NATALE

522 29 53
                                    

Cari lettori ben tornati.
Spero di esservi mancata.
Buona lettura.
🖤

Quando ero piccola, ricordo che a Natale tutto diventava più luminoso.
Natale era il periodo dei sorrisi, della cioccolata calda, degli addobbi, della neve, e del calore del camino.
Non che a me sia mai importato qualcosa.
Era solo un modo in più per impartire gli ordini.
Voglio un'altro vestito.
Voglio altri libri.
Voglio.
Voglio.
E ancora voglio.
Ecco chi sono io.
Una ragazza che non si accontenta mai.

13/12/1944
Hogwarts exspress
Sono le dieci del mattino.
Sono nella cabina del treno con Tom.
Stiamo tornando alla villa per le feste di Natale.
Io guardo fuori dalla finestra mentre lui legge un libro di fronte a me.
-Felice di rivedere i tuoi genitori?- mi chiede Tom alzando lo sguardo sorridendo.
-Mh..- dico stanca.

Flashback
Quattro ore prima della partenza.
Camera di Isabella e Tom.

Sono in piedi davanti allo specchio dopo essermi lavata.
Inizio col mettermi le calze nere, per poi mettere una classica gonna plissettata color marrone scuro, un maglione a collo alto color panna e le solite mary jane col tacco spesso, nere ovviamente.
Sento un becco picchiettare alla finestra della stanza.
Vado a controllare.
È il gufo della mamma.
Porta una lettera.
La prendo, e faccio volare via il gufo.
Apro la busta e annuso.
Sembra Glicine.
Mi siedo sul letto e inizio a leggere.

"Isabella, mancano poche ore per poterti riabbracciare e sono la donna più felice al mondo, tuttavia, in questa lettera non posso fare altro che trasmetterti le paure di una madre ansiosa, quindi ti chiedo già da adesso di perdonarmi.
Prima di vederci devo avvisarti cosa comporti tornare a casa..questo anno il debutto in società sarà più complicato.
Dovrai debuttare con Tom.
Non che la cosa mi spaventi, tu sei perfetta, e Tom altrettanto, voglio solo farti sapere a cosa andrai incontro.
Saranno tutti pronti a buttarti giù per il fatto che Tom non è un purosangue, a chiederti se mancherà poco al fidanzamento ufficiale, se nelle condizioni del suo sangue vogliate avere dei bambini, ti faranno pesare il fatto che con te la casata Smith non esisterà più perché sposandoti prenderesti il nome di tuo marito, e via dicendo.
Immagino che tu già lo sappia, ma voglio darti un quadro completo di quello che accadrà.
La gente, anche per puro gusto personale, cercherà sempre di metterti in cattiva luce, cercherà sempre di metterti in imbarazzo.
Falli fuori figlia mia.
Rispondi a tono.
Fai la snob.
Non fregartene di niente e di nessuno, ti autorizzo a fare tutto quello che devi per proteggerti, più di tutti gli altri giorni.
Ma..sinceramente, saperti in società a diciotto anni già proclamata come fidanzata ufficialmente, non credo sia la cosa più giusta da fare.
Sta a te decidere.
Sono sicura come sempre che farai la cosa più giusta.
Non voglio fartene un peso, voglio solo che tu sia libera, perché sei nostra figlia, non sei solo una Smith.
Ti amiamo.
Mamma e papà."

-Cosa leggi?- è Tom che esce dal bagno.
È mezzo vestito con pantaloni dritti di colore grigio e le scarpe nere non allacciate.
-La mamma mi ha scritto per sapere come sto- mi alzo mettendo la lettera nel cassetto del mobile a specchio dove tengo i trucchi e mi siedo.
-Non mi scrive da un po'- dice aprendo l'armadio.
-No?- dico sorpresa girandomi verso di lui.
-La cosa ti stupisce- dice come se stesse pensando tra se e se.
-Beh di solito ti manda almeno una lettera al mese..-
-Di solito è lei a chiedermi di andare alla villa in questo periodo-
-Ormai sei il mio compagno..siamo maggiorenni, credo che per lei basti chiederlo a me-
-Può anche darsi- sorride.
-Ti fa piacere sentirlo!?-
-Abbastanza-
-Vuoi che lo ripeta?- dico guardandolo dall'alto in basso.
-Si- si volta verso di me.
-Ti appartengo Tom-
-Ti sei rassegnata- fa qualche passo verso di me.
-Io!?- dico distrattamente.
-Sei vuota-
-Ho solo sonno-
Mi prende il mento con l'indice e il pollice e mi guarda negli occhi -L'importante è che ci credi-
-L'importante è che ci credi tu- sorrido a modi sfottò.
Sposta la mano dal mento al collo e inizia a stringere.
Io mi avvicino al suo viso e gli mordo il labbro inferiore.
Si tira indietro.
Faccio una piccola risata -Ti ho fatto male?-
Si tocca il labbro col pollice sorridendo -Mi ha ricordato quando ti faceva stare bene essere mia-
-Ho solo aperto gli occhi-
-Per guardare chi?- molla la presa sul mio collo e ritorna all'armadio.
Sgrano gli occhi -Isabella- rispondo sicura.
-Io conoscevo una ragazza molto ambiziosa- prende una camicia dalla stampella per poi chiudere un anta dell'armadio -Una ragazza piena di se, con l'anima più nera di qualsiasi altra persona oltre me- si infila la camicia -Una ragazza senza sentimenti, che non aveva paura di niente, che non si lasciava abbindolare, una ragazza istintiva ma che capiva di dover stare zitta se io lo ordinavo- mi guarda -Alzati-
Mi alzo e vado verso di lui.
-Abbottonami la camicia-
-Se non lo faccio?- gli guardo le labbra.
-Prova ad indovinare- sorride beffardamente mentre prende la sua bacchetta nascosta nel pantalone dietro alla schiena.
-Dici che non ho scelta?- chiedo avvicinandomi.
-Non hai mai avuto scelta-
-Perdonami Tom..la mia memoria ultimamente gioca brutti scherzi- metto una mano sul suo petto e metto una gamba in mezzo alle sue.
Lui mi tira a se dalla vita.
Faccio scivolare la mia mano dal suo petto fin dietro la nuca per stringergli i capelli.
Appoggia le sue labbra selle mie guance avvicinandosi all'orecchio -Questa ragazza era riuscita a conquistare la mia fiducia e si stava prendendo tutto-
-Questa ragazza esiste ancora- con l'altra mano gli accarezzo i fianchi.
-Io non la vedo- mi guarda negli occhi.
-Perché lei non ha più fiducia in te, ecco perché non la vedi-
-Non è vero, lei sai chi sono-
-È consapevole certo, ma non vuole essere una cavia-
-Se lo fossi..- si avvicina al mio orecchio sussurrando -Avrei iniziato uccidendoti per prima-
Mi stacco leggermente e inizio ad abbottonargli la camicia.
Restiamo un attimo in silenzio.
-Tom..quest'anno alla festa si aspettano un qualcosa di ufficiale. La società metterà a dura prova la mia famiglia..-
-Lascio la decisione a te-
-Perché?-
-È per vedere se hai capito- si guarda allo specchio.
Finisco di abbottonargli la camicia.
Sto per allontanarmi ma all'improvviso mi prende i polsi -Isabella, mi raccomando-
-My Lord, non abbiate timore- gli sorrido e torno a truccarmi.

Male senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora