CAPITOLO 43

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RYLAND

-"Ragazzi siamo pronti?"-. La voce alta di Olly ci raggiunge e posa due vassoi pieni di shot,le ragazze ne buttano giù uno dopo l'altro e io sorrido.

Finalmente siamo di nuovo qui,insieme.
E questa felicità non la interromperò di certo io,per dire che devono essere responsabili ne bere.

-"Non ne prendi uno?"-. Simone chiede con un mezzo sorriso e annuisco.

Dalla ciotola con il sale ne prendo un po' e sporco la guancia di Simone. Lui schiude le labbra,forse sa cosa sto per fare. I ragazzi e le ragazze non stanno prestando attenzione a noi. Con una mano tengo il Lime e con l'altra lo shot. Mi avvicino a lui e mi accosto sulla sua guancia,raccolgo il sale con la lingua e bevo lo shot d'un fiato. Quando mordo il lime,mi accorgo che Simone non mi ha tolto gli occhi di dosso neanche un secondo e quello che vedo nei suoi occhi...è un fuoco che somiglia ad un incendio.

Non mi importa delle conseguenze,voglio solo fare quello di cui ho voglia.

-"Ryla,lo sai di aver appena messo la firma a qualcosa che,pochi minuti fa,stavi negando?"-.

-"Non ho negato nulla"-. Sussurro a poca distanza dalle sue labbra e vedo il momento esatto in cui perde la testa.

Adesso,però,è il suo turno. Le sue dita mi sfiorano il lato del collo scoperto e appena si abbassa per raccogliere quello che aveva messo,i brividi di piacere partono dalla punta dei miei piedi e arrivano dritti alle terminazioni nervose.

Boccheggio quando si scosta appena per bere la sua tequila senza smettere di guardarmi.
Sto perdendo la testa. Simone,mi stai facendo ammattire.

-"Buona?"-.

-"Non hai idea"-. La sua lingua passa sulle labbra leggermente lucide di tequila e io riesco solo a pensare di voler fare la stessa cosa,ma con la mia bocca.

La tensione sessuale che c'e tra noi è troppo alta per essere ignorata. Qui,seduta sulla panca,con il suo braccio dietro le spalle,stavo andando a fuoco. La mia pelle era bollente e il retro delle mie cosce nude era attaccato alla panca,la mia fronte era leggermente umida di sudore,le mie narici stavano inspirando un profumo esageratamente narcisistico che apparteneva alla persona al mio fianco.

Il braccio di Simone sfiorava la pelle nuda delle mie spalle e ogni volta mi scostavo,altrimenti avrei fatto sicuramente qualcosa che comprendeva me a cavalcioni sulle sue gambe e la mia bocca sulla sua.

-"Ragazzi questo è per Ariel"-. Olly mi distrae dalle mie fantasie poco ingenue nei confronti di Simone. Ha uno shot nella mano così come anche gli altri. Un sorriso si allarga sulle mie labbra e ne prendo uno anche io per brindare.
-"A lei,che è di nuovo qui con noi"-.

-"E a noi,alle nostre scelte,ai nostri sbagli,alla nostra vita. Che la paura di affrontare qualcosa,non ci desti dalla destinazione che abbiamo voglia di raggiungere"-. Wajette prende parola e i suoi occhi sono tutti per Ariel. Quest'ultima lo guarda con un'emozione tale negli occhi da farmi sentire di troppo,da farmi sentire il terzo incomodo.

La mia testa si gira verso destra,verso Simone. Il suo ghigno divertito non mi passa inosservato. Questo può significare solo una cosa,lui sa. Non perché Wajette lo avrà detto,ma perché il suo intuito ci aveva visto lungo. Ed è già molto se non si sia alzato e gliene abbia dette quattro.

NON RIESCO AD ODIARTI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora