Capitolo 33

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Buona lettura :D

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Quel giovedì mattina una bufera di neve oscurava il panorama oltre la finestra dello studio di Lady Dimitrescu, dove Kate si trovava insieme alla donna come era successo nei giorni precedenti.

Il suo sguardo era fisso su una cesta di vimini portata da Lara, piena di lettere che le domestiche del castello volevano inviare alle loro famiglie. La ragazza le fissava leggermente imbronciata da quando la sua signora le aveva detto che avrebbe dovuto leggerle tutte.

Kate era rimasta senza parole per quell'ordine ma non aveva avuto modo di controbattere quando la donna le aveva spiegato che doveva assicurarsi che nessun segreto del castello venisse comunicato al villaggio tramite quelle lettere.

La ragazza sospirò arresa, consapevole che continuando a fissare il contenuto della cesta era inutile. Se si ritrovava in quella situazione la colpa era solo sua.

La mattina dopo aver trovato Lady Dimitrescu nel proprio letto, la donna se ne era andata senza far rumore e quando Kate si era svegliata ben oltre il solito orario, si era vestita in fretta ed era corsa dalla sua signora per poi scusarsi del suo ritardo.

Ricordava ancora la risatina della donna prima di rassicurarla con un tono di voce dolce, dicendole che non era in ritardo ma che semplicemente non desiderava farla lavorare per permetterle di riposare ancora.

Kate aveva dovuto insistere parecchio per far cambiare idea alla sua signora, riuscendo in quell'impresa solo quando ammise di non voler stare sola perché non si sentiva al sicuro e che preferiva occupare la mente con il lavoro invece che con i pensieri legati a ciò che le era successo.

Per quel motivo Lady Dimitrescu l'aveva tenuta vicina in ogni occasione possibile, decidendo anche di spiegarle come gestiva la sua vendita di vino, iniziando a spiegarle parte di quel lavoro per dare un motivo alla ragazza di restare nello studio con lei.

Quando Kate doveva occuparsi delle solite pulizie all'interno del castello, c'era comunque qualcuno con lei. Che fosse Tatiana, Daniela o Bela non aveva importanza ma Lady Dimitrescu si assicurava sempre che non fosse da sola. Solo la notte non c'era nessuno a farle compagnia e quelle erano le ore peggiori, quando la sua mente era libera di tormentarsi con pensieri oscuri.

Kate sospirò di nuovo, posando una mano sulla cesta per piegarla leggermente verso se stessa e osservare ancora una volta i vari involucri bianchi. Sapeva che il Duca sarebbe arrivato al castello quel pomeriggio per prendere le lettere e portarle al villaggio, insieme a quelle che la signora del castello avrebbe scritto per le nuove cameriere per convocarle per il lunedì successivo.

- Occhi su di me, cara - la voce profonda di Lady Dimitrescu accarezzò le sue orecchie quando quell'ordine venne impartito, distraendola dai suoi pensieri.

La ragazza obbedì e abbandonò la sua espressione contrariata quando incrociò gli occhi dorati della sua signora e vide il sorriso sulle labbra rosse. La donna iniziò a muovere una mano verso il viso di Kate, la punta di un dito coperta da una pomata bianca il cui barattolo era posato sulla scrivania.

- Mia signora, non dovete... -

- Non ne abbiamo già discusso, Katherine? - Lady Dimitrescu la fermò prima che potesse continuare, alzando gli occhi al cielo alle obiezioni della giovane prima di sorriderle con affetto quando la vide incassare la testa tra le spalle - So che non devo, cara, ma voglio farlo. D'accordo? -

Evitando lo sguardo dorato carico di affetto di Lady Dimitrescu, Kate si limitò ad annuire e rimase immobile mentre la crema le venne spalmata contro il suo livido.

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