Capitolo 32

891 32 37
                                    


Poche e piccole informazioni:

- Non c'è stato tempo di far controllare il capitolo ad altri quindi se trovate qualche errore, perdono;

- Il capitolo è più breve rispetto agli ultimi e dal punto di vista di Lady Dimitrescu;

- E' uno dei miei capitoli preferiti. Ho amato scriverlo;

- Avvertimento per una scena abbastanza violenta.

Detto questo, buona lettura :D

-

-

-

 Domenica sera

In piedi davanti alla finestra, lo sguardo di Alcina era fisso sul cielo limpido di quella sera, sulle stelle ben visibili e luminose, proprio come la Luna che illuminava il suo viso e il mondo con la sua luce chiara.

I suoi occhi dorati puntarono poi le luci lontane provenienti dalle varie case che formavano il villaggio oltre il bosco. Spostò lo sguardo da quel luogo per seguire il sentiero che lo collegava al castello, sperando di vedere la figura minuta della sua cameriera spuntare tra gli alberi.

- Mia signora? -

L'attenzione di Alcina abbandonò il bosco all'esterno per essere indirizzata verso la cameriera che aveva accanto, ferma con le mani alzate per porgerle un calice di vino che le era stato chiesto.

- Grazie, Tatiana - disse distrattamente, la mano che si muoveva in modo automatico per afferrare il bicchiere e portare il liquido rosso alla bocca.

Tornò a guardare il panorama ma con la coda dell'occhio notò la cameriera rimanerle accanto, i suoi occhi puntati sul volto di Alcina. Tatiana aprì la bocca, pronta a chiedere qualcosa alla vampira.

La ragazza non pronunciò mai la sua domanda, interrotta dal leggero bussare contro le grandi porte bianche. Alcina si voltò, invitando quelle che sapeva essere Bela e Cassandra ad entrare.

- Madre - la salutarono le giovani vampire e la maggiore di loro riservò alla donna uno sguardo nervoso.

- Allora? - domandò Alcina, intuendo già la risposta che avrebbe ricevuto.

- Non è ancora tornata -

La signora del castello distolse lo sguardo, evitando quella della figlia mentre notava la cameriera portarsi una mano al petto e la sua espressione estremamente preoccupata.

- Non è scappata, mia signora - sussurrò Tatiana con voce debole ma anche sicura, certa di quali pensieri stessero occupando la mente delle tre vampire.

Alcina ascoltò vagamente le parole di Tatiana, la sua mente occupata proprio da quelle idee che la ragazza cercava di scacciare. Udì Cassandra sbuffare annoiata, guadagnandosi così uno sguardo severo da parte sia di Bela che di Tatiana.

- Non lo avrebbe mai fatto - esclamò più forte la ragazza, avanzando nella stanza per avvicinarsi alla vampira dai capelli scuri e rimproverarla con gli occhi - Deve esserle successo qualcosa -

La voce di Tatiana giunse meno forte alle orecchie della signora del castello, colma di tristezza e preoccupazione per quell'idea. Alcina, invece, si sentiva furiosa.

Si ritrovò a stringere forte il calice, quasi spaccandolo come le era capitato diverse volte in passato. La sola idea della sua cameriera in pericolo, che ci fosse qualcosa o qualcuno che le impedisse di tornare al castello le fece ribollire il sangue. Sopratutto quando pensava che era stata lei a mandarla al villaggio.

DragonflyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora