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Genitori P (lui è il padre)
Lei non merita la nostra famiglia, lei è uno scarto, come si è permessa a dirci quelle cose? Ovviamente aveva ragione! Lei non può stare con noi, lei non può e basta, è stata solo figlia di uno stupido preservativo bucato, così. Avrei preferito che mia moglie avesse abortito, ma non si poteva, ovviamente no, ma nessuno la voleva, nessuno l'ha mai voluta, e lei lo ha capito, almeno questo. Ora non so se lei guarirà, non lo so, i soldi non sono un problema per me, potrei pagarle tutto quello che vuole per toglierla dalla nostra famiglia, io voglio solo le mie figlie, quelle che mi hanno dato sempre soddisfazioni e non lei, che è una depressa schifosa. No lei.

Barbara
Mi sentivo sola, completamente sola, più sola di quanto io mi sentissi prima, Lili non si è fatta viva, e per di più qui iniziano già a venirti a prendere per le terapie, oggi dobbiamo trattare il suicidio, come si fa a scappare da questa aula? Io non ci voglio stare qui, non è una terapia per me, io non ho bisogno di queste cose, io devo morire pian piano soffrendo con ancora questo male, lo so, lo merito, è il mio destino, quindi che andassero a fanculo loro, i miei genitori e tutti i soldi che hanno pagato per farmi rimanere qui.
I miei pensieri vengono interroti dalla porta che si apre, e da una signora più o meno sulla cinquantina di anni, guarda tutti per poi soffermarsi su di me, e ora?

<Barbara sei tu vero? Ci sono delle visite per te> il mio pensiero va subito a Lili vorrei abbracciarla e dirle che mi dispiace, che non avrei dovuto, mi alzo dalla sedia ed esco sotto lo sguardo di tutti, ma no non è Lili, sono i mostri che ho come famiglia. O si saranno dimenticati qualcosa da dirmi, o si saranno mangiati il cervello.
Ci accompagnano nella mia camera che ora è vuota, dato che la ragazza che è con me era anche lei in terapia, mi siedo sul letto, con tutta la voglia di dormire e basta e non ascoltare quello che hanno da dirmi.

<vedo che ti trattano bene qui> inizia a parlare mia sorella la più grande, gira per la stanza e apre l'armadietto personale, una cosa che odio è quando lei deve toccare le mie di cose. Ma andiamo avanti.
<e che non hai ancora cambiato gusto nel vestirti, che schifo sorellina, non so neanche perché ti chiamo così> aaah ora ho capito, loro vogliono fare i finti preoccupati, ma in realtà vengono a sfogarsi con me, ci mettono così tanta voglia di farlo, non so dove la prendono.

<oh Kate, davvero? Volevate venire qui solo per farmi sentire di merda? Più di quanto io non lo stia già? Ma ok continua-> non faccio in tempo a finire la frase che un pugno mi arriva in faccia, ho pensato fosse mio padre, ma mi sono sorpresa quando ho visto mia madre con i pugni serrati e gli occhi ignettati di rabbia verso di me.

<Ascoltami bene stupida che non sei altro, se devo sentirti un'altra volta fare quello schifo di discorso che ci hai fatto in macchina, o parlare così ad una delle tue sorelle, io ti levo dall'esistenza e li ritieniti non più nostra figlia. Tu non meriti di stare in questo mondo, non dovevi proprio esserci , io dovevo ucciderti quando ancora eri in questo grembo, o ucciderti alla nascita. Ma purtroppo i bambini fanno tenerezza, ma ora no, quindi non ci metto nulla farlo è CHIARO?!> quando ho detto che non sentivo più nulla, più nessun'emozione mi sbagliavo, sentivo l'occhio bruciare, e la mia anima sgretolarsi, mentre beh la convinzione di quelle parole si faceva avanti, e io le ho creduto, hanno ragione cavolo! Io non sono in grado di stare qui. Neanche un discorso. La guardo annuendo spaventata dalle sue parole, e mi sdraio lentamente sul letto sotto lo sguardo di tutti ovviamente contenti. Mi rannicchio e le coperte arrivano fin sulla mia testa, sento i loro passi, e ciò significa che stanno andando via fino a quando non sento la porta chiudersi.

Li do il via libera a tutte le mie insicurezze, le mie paure, e tutte le cose che temo da un'anno e mezzo. Piango, piango tanto caccio un'urlo disperato soffocato dal mio cuscino, e sento la necessità di farlo, ma so che questa volta sarà peggio, so che questa volta farà più male, ma io devo provare quel male, devo e basta.
Mi dirigo in bagno e faccio quei tagli che tanto mi aspettavano, ma questa volta molto più profondi, fino a toccare la vena e li mi sento finalmente libera, vuota da tutte quelle parole, tutto intorno a me si fa sfocato e l'unica cosa che sento sono le mattonelle fredde che vanno a contatto con il mio esile corpo.

Quando ci si sente soli come si fa? Quando non si ha più nessuno? Quando anche la persona che tu vorresti al tuo fianco ti volta le spalle come ci si dovrebbe comportare? Mi manca Lili, mi manca tanto, so che questa lontananza a lei fa bene, che ora si sta divertendo con le vere amiche, lo so, ne sono convinta, l'ho voluto io, anche se questa volta mi sono pentita, la volevo vicino a me ad abbracciarmi quando i miei genitori mi hanno detto quelle cose, e forse l'avrei voluta anche quando sono stata in bagno sdraiata sul pavimento con il sangue che usciva dal mio polso questa volta più veloce e più forte.
Mi sento immobile, in gabbia, non ho più nessuno, sono completamente sola, sono arrivata a quel punto dove l'unica cosa che desideri è non respirare più, sono sbagliata, sono un'errore, un fottuto disastro, non so fare e tenere nulla, nulla. Sono una ragazza che ha allontanato la sua migliore amica forse l'unica che le voleva bene nonostante quello che fosse diventata, e quello che stesse passando, non voglio nulla dalla mia vita, se non vedere prima lei e poi morire, non voglio altro, vorrei stringerla tra le mie braccia con quelle poche e ultime forze che ho, e poi lasciarmi andare nel sonno profondo che desidero da mesi e giorni, magari anche tra le sue braccia, ma so che a lei farebbe male, quindi meglio morire da sola, senza nessuno che piange, e che ti fa morire con i sensi di colpa, per essere morta e aver fatto star male persone che non meritano di farlo.
Io sono così, mi preoccupo prima degli altri, e poi di niente, non mi preoccupo per me, perchè io sono nulla, non sono nient'altro che vuoto, un puntino nero, che nell'aria si disperde, che viene dimenticato da tutti, sono questa io.
Io non voglio il male di nessuno, preferisco averlo io, pur di vedere felici le altre persone, anche i passanti, sono dell'opinione che il male lo merito solo io, e che gli altri meritano la felicità, che gli altri non devono cadere in questo vortice o sprofondare in questo male. No.

Spazio Autrice.
Guys non so se questo capitolo vada bene, però ci tenevo ad avvisarvi che nei miei capitoli ci saranno scene forti e linguaggi forti, non siete obbligate a leggerla, so che è difficile, ma ogni capitolo viene scritto in base a come mi sento io e a come è andata la giornata, oggi mi sento sola. Non c'è nessuno. Ma tranquille forse è meglio così❤.

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento.

-Auri

Rewrite The Stars||DarbaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora