Capitolo60

2.7K 120 30
                                    

Lavorare, lavorare, lavorare, lavorare. Questo è quello che la vita mi ha sempre insegnato, dall'esperienza di Amici alle piú banali cose della vita quotidiana.
Non ho mai smesso di faticare per ciò che voglio nella vita, e non intendo solo lo sforzo fisico.
Spesso lavorare avviene dentro noi, magari scavare dentro quello che può essere un ostacolo. Trovarne la causa e risolverne il fulcro principale.

Le riflessioni nella doccia sono sempre le piú nascoste e le piú esatte effettivamente.
Ecco, questo è uno degli innumerevoli stimoli che si possano dare alla gente. Lavorate e lavorate.

In tutto ciò senza aspettare un secondo in piú spengo l'acqua ad esco dalla doccia per poi avvolgermi in un accappatoio.
Per il mio intuito di essere in ritardo sfreccio in camera e mi vesto. Stiamo per fare una rimpatriata generale e nonostante siano passati pochi giorni la mancanza dei miei compagni è piú che sentita.

Pronta in poco meno di mezz'ora afferro con un gesto rapido la borsa e mi dirigo verso la porta.
Fa che lui sia già pronto.

E come immaginavo eccolo lí con il telefono in mano e le pantofole ai piedi seduto comodamente sul divano.
Io: ma ancora non ti prepari è tardissimo. Mi lamento lasciando la borsa a terra.
Sangio: mi dispiace deluderti ma la cosa è rimandata a Sabato prossimo.
Lo guardo con un sopracciglio alzato.
Sangio: eh sí, Luca è appena tornato dalla sua famiglia e non è piú qui a Milano, Tancredi invece è a Roma, Giulia ha il compleanno della cuginetta e non ha fatto in tempo oggi a salire e infine Enula non sta bene. Essendo pochi abbiamo deciso di rimandare.

Io: quindi mi sono preparata in cosí poco tempo e in fretta per cosa? Sbuffo nuovamente e mi metto sul divano affianco a lui.
Tolgo lo stivaletto con il tacco basso e piego le gambe verso il petto imbronciata.
Sangio: no dai ci sono io qui con te piccolina. Mette un braccio dietro le mie spalle e con l'altro mi stringe abbracciandomi.

Mi accoccolo facendomi sempre piú piccola e lui mi lascia qualche bacio sulla testa.
Sangio: ah i tuoi mi hanno detto che tornano tardi perchè sono da amici di famiglia boh.
Io: Monica e Paolo vero?
Sangio: si si quelli lí.
Sorrido.
Io: sono i genitori di Chiara, la mia migliore amica.
Sangio: quella pazza che ti è saltata addosso quando ti ha visto? Chiede ridacchiando e continuandomi ad abbracciare.

Io: sí proprio quella scema.
Sangio: e lei non ci è rimasta male che non sei andata anche tu?
Io: nah lei sapeva di questa cosa che si sarebbe dovuta fare e ha capito. Sono io quella che ci è rimasta male perchè voleva rivedere tutti e divertirmi un pò.

Intanto mi alzo per prendere un bicchiere d'acqua.
Sangio: tranquilla, si farà lo stesso e sfrutterai il tuo outfit la prossima settimana.
Mi rimetto vicino a lui e appoggio la testa sulle sue gambe mentre guardo il soffitto.
Sangio: e poi meglio che non ti abbiano visto cosí, sei tutta per me.

Allarga le braccia e prima che io possa muovermi mi si butta addosso con una spinta forte e mi fa cadere all'indietro sul morbido divano.
Rido alla visione di un Sangio che si tiene sui gomiti per non schiacciarmi.
Dopo poco si stende di fianco a me e intreccia la sua gamba sulla mia e le braccia dietro la schiena.
Gioco con il suo ciuffo che gli copre il viso mentre mi accarezza il collo con le unghia dipinte.

Un sola parola. Pace.
Con lui è cosí, ti fa stare bene con poco.

Un pensiero mi frulla in testa da tutta la sera però.
E chissà se esternandolo succederà qualcosa.
Penso e ripenso a cosa fare mentre sono immersa dentro i suoi occhi azzurri.
Io: Sangio...sussurro piano piano come per timore di ciò che starò per confessare.
Sangio: dimmi. Dice lui invece con tono molto sicuro.

Lo faccio?
...si che lo faccio.
Sono stanca di senrmi insicura e di rimandare tutto ogni santa volta.

Io: ecco cioè io sono pronta e sei vuoi possiamo. Dico sempre a voce bassa con il viso che probabilmente starà andando in fiamme.
Mi sorride rassicurante, e quel sorriso mi fa impazzire ogni volta di piú.

Io: sí, voglio fare l'amore con te...tutta la notte.
Mi prende per la mano e si alza velocemente trascinandomi ridendo come due scemi in camera.
Entro prima io e subito dopo lui che si chiude la porta alle spalle.

Sangio: voglio che non ti senta forzata, sei sicura? Mi chiede avvicinandosi prendendomi le mani.
Annuisco sicura prima di prendere il suo viso tra le mani e baciarlo lasciandolo sorpreso.
Successivamente prende lui il controllo della situazione e in un battere di ciglia le mie spalle appiccicate al muro sono spinte all'indietro dal suo corpo che mi desidera.

Scende dopo verso il collo e per facilitargli la situazione mando la testa indietro.
Mi sento viva all'improvviso senza un motivo.
Ritorna alle mie labbra e noto da come immaginavo che ci sa fare bene.
Stacco una gamba dal pavimento e la attorciglio al suo bacino subito prima di far salire anche l'altra.

Nella stanza vuota si sentono solo i nostri respiri che si mischiano allo schiocco dei nostri dolci baci.

Per fargli capire e sentire quanto io questo momento lo voglio stacco le mie labbra dalle sue e le appoggio sul suo orecchio.
Il lobo ormai bagnaticcio del ragazzo lo fa ansimare lentamente e le sue mani si appoggiano definitivamente e senza esitazioni sul sedere che lo aiuta a reggersi meglio.
Sangio: sto già in confusione Azzurra. Mi sussurra all'orecchio.

Senza un secondo in piú mi appoggia sul letto mentre gattona sopra al mio corpo.

Non impiega molto per sfilarmi la tutina intera che indossavo.
Le sue mani mi accarezzano dolci le schiena che si inarca dai brividi improvvisi che si fanno evidenti.

Una mia mano prende un lembo della sua maglietta rosa e ci gioca un pochino nel frattempo che il ragazzo si concentra sul mio petto.
La tolgo molto lentamente per fargli salire la già accentuata eccitazione.

Non ci vuole molto per far sì che i suoi jeans volino via.
Io: sei stupendo. Dico piano piano e poi il mio reggiseno bianco viene slacciato con una mano mentre l'altra mi stringe la vita per tenermi a sè come a volermi proteggere.

Mi sento sicura ed è una delle prime volte della mia vita in cui sento di potermi fidare cosí tanto di un ragazzo da arrivare al punto che il suo contatto non mi imbarazzi.

Il mio stomaco si capovolge sotto sopra mentre lui ci passa con la bocca e con le mani che tremano.
Afferro le lenzuola prima di lasciarmi andare al piacere che mi sta provocando.

Gli ultimissimi strati che ci separano vengono tolti e finalmente posso rendermene conto: il mio corpo non conta.
Ho sempre sognato una prima volta cosí magica che il tuo corpo sia l'ultimo dei problemi.
Mi sento amata e credo che tutto il tempo che abbiamo atteso sia servito per potenziare l'amore e godermi il piú possibile queste piacevoli sensazioni.

Ed è cosí che tutta la notte ci amammo come mai avevamo mai fatto.
E posso anche dirti Sangio che vorrei stare cosí fino a domani e riempirti di amore fino all'orlo.
Tutti scherzano ma io davvero voglio una vita con te.

Spazio autrice
Ed ecco come dopo 60 capitoli e molte richieste i due hanno fatto quello che solo Dio sa.
A parte gli scherzi il mio intento era quello di non risultare troppo volgare e spero di esserci riuscita. Volevo semplicemente rappresentare la situazione come una manifestazione d'amore.
Se volete lasciate un commento perchè ultimamente sto notando di non avere cosí tanti riscontri come all'inizio. Non so  c'è qualcosa di sbagliato negli ultimi capitoli? Solo per sapere meglio, accetto critiche che siano costruttive.
Baciiiiii

È Amore? //Sangiovanni//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora