Capitolo 17

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Prima di lasciarvi leggere questo capitolo, qualche piccolo chiarimento.In uno dei capitolo precedenti, avevo scritto che Kate e Lara erano le due cameriere che lavorano al castello da più tempo. Quando ho scritto quel particolare, la storia non era ancora ben definita, era ancora un qualcosa scritto senza pensarci molto. Adesso che la maggior parte della trama è ben definita, devo cambiare ciò che ho detto in precedenza. Quindi, Kate lavora al castello sempre da tre mesi, ma Lara da molto più tempo di quello che avevo scritto in precedenza. E' a capo della servitù da due anni. Ci sono altre cameriere che lavorano al castello da più tempo di Kate, ma questo lo vedremo in futuro sia nei prossimi capitoli che in quelli vecchio quando tornerò a riscriverli.Detto ciò, buona lettura.


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Kate osservò la sua signora lasciare la stanza e chiudere la porta silenziosamente. Udì il suono dei tacchi farsi sempre più leggero mentre la donna si allontanava dalla camera. Stavolta, però, non sentì il rumore della chiave nella serratura.

"Non ha chiuso la porta" pensò, fissando confusa in quella direzione "Si è dimentica? O forse è un test?" In quel caso, cosa avrebbe dovuto fare? Eseguire quell'ordine era la scelta più sicura. Ad ogni modo, non aveva le forze per fare diversamente. Era stanca, provata dagli eventi a cui aveva assistito nel salotto e non avrebbe mai avuto le energie per una passeggiata nel castello. Oltretutto, si sentiva anche disorientata. Lady Dimitrescu era stata gentile con lei, anche troppo, e non era certa del motivo che l'aveva spinta a comportarsi così con lei. Alla fine, era solo una delle tante cameriere all'interno delle mura del Castello Dimitrescu. Eppure, negli ultimi giorni, aveva l'impressione di essere stata trattata diversamente dalle altre. Non solo da parte di Lady Dimitrescu, ma anche Bela. La ragazza dai capelli biondi era stata...buona?

La risposta ai suoi dubbi era piuttosto semplice. Aveva aiutato Bela quando era rimasta ferita, e quello era già un motivo valido per attirare l'attenzione della famiglia Dimitrescu. Poche ore prima,inoltre, aveva consegnato alla sua signora le colpevoli di quell'attacco, denunciandole e permettendo a Lady Dimitrescu e alle sue figlie di vendicarsi. E lei era rimasta ferma a guardare mentre la sua signora giocava con la speranza delle sue colleghe, illudendole con finte promesse. Quello che era successo dopo...solo il pensiero la nauseava. Strinse la coperta posata sulle sue spalle, cercando di scacciare quella sensazione.

Le immagini della punizione inflitta alle tre cameriere le riempirono la mente, vivide come se stesse accadendo tutto davanti a lei in quell'esatto momento. Poteva vedere tutto quel sangue, sentire nuovamente il dolore di cui lei era responsabile. Non aveva inflitto la punizione personalmente ma se non avesse parlato...se avesse mantenuto quel segreto che nemmeno sapeva di conoscere...

Lady Dimitrescu lo avrebbe scoperto comunque, solo che anche Kate sarebbe morta insieme alle sue colleghe. E forse era quello che meritava. Senza riuscire ad evitarlo, le lacrime ripresero a scorrere lungo il suo viso mentre si tirava le ginocchia al petto, stringendole con forza e nascondendoci il viso contro. Il corpo venne scosso dai singhiozzi mentre il senso di colpa riprendeva possesso di lei, opprimendole il petto. Non voleva sentirsi così, non voleva ricadere preda del terrore.

"Non di nuovo" pensò, alzandosi in fretta dal letto. Quasi perse l'equilibrio per il capogiro che ebbe subito dopo, ma si poggiò al comò e cercò di calmare il suo respiro affannato. Appena la stanza smise di girare, iniziò a camminare avanti e indietro, torturandosi le mani per occuparle in qualche modo.

- Devi pensare ad altro - ordinò a se stessa, ricordando il consiglio di Lady Dimitrescu. Se aveva funzionato per distrarla dal dolore della ferita, poteva anche tenere lontano il panico. Sospirò forte, cercando nella sua mente qualsiasi cosa di positivo e che potesse aiutarla a distrarsi.

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