CAPITOLO 17

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RYLAND
Cinque anni prima

Era iniziato il secondo anno di college,non ero più una matricola e di certo adesso avevo acquisito la capacità di muovermi in una struttura così grande senza richiedere aiuto dalla mappa o dalla signora del piano terra che si occupava di fornire ai ragazzi gli orari dei corsi.

Come materia e corso principale,avevo deciso di frequentare grafica e disegno,che in questa struttura avevo capito si facesse contemporaneamente. Non ero molto entusiasta della prospettiva che,per fare quello che mi piaceva,dovessi anche imparare grafica digitale.

Disegnare e illustrare in modo interattivo non era proprio da me,anche se avevo riconosciuto fosse divertente. Preferivo di gran lunga prendere una matita e tracciare linee su un foglio bianco.

Quello sì che era soddisfacente.

Alzo la testa in tempo per evitare di sbattere in uno scaletto. Era la settimana che precedeva la pausa primaverile delle lezioni e non so per quale ragione,alcune ragazze erano intente ad attaccare dei cartelloni con la scritta
"spring break" per il dormitorio.

Nonostante casa mia fosse a pochi minuti di auto dall'Università,avevo deciso di rimanere al dormitorio con Ariel e Brandy.

Quindi,data la mia decisione,dovevo subirmi tutte le feste e tutto il chiasso che si svolgeva in quel luogo ma alla fine,nonostante non mi piacesse poi così tanto,tutto quel baccano metteva anche allegria. E a me andava bene perché c'erano giorni in cui preferivo solo starmene nella mia stanza con le coperte calate sul capo,in silenzio,in pace,nella mia tranquillità che però era solo apparente.

Il baccano che avevo in testa non si poteva spegnere. Quindi apprezzavo e odiavo quel dormitorio.

La vibrazione nei miei jeans mi avvisa di un messaggio e quando lo leggo,alzo gli occhi al cielo.

-stasera tu,io e Brandy andremo alla festa dello studentato maschile,è la volta buona per parlare con Jhonathan e che tu lo voglia a no,ho bisogno anche del tuo sostegno morale
- A.

Era da settimane che Ariel moriva dalla voglia di parlare con quel tipo e aspettava un occasione come questa per farlo.

Ma sarà la scelta giusta? Una festa piena di ragazze e ragazzi,alcool e musica alta non era il modo giusto,a mio parere.

Ma se voleva che fossi presente...quindi,nonostante non mi andasse molto,le mando un messaggio in cui le dico di sì.

Una volta posato il telefono,mi dirigo a passo svelto nella mia auto,dovevo incontrare una persona.


-"Mamma"-

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-"Mamma"-. Appena apro le porte della sua camera,il sorriso di mia madre si apre sul suo bellissimo volto.

-"Ryla,ti stavo aspettando"-. Apre le sue braccia esili e mi stringe in uno di quegli abbracci caldi,pieni di affetto e di amore.

NON RIESCO AD ODIARTI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora