Barbara

Sono distrutta, non sento nulla, tutti i suoni sono ovattati, ho freddo, le lacrime sono finite, sono ritornati i momenti bui, l'idea di voler scappare, l'idea di non voler più vivere, io che sono ancora in quel vortice che mi ha risucchiato, sento le gambe fragili, la schiena a pezzi, la testa pesante e cazzo quanto fa male, sono ormai ore che sono chiusa qui in questa stanza bianca piena di luce nonostante siano le tre di notte e tutti siano qui, c'è Lili vicino a me che piange ma non lo da a vedere, tiene le sue mani sul mio pancione e mi da baci sulla spalla, mi accarezza i capelli, ma io non voglio lei, io voglio te, voglio i tuoi baci, caldi, confortanti, le tue labbra soffici e rosa, quelle labbra che io amo così tanto, voglio le tue braccia e voglio che tu mi risvegli e mi dica che è solo un brutto incubo, un incubo che non si realizzerà mai. Amore mio perché? Perché a te? A noi? Perché? Dovevamo passare le ultime settimane a sentire Natalie scalciare e aspettare con ansia che esca dalla mia pancia. Ti prego amore mio svegliati, io non ce la faccio a crescerla da sola se non dovessi farcela, ti prego svegliati.

Qualche ora prima...

Voglio il gelato, ma è tardi, e tu sei mezzo addormentato, ma c'é Cole e c'é Lili qua, lei vuole andare ma tu e Cole insistete a dire di no perché è buio e piove ed è pericoloso.

<e va bene, andiamo a prendere il gelato.> dici tu e mi dai un bacio sulla testa, io sorrido, ti amo.

<Cole vai anche tu> dico io, non voglio lasciarlo andare da solo.

<lo so cognatina stavo per andare> si alza anche lui e ci salutano, sono le 23:30 di sera.

Non torni perché?

00:50. Non ci sei ancora, amore mi sto preoccupando.

La chiamata, una chiamata orrenda, distruttiva. Non ci credo, non ci voglio credere, Lili piange, Cole al telefono piange e io? Io non so cosa fare, non voglio ascoltare nessuno e in men che non si dica ci ritroviamo in macchina con Melanie e Matthew che corriamo in ospedale, hai avuto un' incidente, un camion vi ha travolti ma tu sei quello messo peggio, ha travolto il tuo lato e quanto vorrei che tu non fossi uscito solo per accontentarmi, non ti vedo, ti cerco ma non ci sei, sei in sala operatoria, trauma cranico. Urla e pianti. Cole su una carrozzina con solo un gesso alla gamba e qualche livido e graffio.

Ora.

<Barb devi riposarti, andate a casa qui ci siamo noi.> Melanie...perché lo chiedi? Lo sai che non mi sposterò da qui fin quando non avremo sue notizie.

<No, è colpa mia se lui si trova li dentro, rimango fin quando non uscirà da quella sala operatoria. Perché non esce? Perché non esce nessuno? Cosa gli stanno facendo?> piango, ancora, la voce rotta, la gola secca e che graffia, gli occhi rossi e il viso bagnato dalle lacrime. Cole mi si avvicina con la carrozzina, e mi abbraccia. Esce qualcuno, un dottore, il camice sporco di sangue, l'aria stanca, si massaggia la testa e si ferma, davanti a Melanie e Matt.

<Sprouse?> annuiamo. <ok, allora il ragazzo è fuori pericolo per fortuna, ma ci sono state delle complicanze, ha avuto un trauma cranico e mentre rimettevamo apposto le costole ha subito un'arresto cardiaco, per fortuna il cuore ha ripreso battito velocemente, il ragazzo ora è in coma farmacologico, non sappiamo quando si risveglierà, però non dovrebbe essere molto perché i parametri sono tutti nella norma. Respira aiutato dal macchinario che verrà tolto appena si inizierà a riprendere, dovete essere fiduciosi e pazienti.>

<può avere una perdita di memoria al risveglio?> ho quasi paura a sentire quella risposta, trattengo il fiato.

<no no per fortuna no, tutto nella norma come detto in precedenza. tra 10 minuti potrete vederlo, uno alla volta però vi prego.> noi annuiamo. Sono sollevata, è fuori pericolo, hai sentito amore mio? Il tuo papà è forte, eccome se è forte, parlo al pancione.

<Barbara, Lili, Cole vi accompagno appena finite di andare da Dylan. Avete bisogno di riposo, soprattutto tu Barb.>

<No Matt, non lo lascio qui da solo, voglio stare con lui ok?> mi agito, mi muovo e mi alzo.

<va bene, ma ti prego siediti sei stanca.> Melanie mi prende le mani e mi resta vicino.

<potete vederlo, è al sesto piano, stanza 268.> va via. Io mi alzo ma devo mantenermi a Lili perché ho un giramento di testa.

<andiamo dai, gli ascensori sono di qua.>

Saliamo, ma quanto ci mette? Arriviamo finalmente, finalmente la troviamo. Amore mio, sei bellissimo anche con la faccia piena di lividi, entro prima io, mi avvicino piano, pianissimo. Non voglio toccarti ho paura di farti male, Natalie scalcia, forse avverte la tua presenza, io alzo piano il tuo braccio posato sul materasso, mi siedo vicino a te e metto la tua manona sul mio pancione, lei tira un calcio questa volta più forte ma io sono abituata vuol dire che è felice e le piacciono le carezze. Ti bacio la mano, è calda sai? Sempre calda le tue mani sono sempre state così. Entrano gli altri e io esco, ma aspetto, ti aspetto io amore mio.

Rewrite The Stars||DarbaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora