellulare. Alessio! Rispondo con calma mentre mio fratello se la ride sotto i baffi.
"Ciao amore!.. Si, scusa. Ero con le amiche... Adesso? Cosa sto facendo?..No niente. Sto andando.. Sto andando dalla nonna!"

Arriviamo all' aeroporto e, dopo aver salutato mio fratello, corro accorgendomi di essere completamente in ritardo.
Fortunatamente arrivo a Roma, sana e salva, eccetto la gente che mi ferma per un autografo. Il mio autografo! Ma si sono bevuti il cervello?!?
Improvvisamente noto due tizi, dall' aspetto familiare.
"Ragazzi!"
Si girano entrambi verso di me.
"Ullallà, finalmente!"
"Sei costretta a seguirci immediatamente. Altrimenti il tuo ragazzo ci farà impazzire. Quell' uomo senza di te è perso."
Rido.
"Dov' è per adesso?"
"A casa di Francesco."
"Andiamo!"
Da veri gentiluomini, prendono la mia valigia e mi offrono un braccio su cui appoggiarmi.
"Come fai ad essere bella anche appena scesa dall' aereo?", mi chiede Lorenzo, speranzoso in una risposta. Gli do un pugno accanto alla spalla.
"Ahi!"
"Portami dal tuo amico, subito!", gli ordino sorridendo.
"Va bene, madame!"
In macchina Riccardo accende lo stereo.
"Ma questo è il cd di Deborah!"
"Si, cara! Lo ascoltiamo spesso!"
"Quanto mi manca quella tipa!"
"Pure a noi!"
"Ma una rimpatriata no? Tutti, proprio tutti!"
"Ma magari!"
"Amici è passato troppo in fretta!"
"Non vi fa strano passeggiare per le strade, la gente vi riconosce e vi chiede una firma o addirittura una foto? A me si, e non poco."
"Hai visto il casino all' aeroporto!"
"Oggi pomeriggio sarà peggio, vedrai!"
"Tarquinia tutta per voi: la festa in onore dei Dear Jack! Uhuh!"
"Scema..!"
"Ma a proposito" - dico per attirare l' attenzione di Lorenzo che sta seduto dietro e non ha spiccicato una parola durante il tragitto- quando vado a lasciare i bagagli a casa di Erica?"
Lorenzo non mi risponde. Mi giro verso di lui e mi accorgo che dorme.
"Io ti consiglierei dell' acqua!", mi suggerisce Riccardo.
"Posso?", chiedo estraendo una bottiglietta d'acqua dalla borsa.
"Puoi fare ciò che vuoi!"
"Fantastico!"
Apro leggermente il tappo e comincio a indirizzare la bottiglia verso Lorenzo. Un getto d'acqua sbatte sul suo viso, suscitando le risate di Riccardo, che sbircia dallo specchietto.
"Ti odio!", grida Lorenzo svegliandosi improvvisamente.
"Mi ascolti adesso?"
"Spara!"
"Erica dov' è? Mi ha detto che si sarebbe messa d' accordo con te."
"Erica... Erica chi?"
"Mai sei scemo? Erica! La ragazza di Pierozzi!", gli urlo tirandogli il tappo.
"Aaah Erica! Si! Ti aspetta a casa di Francesco, così poi andate via insieme!"
Capisco di essere quasi arrivati e, senza far capire nulla, mi do una sistemata e spruzzo un po' di profumo.
"Ti ama pure in pigiama della nonna!"
Lorenzo mi chiude lo specchietto della trousse.
"Arrivati!"
Riccardo spegne la macchina.
"Andiamo, su!"
Lorenzo suona il campanello ed una signora bionda, che sembra Pierozzi al femminile, apre gentilmente la porta.
"Ciao..", sussurra per non farsi scoprire.
"Piacere, signora. Vittoria!"
"Piacere. Parleremo dopo, adesso vai!"
Mi sorride, accarezzandomi il viso.
Andiamo verso il soggiorno e noto subito, in lontananza, un ciuffo sparato in aria che sbuca da una poltrona.
"È esattamente lì!", mi dice Riccardo all' orecchio.
Annuisco.
Entro nella stanza come se fosse tutto normale e lo vedo lì, con la testa china su mille fogli che legge qualcosa di incomprensibile. Non si accorge di me. Allora mi abbasso, appoggiandomi sul bracciolo della poltrona bianca su cui è seduto.
"Ciao..", gli dico sorridendo.
Alessio alza subito lo sguardo, sussultando sulla poltrona. Scuote la testa.
"No, no, non è possibile. Sogno pure la sua voce."
Tutti ridono, anche i tre tipi, rilassati sul divano, che non ho mai visto. Si gira di scatto verso di me. Mi guarda per cinque secondi ed io non riesco a non ridere.
Mi prende i fianchi, obbligandomi a coricarmi su di lui. Lo abbraccio mentre mi riempie di dolci baci che solo lui sa dare.
"Amore!", esclama appena ritorna con la testa sulla Terra.
"Che ci fai qui?"
"Sono qui per te!"
Guarda i suoi amici.
"Scommetto che voi sapevate tutto!"
"Tutto tutto!", esclama Erica.
Dopo milioni di coccole, di baci e di abbracci, saluto Pierozzi e la sua ragazza che ormai conosco dettagliatamente.
"Ti vorrei presentare tre amici..", mi dice indicando due ragazzi e una ragazza.
"Loro sono Carlo e Mattia, mentre lei è Roberta!"
"Piacere, Vittoria!"
"Scusa se non ti saluto ma sono parecchio raffreddata..", risponde Roberta non molto convinta.
"Ragazzi ma è tardissimo! Dobbiamo prepararci per pomeriggio. Ragazze via!", esclama Pierozzi baciando poi la sua dolce Erica.
"La tua ragazza la rubo io.", Erica mi prende per mano.
"Ci vediamo dopo.", saluto Alessio e vado via.

"Entri dentro le persone"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora