CAPITOLO 04

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RYLAND

Erano trascorse due settimane dal mio ritorno a casa. Due settimane in cui sono stata chiusa,letteralmente,tra le mura della mia stanza. La voglia di uscire non mi era saltata addosso,diciamola tutta.

Io e mio padre non parlavamo molto,
o meglio,io non avevo voglia di raccontare quello che realmente mi era scattato nella mente prima di andarmene,non ero pronta e non lo avrei fatto a breve.

Ammettere di aver sbagliato era qualcosa che non mi veniva molto spontaneo,avevo anche io una buona parte di orgoglio...sbagliato,si,ma era pur sempre parte di me.

L'orologio al mio polso mi indica l'ora,da poco passate le due di pomeriggio e un'idea mi passa per la mente.

Mi alzo dal letto e dall'armadio prendo un maglioncino di un rosso brillante,uno di quelli che arrivano alla linea dei fianchi,la nonna diceva sempre che quel colore faceva risaltare la mia pelle chiara,dal sottotono caldo,e i miei occhi. Con i pantaloni neri che aderivano alle mie gambe ci stava bene.

I miei stivali con la suola di qualche centrimetro simile a quella dei military boots erano la mia parte preferita. Li indossavo sempre da tre anni a questa parte e quando vedevo che erano da sostituire,prendevo un altro paio sempre dello stesso modello.
Mi donavano dieci centimetri in più e li adoravo.

Mi fermo qualche secondo davanti allo specchio sulla parete per colorare le mie labbra di un rosso brillante,uno di quelli con una punta di blu nella formulazione.

Il tempo qui a St Louis era meno gelido di Salem così afferro una giacca non molto pesante,la borsa ed esco di casa.

Apro il garage per trovare la mia auto,una Audi A1 S Line. Papà me l'aveva fatta trovare quando avevo avuto la licenza per guidare...cosa che non era avvenuta subito per qualche problema che avevo con il controllo della frizione.

Tante erano le volte in cui mi diceva che era meglio una macchina a cambio automatico,ma le mie risposte erano sempre le stesse,un NO secco. Sapevo che alla fine sarei riuscita a guidare una macchina in modo decente e ce l'avevo fatta.

Inserisco la chiave e il quadro si accende,ricordandomi quanto sia bello poterla avere di nuovo a disposizione.

Quando inserisco la marcia indietro,però,ricordo anche grazie a chi riuscii ad averla vinta io.

-"Ryla,devi aspettare tre secondi circa,nel momento in cui alzi la frizione a metà e per poterla lasciarla andare e accelerare"-

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-"Ryla,devi aspettare tre secondi circa,nel momento in cui alzi la frizione a metà e per poterla lasciarla andare e accelerare"-.

Mi ripeteva sempre,con una santa pazienza e con un sorrisino perenne al volto.

-"Ryla,vogliamo mettere la seconda come si deve? Fai troppi gesti,sembri un camionista"-.

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