Capitolo 5

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Ecco pronto per voi il quinto capitolo.

Il giorno 17 aprile 2022 questo capitolo è stato pubblicato in una nuova e migliore versione.

Chiedo perdono per eventuali errori

Buona lettura :D

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Alcina Dimitrescu era seduta sulla sua poltrona, le gambe accavallate con un libro posato sopra di esse. Le fiamme ancora accese nel camino illuminavano le pagine e scaldavano l'ambiente mentre la donna sorseggiava del vino con calma dal calice che reggeva in una mano.

La signora del castello stava facendo il possibile per tenere la sua concentrazione sulle parole che aveva sotto gli occhi, cercando di ignorare quel profumo invitante che riempiva la sua stanza. Quell'aroma a cui doveva resistere proveniva dalla giovane stesa nel suo letto, priva di sensi dopo che le donna si era concessa di assaggiare il suo sangue.

Permise al suo sguardo di distrarsi dalle parole del libro, lasciandolo vagare verso il letto mentre sorseggiava lentamente il vino mischiato al sangue. Quell'aggiunta rendeva il liquido più denso, il sapore più corposo, perfetto per la signora che lo consumava e produceva.

Voltò di nuovo lo sguardo, chiudendo gli occhi solo per un momento per allontanare il desiderio di quel sangue delizioso. Un buon libro e un calice di vino di solito erano un'ottima distrazione dai suoi pensieri e aveva sperato che avrebbero potuto aiutarla anche in questo caso.

La tentazione che sentiva era forte, come un richiamo di una sirena che non avrebbe ascoltato. Il profumo della giovane era intenso, il ricordo del sapore del suo sangue così incredibile era vivo in Alcina ma c'era anche altro che non riusciva a togliersi dalla testa.

Ricordava bene il modo in cui il sangue di Katherine le aveva fatto perdere il controllo, offuscando la sua mente finché non aveva sentito la ragazza emettere un singolo singhiozzo prima di perdere i sensi tra le sue braccia. Subito dopo si era resa conto delle lacrime che rigavano il volto della ragazza ed era riuscita a sentire il battito estremamente debole di questa.

Mentre Alcina si era presa del tempo per calmare il proprio cuore e riprendere controllo di se stessa, aveva continuato a tenere la ragazza stretta al suo petto, un fazzoletto premuto contro il collo per fermare il sangue. Subito dopo si era occupata di lei, curandole il morso e mettendola a letto per farla riprendere.

Alcina si riscosse da quel ricordo, scuotendo piano la testa mentre chiudeva il libro per metterlo via. Lasciò anche il calice dopo averlo svuotato in un solo sorso prima di alzarsi dalla poltrona.

Si mosse verso il proprio letto, le mani unite sotto il seno mentre camminava con la sua solita eleganza. Lasciò indugiare solo per un momento lo sguardo verso la finestra, sulle stelle nel cielo e sullo spicchio sottile di luna che divenne visibile quando una nuvola si fece da parte.

A quell'ora, di solito, la donna dormiva sempre.

Ma quel giorno era diverso dagli altri.

Riprese ad avanzare, fermandosi accanto al letto e posando i suoi occhi dorati su quelli chiusi della giovane. La mano della donna si posò tra i lunghi capelli neri della ragazza, liberi dall'acconciatura e quasi completamente asciutti contro il morbido cuscino. Li accarezzò piano e quel semplice gesto bastò a riempire ancora di più l'aria del suo profumo. Alcina dovette chiudere gli occhi e prendersi qualche momento per riuscire ad ignorare la bestia che viveva in lei.

Alcina continuò a muovere la mano, posandola con delicatezza contro il volto della giovane prima di permettere all'indice di muoversi lungo il contorno del viso. Il suo sguardo si soffermò sui lineamenti delicati, sulla curva leggera del naso. Il dito indugiò sulle labbra, scure e piene, morbide sotto il suo tocco.

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