INVITO A CENA

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Riddoline e Victorine AMATEMI PERCHÉ HO FATTO PRESTO STAVOLTA🌝

Buona lettura🥰🖤
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*13/10/1944*
-Che rottura di palle questa cena- dico mentre lancio i sassi nel lago.
-A me sono sempre piaciute- dice Victor che mi guarda seduto su un grande masso con le braccia stese all'indietro per mantenersi.
-Ti prego, è una ruffianata di livelli cosmici!-
-Senti chi parla-
-Cosa vorresti dire Mcgregor!?- mi giro a guardarlo.
-Professore, non vorrei disturbarla, vorrei solo sapere se non si farà tardi, essendo caposcuola, ho dei doveri nei confronti della mia casa, ma non potrei mai mancare, lo sapete- dice imitando la mia voce.
Alzo gli occhi al cielo -Questo non è essere ruffiani. Questo è prendersi cura delle proprie pedine!- sposto i capelli all'indietro.
-Sono anche io una pedina? Perché se ti comporti così..mi fai pensare che hai un doppio fine-
-Dipende quale tipo di doppio fine- dico portando le dita alle labbra che sorridono maliziosamente.
-Iz- guarda altrove e si lecca le labbra per non mostrare un sorriso compiaciuto.
-Va bene, la smetto- alzo le mani e cammino a passi lenti verso di lui -Lasciamo stare- mi metto di fronte a lui con le braccia dietro la schiena -Dimmi un po', stasera ti siederai vicino alla tua amata professoressa?- alzo un sopracciglio.
-No, credo di no, non voglio d'estare sospetti, sono giorni che scompariamo dalla circolazione per qualche ora, tutti e due..meglio stare lontani, almeno..-
-No, no..forse non ci siamo capiti- mi avvicino ancora di più, gli metto una mano sulla spalla, e l'altra sotto il mento per alzarglielo -Stasera ti voglio di fronte a me-
-Ah si!?- mi guarda sorridendo.
-Si, perché devo avere la visuale di ogni cosa succede-
-Come mai?-
-Perché semmai qualcuno si azzardi a dire o a fare qualcosa, dovrà guardarmi in faccia e ripensarci-
-A questo punto, credo di dover avere paura io-
-Occhio non vede, cuore non duole- avvicino le labbra al suo orecchio -Ti prego Victor, non trattenerti- sposto la mia mano dalla sua spalla per andare più giù.
-No Iz-
-Ah no!?- lo guardo negli occhi.
-Voglio farti impazzire ancora un po'-
-Più di così!?-
-Bene, sto riuscendo nel mio intento- ride.
-Uomini- alzo gli occhi al cielo sorridendo e mi stacco leggermente.

In un gesto lento, prende la mano che ho sul suo braccio e intreccia le mie dita con le sue. Poi si alza mi tira a se e, con l'altra mano, passa le dita sulle mie labbra -Tutti gli uomini ti guardano così!?-
Sorrido, prendo la cravatta e la tiro -Sarebbe un bel problema se fosse così-
-Si probabilmente li ucciderei tutti- mi guarda le labbra.
Rido portando indietro la testa -Stai impazzendo anche tu, vero?-
-Un giorno in più o un giorno in meno cosa sarà mai!?- porta la mano dietro la schiena per spingermi ancora più a se.

Siamo vicinissimi..
Sento il suo respiro addosso.
Alcuni capelli che mi solleticano la fronte.
La sua mano sulla schiena mi fa venire la pelle d'oca.
Le nostre mani intrecciate invece mi fanno venir voglia di averlo, ma non in quel senso.
Lo voglio mio, come se questa mano, queste emozioni, questi sguardi, questi momenti, fossero soltanto miei..nostri.

-Victor..tu riesci a trattenerti, non so come..ma io sono..istintiva- gli guardo le labbra -E credimi, ci sto provando a rispettare la tua decisione..ma se non deve succedere adesso..non mi creare questo momento di noi due troppo vicini, perché se poi mi metto in testa che la situazione deve andare oltre, io farò di tutto..ma..non voglio deluderti-
-Hai ragione- mette la mano sulla nuca e mi da un bacio sulla fronte -Scusa-
Ci stacchiamo leggermente ma io gli tengo ancora la cravatta -Quindi stasera mi porti a cena?-
-Si, è un invito a cena-

In questi due giorni siamo stati molto vicini.
Abbiamo continuato a leggere, mi ha fatto mangiare più del solito, mi ha guardata in modo più..intenso.
Io?
Non c'è giorno in cui non lo desideri.
Voglio ascoltare la sua voce.
Voglio io suoi occhi.
Lo voglio per me.
Abbiamo conosciuto piccoli aspetti l'uno dell'altro, ad esempio a lui non piace che gli si tocchino i capelli, che si prendano le sue cose, ed essere chiamato numero due.
E so che anche lui stia cercando di ricordarsi ogni minimo dettaglio.

Male senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora