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Barbara

È il secondo giorno che tu sei in questa stanza di ospedale, hai gli occhi chiusi, sei immobile, io ho smesso di vivere da due giorni proprio come te, mangio solo perché la nostra piccola ne ha bisogno, ma certe volte mi sforzo e caccio via la bile che sale, amore mio quanto mi manchi, mi manca svegliarmi con te he baci me e poi il pancino, o te che dai la buonanotte alla nostra bimba o quando le fai ascoltare le canzoni. Sai che i tuoi amici sono qui? E che Gigi è incinta? Eh già Zayn si è dato da fare come dicevano a te.

<Barb andiamo a casa, almeno che ti fai una doccia calda, ti cambi e prendiamo qualcosa da mangiare ok?> Lili, amica mia, non mi ha abbandonato mai per questi due giorni, so che se venissi a scoprire che non mangio il giusto, che non dormo il giusto e che non mi cambio da due giorni ti arrabbieresti, ma io sono così, la colpa è mia se sei qui, se Cole ha un gesso e dei dolori, se la bambina forse nascerà e tu sarai ancora li. Scusa amore mio, scusa per tutto, per tutte le volte che me la sono presa con te, per tutte le volte che non ti ho voluto baciare, o che dopo un litigio non ti abbracciavo come in realtà volevo solo perché mi ero offesa. A risvegliarmi dai miei pensieri è Lili che mi richiama e mi guarda perplessa.

<sisi, a-andiamo, ma torniamo subito non voglio lasciarlo solo.>

<non è solo, c'è Cole di la, e ci sono anche Matt e Mel, ah dimenticavo, le tue sorelle mi hanno detto che sarebbero passate questo pomeriggio.> annuisco, Noemi e Kate non c'erano quella sera e quando lo hanno saputo sono corse in ospedale ma non le hanno fatte entrare. Mi alzo ti do un bacio sulle labbra, i dottori hanno detto che forse ci puoi sentire, e quindi io le sfrutto tutte le possibilità. Usciamo dalla stanza saluto tutti e Matt ci accompagna in macchina.

<allora facciamo così, tu ora ti sdrai bella comoda sul lettone, io ti preparo la vasca con tutte le candele, ho comprato anche i sali da bagno, così ti rilassi e fai rilassare anche la bimba, poi ti lavi i capelli e faccio tutto io, vediamo se ordinare le pizze e magari le prendiamo anche per gli altri ok?> Ah Lili...senza di lei non ce la farei.

<va bene...grazie Lils> lei mi sorride e mi da un bacio sulla guancia, poi da una carezza a Natalie che scalcia all'improvviso facendola spaventare, ridacchio. Mi stendo sul letto e prendo il tuo cuscino, tutto sa di te ormai e mi manchi. Mi passano in mente tutti i momenti su questo lettone, la prima volta che abbiamo fatto l'amore, le litigate, i ti amo detti dopo esserci amati, le battaglie con i cuscini, il solletico, e poi quando ho scoperto di essere incinta, quando tu non l'avevi presa bene ma poi sei tornato dopo poche ore a casa e mi hai abbracciata sul letto, mi hai accarezzato la pancia e le hai dato un bacio piccolo. Quando parlavi a Natalie e ancora non sapevamo se fosse un lui o un lei e lo chiamavamo pallino o fagiolino, quando abbiamo scelto il nome e tu in ogni momento della giornata ti fermavi qualsiasi cosa tu stessi facendo o io stessi facendo mi fermavi ti abbassavi davi tanti baci al pancione salutavi lei e poi mi davi un bacio sulla fronte e io sorridevo. Ti amo e lo farò per sempre. Lili torna dal bagno e io mi alzo, mi spoglio e mi sistemo li.

<quanto è cresciuto il pancione mamma mia, sai quando devi andare a fare l'ecografia?> dice Lili mentre sistema i vari asciugamani e caccia già le cose per i capelli.

<si tra due giorni, sarà in clinica quindi non mi dovrò preoccupare, lascero Dylan per qualche minuto e poi torno sopra da lui.> dico io e mi ricordo che da queste settimane posso iniziare ad avere le contrazioni.

<oddio Lils non farmi pensare, di solito in queste settimane e in quelle a venire si iniziano a sentire le contrazioni e io ho paura perchè voglip che Dylan ci sia, voglio che assista al parto. Se non dovesse? Se si svegliasse più tardi?> inizio ad agitarmi e improvvisamente a piangere. Lili corre da me e mi abbraccia, mi accarezza la testa e mi sussurra di stare tranquilla.

<tranquilla ce la farà Barb, ce la farà e ce la deve fare per forza, lui sarà li quel giorno anche se un po malaticcio ci sarà.>

<è colpa mia...è solo colpa mia, se non mi fosse venuta voglia di un fottuto gelato alle unidici di sera dove fuori c'era un diluvio lui ora sarebbe qui.> è quello che penso e fin quando lui non si sveglierà io mi reputerò colpevole.

<no ma che dici! Ascoltami tesoro, la colpa non è tua, solo di quel bastardo che era drogato e al tempo stesso ubriaco, ed era alla guida di un camion enorme, la colpa non è tua. Lo sai che non lo pensa nessuno così, neanche Dylan la penserà così quando si sveglierà, perchè si. Si sveglierà e vedrà te e Natalie tranquilla.> Io mi asciugo le lacrime e decido che è il momento di uscire da questa vasca, che si sta facendo tardi e che lui ha bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di lui.
Lili mi lava i capelli, me li asciuga e decide anche di mettermi un po di trucco, dice che almeno quando si risveglierà dovrà vedermi bellissima come sempre anche se sono bellissima senza trucco.

Usciamo di casa e ci dirigiamo alla pizzeria di fiducia che è aperta anche a pranzo, prendiamo le pizze e ci dirigiamo in ospedale sempre accompagnate da Matt che ci è venuto a prendere da dopo. Entro nell'ospedale e ormai saluto le infermiere che sono al bancone, danno una carezza al pancione, certe volte penso che la gente si affezzioni a me solo per il mio pancione eh già mia figlia fa conquiste già da dentro la pancia della sua mamma. Svoltiamo l'angolo per andare in camera di Dylan ma quello che vedo è tutt'altro che normalità. Ci sono infermieri e infermiere che corrono a destra e sinistra, dottori e dottoresse che entrano nella stanza ma ne escono correndo e urlando di prendere strumenti che io neanche sento. L'unica cosa che vedo è Dylan in lontananza bianco come un cadevere, e tante atre persone che gli sono intorno e fanno qualcosa, mi avvicino il piu infretta possibile ma Melanie mi blocca e scoppia in lacrime.

<non respira, non respirava, non lo so cosa è successo, ho iniziato a sentire rumori strani che provenivano dal macchinario e poi l'ossigeno abbassarsi sempre di più, ho chiamato l'infermieri e mi hanno fatta uscire di fretta dala stanza, ora stanno cercando di rianimarlo.> mi abbraccia e io sono immobile. Non so cosa fare. Sento le gambe molli, la testa girare, la vista sparire e sfocarsi sempre di più e ci metto poco o niente a capire che sono svenuta. Boom. Un tonfo a terra. Dolori lancinanti alla pancia, dolori dappartutto, urla.

<cazzo fate venire qualcuno, è svenuta. Si sono rotte le acque.> cosa? no. La mia bambina deve stare bene. Deve stare bene.

Mi sento sollevare, apro gli occhi di scatto c'è Lili vicino a me che mi guarda e piange, mi prende e mi tiene la mano, corriamo, vedo solo i neon del soffitto scorrere velocemente tanto da non vederli neanche ma vedere solo fasci di luce, Mi guardo intorno e ci sono delle infermiere, riesco a snetire solo il rumore dell'ascensore che viene chiamato e arriva, ci infiliamo li e aspettiamo, io sento la pancia stringersi e urlo.

<Aaaaaaah. fa male. fa tanto male.> urlo, piango, io voglio Dylan.

to be continued...

si quello nella foto sopra è Dylan.

tutto frutto di una notte insonne dove mi sono chiesta cosa ne sarà della mia povera e monotona vita in futuro.

Rewrite The Stars||DarbaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora