Capitolo 39

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La mia storia si distacca un po da quella del gioco.

Per questo troverete informazioni in questo capitolo che non rispettano la trama di RE Village

Buona lettura :D

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- Stringi un po' di più, tesoro -

- Si, mia signora - acconsentì Kate con voce tesa per lo sforzo - Così va bene? -

- Non ancora. Continua a tirare, Katherine - rispose Lady Dimitrescu, lo sguardo fisso sullo specchio che aveva davanti - Non devo riuscire a respirare - aggiunse in poco più di un sussurro.

- Non mi sembra molto salutare -

Kate ascoltò la sua signora ridacchiare e ricambiò sorridendo divertita quando incrociò nello specchio lo sguardo dorato della donna. Raccogliendo tutte le proprie energie, la cameriera tenne una presa salda sui lacci del corsetto nero e riprese a tirare, stando attenta a non scivolare dalla pedana.

Lady Dimitrescu era in piedi davanti a lei, dandole le spalle e con indosso solo la biancheria intima, le mani strette sul bordo del tavolo da trucco. Kate non sapeva come fosse in grado di concentrarsi sul lavoro ma fino a un paio di minuti prima aveva faticato a distogliere lo sguardo dal corpo della sua signora.

Con le guance rosse sia per la donna che aveva davanti che per lo sforzo, ignorando i muscoli doloranti delle braccia, Kate diede un ultimo forte strattone ai lacci e sentì Lady Dimitrescu sussultare sorpresa. La donna staccò una mano dal tavolo per posarla contro il proprio ventre quando il corsetto si strinse intorno a lei. Kate mantenne una presa salda sui lacci mentre chiedeva alla sua signora se doveva continuare.

Il suo sguardo, però, venne attratto dalla schiena di Lady Dimitrescu, la pelle pallida e morbida che nascondeva i muscoli definiti sotto di essa. Osservò le spalle contrarsi per la presa che la donna aveva sul tavolo e quella vista bastò a toglierle il fiato.

- Così va bene, cara -

Kate si riscosse dal suo fissare, alzando lo sguardo per rendersi conto che la sua signora la stava fissando da sopra una spalla. Il volto divenne immediatamente rosso e la giovane riuscì a rispondere solo con un borbottio quasi incomprensibile, iniziando a stringere i lacci in un fiocco ben stretto.

Appena terminò quel compito, dedicò qualche secondo a massaggiare le braccia doloranti. Tutto il lavoro svolto durante la giornata precedente non era stato clemente con la giovane. Pulire entrambi gli studi della sua signora e la camera da letto le aveva richiesto molto sforzo fisico. Lavorare al pugnale, poi, aveva contribuito alla sua stanchezza. Cassandra le aveva lasciato il compito di preparare anche la guardia dell'arma, il che aveva comportato uno sfregare continuo contro l'acciaio e altro sforzo per le sue braccia.

Concentrata com'era sul proprio dolore e sui ricordi del giorno precedente, non si rese conto immediatamente di ciò che stava accadendo. Lady Dimitrescu si era voltata verso di lei e la ragazza si ritrovò a fissare le curve piene del seno della sua signora proprio davanti al suo viso.

Colta completamente alla sprovvista, gli occhi di Kate si spalancarono a quella vista e il fiato le si bloccò nei polmoni mentre continuava a fissare ogni centimetro di pelle non nascosta dal corsetto. L'indumento nero risaltava sulla carnagione chiara della sua signora e, peggiorando il rossore sul viso della giovane, comprimeva il seno di questa spingendolo verso l'alto.

Kate sapeva che avrebbe dovuto distogliere lo sguardo, che doveva smettere di fissare il quel modo la donna e non permettere ai suoi occhi di indugiare su ogni smagliatura argentata. Represse l'impulso di muovere una mano e accarezzarle, non riuscendo però a spostare lo sguardo da quella vista.

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