Barbara
Quante volte ci sentiamo in gabbia, inutili, sbagliati, non adatti a questo mondo? Quante volte abbiamo soffocato nel cuscino le urla, e asciugato con le maniche delle nostre maglie le lacrime pur di non far preoccupare nessuno per noi e dire solamente: "sto bene".
Quante volte siamo costretti a sorridere anche quando non ne avremmo voglia, anche quando tutta la nostra vita ci sta andando contro, anche quando vorremmo solo urlare o semplicemente smettere di vivere, solo per la paura di esternare i nostri sentimenti e non essere prese sul serio perchè ormai il mondo funziona così, nulla è più vero, niente è più come prima, la vita è una menzogna, e chi ci vive non è altro che gente brava a mentire e a farti credere cose non vere, c'è chi si nasconde da questo mondo dietro alla musica, chi dietro ad un libro, un disegno, un film, una passione.
Io invece riesco a nascondermi solo grazie al mio letto, alla mia stanza buia e disordinata, e dietro al metallo che ogni giorno mi fa compagnia sulle mie braccia.Ecco che un'altra giornata inizia per me, io sono Barbara Palvin una ragazza di 16 anni, fa strano vero? Che una ragazza a questa età sopporti così tante cose mentre dovrebbe solamente uscire e divertirsi, beh per me non è così, io ho altre cose a cui pensare, o da sopportare. E questo per colpa della mia vecchia vita e dei miei genitori che ancora oggi non hanno capito un'emerito cazzo su come io mi senta, e su come io me la passi qui dentro chiusa senza mai uscire se non per andare a scuola, ma che ne vogliono sapere loro, quando proprio loro sono stati la causa di tutto questo schifo, quando proprio le persone che dovrebbero amarmi e supportarmi, mi screditavano e mi mettevano alla pari delle altre persone. "Non sei buona a fare nulla" "non sei nostra figlia" "non sei capace di farti una sola cosa da sola" "sei un casino" "sei brutta" "devi mangiare di meno" "non hai il fisico che dovresti avere" "non sei come le altre ragazze" "sei troppo in carne". Ecco questo è lo schifo che io vivevo e vivo tutt'ora, come se non bastasse queste parole di moltiplicano con i ragazzi e le ragazze che non sanno cosa significa soffrire di depressione o di anoressia.
Certo per loro non è normale vedere una ragazza di 16 anni non truccarsi, magra fin troppo, con le felpe larghe anche quando gli altri hanno già le maglie corte, per loro io sono fuori dal contesto, fuori dalla normalità, e in un certo senso è proprio così, io non mi sento adatta a questo mondo, perché la mia vita non è più la stessa da quando ho incontrato l'errore più grande della mia vita.
Sono solo le 5 di mattina e io penso già queste cose strano no? Beh per me è tutto normale perché dormo al giorno si e no 3 ore.
Mi alzo lentamente e vado nel bagno, mi infolo nella doccia con quelle poche forze che ho e lavo il mio esile corpo, mando un messaggio alla mia migliore amica Lili e le dico che tra meno di mezz'ora sarei scesa.
Si io scendo alle 6 del mattino proprio per evitare l'ira dei miei genitori e delle mie sorelle che mi trovano ripugnante in questo modo.<sono scesa, vado nel parchetto, non venire ci vediamo a scuola.> è tutto quello che dico a Lili che non può fare altro che rispondermi con un "Ok" debole.
Io so che lei ci soffre, vorrebbe tanto vedermi sorridere come facevo da bambina, ma si sa, le persone prima o poi cambiano o in peggio o in meglio e io sono un totale fallimento, fallisco in tutto e so che fallirò se solo provassi ad uscirne da questo schifo, molte volte ci ho provato ma sono ricaduta, perchè ormai fa parte della mia vita, come la lametta, come i conati di vomito, sono tutti pezzi della mia vita che non mi lasceranno.Arrivo davanti a scuola e lo schifo sta per accadere tra un paio di secondi, quando tutti si accorgeranno di me, prima non succedeva mai, ero invisibile anzi per alcuni ero troppo rumorosa perchè ridevo sempre, mentre ora tutti prestano la loro attenzione su di me, più di quanto debbano prestarla alle lezioni o allo studio. Bella merda vero?
Io non ce la farò mai, mai. Sono destinata a vivere con questo, e forse un giorno anche morire con questo, che è quello che desidero.<eccola! È arrivata, depressa è qui con noi, ciao oggi come va la tua vita di merda?> ecco. Il primo coglione di turno, mi calo il cappuccio della mia felpa sulla mia testa, e aumento il passo e il volume della musica che ora rimbomba nelle mie orecchie.
<ma guardatela, non hai un po di colori nel tuo armadio? Ora capisco quando le tue sorelle dicono che sei un'errore> oh si avete sentito benissimo, loro mi reputano un'errore, io per loro sono un'errore, non hanno mai voluto la mia felicità, e volevano portarmela via, ce l'hanno fatta, eccome se ce l'hanno fatta.
<avete rotto il cazzo, voi e le vostre battute!> il teatrino si sta per attivare, Lili mi affianca prendendomi da sotto le braccia e facendo zittire tutti.
<Lili mi fai male lasciami, puoi andare in classe io ti raggiungo tra un paio di minuti> le rispondo io, sento la sua presa sul mio braccio indolensito dalla scorsa sera e poi fermarsi, mi fa voltare e mi guarda.
<Barbara, non lo fare, non qui, ne possiamo parlare io e te, come facevamo prima, ti prego andiamo in classe e basta.> lo avrà già capito che dovevo fare. Ma non posso farci nulla ne ho bisogno.
<no. Tu vai in classe, stai la, non dovresti manco parlarmi, lasciami in pace, almeno per oggi.> mi chiudo nei bagni della nostra adorata scuola, e come ogni volta, il freddo della lametta lo sento fin dentro le vene, faccio dei tagli su quelli già esistenti, faccio sanguinare ogni minima cicatrice, e ne faccio altri nuovi, mi sento così libera ora, che sembra mi senta bene.
Asciugo il sangue fuori uscito con un fazzoletto e poi bagno il polso con l'acqua gelida. Tiro giù la la manica della felpa e mi incammino nella classe, dove ovviamente anche i professori mi prendono di mira.<ma buongiorno Palvin, finalmente si è degnata di entrare! Domani se farà dinuovo ritardo la manderò dal preside e se sarà necessario la faremo sospendere!> non le do ascolto e mi vado a sedere nell'ultimo banco, ricevo delle occhiate tristi da Lili e sento lo sguardo di tutti su di me, sono il loro spettacolo preferito.
Caccio il quaderno ed una penna dal mio zaino e nel mentre la professoressa parla scrivo qualcosa, con la musica nelle mie orecchie."Zero emozioni per me, da 1 anno e mezzo, da quando il male è entrato nella mia vita, ormai nulla mi ferisce, tutto quello che dovevo ascoltare, provare, e credere è successo. È già, io sono un'errore, io sono sbagliata, io non posso stare in questo mondo, non c'è posto per me, non c'è spazio per una ragazza come me, devo solo morire, lasciarmi andare in un sonno che pian piano diventa sempre più profondo, è questo ciò che merito. Devo allontanare anche lei, la mia migliore amica, so che le farò del male, ma devo farlo per il suo bene, so che devo, è necessario farlo, è una cosa giusta, lei non merita di stare accanto a me, no, lei merita la felicità di un'amicizia bellissima, fatta di cazzate insieme e di pianti insieme, di dialoghi dove si parla di ragazzi e non dove lei deve supplicarmi di non fare determinate cose."
Dopo questo mini pensiero le scrivo un messaggio:
A Lils💖🔐
All'uscita fermati, devo parlarti di una cosa.Risponde immediatamente la risposta non tarda ad arrivare.
da Lils💖🔐
Certo.La giornata passa in fretta, la campanella suona e io sono la prima ad uscire seguita da lei, mi fermo e la aspetto dietro un muretto, sbuca dopo pochi secondi e mi guarda intensamente negli occhi.
<ho deciso, per il tuo bene, che dobbiamo allontanarci, io non ti merito, tu non meriti un'amicizia come la mia, tu non puoi avere questa amicizia priva di cose, tu meriti un'amicizia fatta di cazzate insieme, di risate e di tante altre cose che io non posso darti, ti ho sempre voluto bene e per questo che lo dobbiamo fare.> mi guarda con le lacrime che le rigano il viso e gli occhi rossi di entrambe si incontrano.
<non puoi farlo Barbie, io devo aiutarti, l'ho promesso a me stessa, non posso lasciarti in questo stato, non posso perderti, non posso proprio, quindi scusami ma non lo accetto, ti starò sempre vicino e tu non puoi impedirmelo. NO. TU NON SAI COSA È GIUSTO PER ME, IO SO COSA È GIUSTO PER ME E PER TE, E SO CHE IO DEVO STARTI VICINO E AIUTARTI.> dice le ultime parole con decisione e mi abbraccia, mi lascia baci sulla testa e io li mi abbandono a lei, mi accascio a terra e inzio a urlare e singhiozzare, non facendo capire nulla a nessuno.
<Sh piccola ci sono io qui, non posso lasciarti> mi accarezza e poi mi fa alzare lentamente, mi asciuga le lacrime e mi sorride, vorrei tanto ricambiare ma non riesco.
Spazio Autrice.
Questa storia sarà molto diversa rispetto alle altre due che ho scritto, forse sarà troppo pesante, ma è quello che mi sento di scrivere in questo periodo, arriverà il sereno in questa storia tranquille, ci sarà.
Scusatemi per il linguaggio forte che ci sarà.
I'M BACK!se questo capitolo ti è piaciuto lascia una stellina e un commento❤.
-Auri❤
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Rewrite The Stars||Darbara
Fanfictionnon vi dirò nulla, lascio scoprire a voi, una storia un po di versa.