TRAUMI

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Ben tornati.
Spero di esservi mancata.
Non mi dilungo, solo, state attenti.
Buona lettura.
🖤

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Sapete, nella vita, ogni cosa che viviamo ci segna.
Quando subiamo un trauma poi assoceremo quel momento alla vita quotidiana.
Lo facciamo senza neanche farlo apposta.
Un viso.
Un gesto.
Un colore.
Anche una semplice ed innocua parola.
Buffa come cosa.
Il nostro subconscio ci trasmette tutti i ricordi più brutti per darci il tormento.

~

*11/12/1944*
POV CORINNE.
Lunedì.
Mi metto seduta nel letto.
Mi strofino gli occhi e sbadiglio.
-Buongiorno- dice la figura sdraiata affianco a me.
Appena riconosco la sua voce mi alzo del letto -Walter quante volte ti ho detto di non entrare mai più in camera mia!-
-Fino a prova contraria, questa è camera nostra- dice in tono provocatorio.
-Chi l'ha deciso!?-
-Le nostre famiglie, che ti vada bene o no-

Le nostre famiglie..come dimenticare.
Non ricordo un giorno in cui la mia famiglia  non abbia organizzato la mia intera esistenza.
Corinne White.
Un nome che non avrei mai voluto avere.
Corinne era il nome di mia nonna, una donna odiosa, una donna che non ha mai dato amore a chi la circondava, una donna che non ha mai provato compassione, non l'ho mai vista sorridere, nemmeno quando sua nipote è stata chiamata col suo nome.
White.. il cognome della povertà.
Povertà in senso di amore.
I miei genitori sono una piccola eccezione che rimane tale, poiché non ho mai creduto alle favole.
Questo cognome è sporco ormai da anni, alcuni antenati si sono sposati con babbani, o mezzo sangue, ridicolizzando l'intera famiglia.
Non siamo più la famiglia ricca di un tempo, ogni nostro possedimento è andato perso, e l'unica cosa che rimane fare è vendermi a miglior offerente.
E ovviamente, come tutto ciò che mi riguarda, non ho voce in capitolo.
Walter Moore, il famigerato "buon partito".
All'inizio sembrava una favola, non credevo di dover essere costretta a stare con un ragazzo, lui mi rendeva felice.
Era sempre premuroso, capiva il mio disagio, e faceva in modo di farci vivere l'inizio della nostra relazione come se fosse venuto da noi e non da qualcuno che ce l'aveva ordinato.
Io mi sono innamorata.
Credevo che anche lui si fosse innamorato.
Era tutto bellissimo io guardavo lui e lui  guardava me, non come si guardano delle persone costrette, ma come due persone che si amavano.
Poi qualcosa è cambiato.
Non ho mai capito il perché.
Ha iniziato a poco a poco a rinchiudermi in me stessa.
È iniziato a volare qualche schiaffo sul braccio, per poi salire sul viso e per finire è passato alle maniere forti.
Il mio corpo ha subito di tutto.
Dalla violenza verbale a quella fisica e quella mentale.
È successo radicalmente?
Non lo so, non credo, le persone non cambiano dall'oggi al domani.
Magari è sempre stato così.. ma guardandolo con gli occhi dell'amore non riesci a vedere o forse non lo vuoi vedere.
Cercavo di distrarmi con i ricordi belli che mi rimanevano.
Mi aggrappavo ad essi.
Mi illudevo che sarebbe tornato tutto come prima, che fosse un periodo stressante..l'avrei perdonato perché lo amavo.
Sono sempre stata troppo ingenua, troppo sensibile, e subire mi sembrava la cosa più giusta da fare.
Mi sbagliavo di grosso.
Sono arrivata al punto di avere paura che facesse certe cose anche in presenza di altri.
Come è possibile?
La persona che più mi faceva stare bene al mondo, è diventata quella che mi ha fatto più male.
I miei genitori sono a conoscenza delle mie condizioni con "l'amorevole" fidanzato che mi hanno trovato..eppure non hanno fatto nulla.
L'unica persona che mi ha aiutata è stata Isabella.
Ha rischiato la sua incolumità, e ha vinto una battaglia che io avrei perso in partenza.
È stata forte.
L'esempio di donna che tutte dovremmo essere.
Ma che io non riuscirò mai a diventare.

Male senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora