Capitolo 46

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Ho finito di scrivere il capitolo stanotte alle 3. L'ho riletto una volta sola. Troverete di sicuro degli errori e mi dispiace. Tornerò a correggerlo in futuro.Siate buoni.


Mamă! - Mamma!Taci din gură - Stai zitta


Buona lettura :D

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L'aria nella stanza della signora del castello era calda mentre l'eco della voce della ragazza ancora riempiva il silenzio, il nome della vampira ripetuto più volte da quelle giovani labbra come una preghiera.

Insieme all'odore di sesso che ancora le circondava, Alcina non riusciva a smettere di sentirsi eccitata, incapace di staccare le labbra dal petto della cameriera mentre il sangue le riempiva la bocca. Quel sapore così familiare adesso era leggermente diverso, più amaro rispetto alla solita dolcezza ma non per questo meno invitante.

Nonostante fosse accecata dal piacere, Alcina sapeva di doversi fermare. Perciò, riempiendosi un'ultima volta la bocca del sangue della sua cameriera, si tirò su dando un delicato bacio appena sopra la ferita che aveva inflitto. Il sangue colò lentamente dalle sue labbra e lei fu veloce a fermare la goccia con la propria lingua, non trattenendo il gemito di piacere mentre abbassava lo sguardo sulla ragazza sotto di sé.

I suoi occhi dorati brillavano osservando la giovane, notando il movimento irregolare del suo petto che seguiva il ritmo del respiro, sentendo anche il battito accelerato del cuore mentre un sorriso le decorava le labbra, piccolo e beato e incorniciato da guance rosse che la vampira si ritrovò ad accarezzare con un dito.

Lo sguardo della donna si spostò sul sangue che usciva con lentezza dai fori lasciati dai suoi denti e seguì il movimento di quella scia rossa che si muoveva verso le sue lenzuola. Si chinò di nuovo in avanti, lasciando scivolare la lingua lungo il rivolo di sangue fino alla ferita, godendosi per qualche altro secondo il sapore.

La sua attenzione tornò sul volto di Katherine quando udì un leggero lamento provenire dalla giovane, facendole così notare la sua leggera espressione dolorante. Il dolore provato dalla ragazza Alcina poteva solo immaginarlo, ben consapevole di aver perso parte del proprio autocontrollo quando aveva sentito il proprio nome pronunciato dalla giovane.

Odiava ammetterlo ma il morso che aveva dato alla sua cameriera era stato più aggressivo dei pretendenti, colmo di una passione che non era riuscita a controllare e di una fame non causata solo dal desiderio del sangue.

I sensi di colpa che sentiva, però, avrebbero dovuto aspettare. Non era il momento per quello, doveva prendersi cura della sua giovane cameriera. Accarezzò per qualche secondo il volto della ragazza, il pollice che scivolava lentamente sopra un sopracciglio corrucciato, dandole poi un delicato bacio sulla fronte prima di alzarsi dal suo corpo e dal letto.

Sapeva che cosa doveva fare.

Indossò la camicia da notte mentre avanzava verso il bagno, entrando poi nella stanza per radunare tutto ciò che le serviva. Si fermò davanti al lavandino per iniziare a riempire una bacinella di acqua calda e sfruttò quegli attimo per osservarsi allo specchio. Non aveva realizzato in che stato si trovava fino a quel momento.

Con una mano si sfiorò piano una guancia, la pelle riempiva rispetto alla solita sensazione fredda che sentiva sempre al tatto. Alla vista riusciva a vedere un leggero colorito rosa sostituire il solito pallore della sua carnagione. I capelli neri, che all'arrivo di Katherine erano perfettamente acconcianti, adesso avevano un aspetto più trasandato.

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