NON SEI MIO

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Cari lettori ben tornati.
Spero di esservi mancata.
Buona lettura.
🖤

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Avete mai provato a guardare questa storia attraverso gli occhi di qualcuno che non credevate poter essere importante?
Oggi vi mostro cosa vuol dire stare nei panni di chi osserva, ma resta in silenzio.

Diomira è appena tornata a casa sua dopo la festa di fine anno di Isabella.
Saluta i genitori, torna in camera e si siede sul letto.
Lentamente sfila le scarpe dal piede.
Si sente libera.
Prende un grande respiro e con i piedi doloranti si incammina verso l'armadio specchiato per poter mettersi il pigiama.
Si guarda con il viso addormentato, e si immagina come sarebbe stato bello avere Victor al suo fianco che le toglieva il vestito e le dicesse quanto bella fosse.
Ma lui aveva deciso di non esserci.
All'improvviso delle lacrime sgorgano dai suoi occhi.
Il pensiero del suo compagno la rattristava.
Le sue gambe cedono, facendola sedere a terra iniziando a piangere.
Si era trattenuta tutta la serata.
Non voleva assolutamente che qualcuno potesse vederla così vulnerabile.
Fin dal primo anno Diomira è stata una ragazza anonima, nessuno la conosceva veramente, era solo una studentessa modello che rendeva fiera la sua casa e la sua casata.
Oltretutto lei non teneva ai rapporti personali.
Preferiva starsene in biblioteca a leggere i suoi amati libri.
Tutto cambia quando nella sua vita conobbe Isabella più da vicino.
Ovviamente la conosceva già, era prefetto, e si fece fama fin da subito per i suoi modi eleganti e unici.
Isabella riuscì per la prima volta a distrarla dalle sue pagine di sapere.
Ella essendo prefetto voleva accertarsi che tutti i componenti della casata fossero uniti, e quando vide la ragazzina in disparte la strattonò per il braccio e la portò a conoscere i suoi amici.
Fece così la conoscenza delle persone che avrebbero colorato la sua vita.
Per anni lei non è stata altro che una persona fidata, quella ragazza che c'è ma che non attira l'attenzione perché altrimenti rischierebbe di sentirsi a disagio.
Ha continuato come sempre a cercare di prendere spunto dalle sue amiche per poter diventare una versione migliore di se stessa, ma ogni volta che ci provava si auto sabotava perché non si riteneva all'altezza.
Provava a truccarsi, senza mai applicarsi. Cercava di indossare degli abiti più aderenti, o leggermente corti, anche qualcosa di più appariscente, ma non riusciva a sentirsi a proprio agio.
Ha cercato di uscire fuori dai suoi schemi ma si sentiva troppo stupida in un mondo che non conosceva.
Certo lo viveva giorno per giorno, ma solo perché lo facevano i suoi compagni.
Non beveva, non frequentava dei ragazzi, le bastavano le sue amiche, ma continuava a pensare al suo futuro, cosa avrebbe fatto quando gli anni di scuola sarebbero finiti?
Si guardava intorno, e l'unica cosa che riusciva a notare erano le vite altrui, così sorridenti, così perfette.
Lei si sentiva una qualunque, si sentiva diversa, si sentiva strana, perché pensava di non essere affine alla società che la circondava.
E poi ha notato Victor.
Victor era l'unico ragazzo che era riuscito a non farla sentire strana.
Si sono presentati la prima volta perché scontrati mentre andavano a lezione.
Si può dire che si conoscessero solo di vista, ogni tanto prendeva parte alle uscite con il suo gruppo ma non assiduamente.
Lui d'altronde era diventato già capitano della squadra di quidditch, e lei già lo ammirava per essere una persona così seria.
Quando si scontrarono lui si scusò mille volte per averle fatto cadere i libri a terra, e mentre lui le ridava i libri, lei pensava a quanto sarebbe stata fortunata la sua futura ragazza ad averlo.
Dal quel giorno Diomira ha iniziato a voler essere una ragazza che Victor avrebbe potuto notare.
Iniziò a prendersi cura del suo corpo, al modo in cui si vestiva, iniziò anche ad essere più socievole con gli altri.
Ma nonostante si sforzasse così tanto, Victor non la guardava facilmente, in realtà non guardava nessuno.
Sembrava sempre che aspettasse che qualcuno in particolare guardasse lui.
Ma lei non ha smesso di cercarlo.
E quando finalmente è riuscita ad avere la sua occasione, è rimasta delusa.
Victor era la persona più dolce, gentile, premurosa, e amorevole che lei conoscesse però non voleva solo conoscerlo profondamente, lei voleva amarlo, e voleva che lui amasse lei.
Non ci ha messo poco a capire che lui fosse completamente distratto.
Ma è rimasta zitta, pensava che magari stando insieme piano piano lui potesse coltivare un sentimento verso di lei.
Sì è affidata alla speranza.
Ma lui continuava a non guardarla.
Quindi Diomira è rimasta la stessa ragazza di qualche anno prima, esiste ma in silenzio, perché nessuno si focalizza su di lei.
Vede questo attraverso lo specchio.
Una ragazza che ha cercato di cambiare per qualcuno ma quel qualcuno non se ne è reso conto.
Una ragazza che potrebbe non esistere.
Mentre si asciuga il viso pensa alle parole di Tom.

Male senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora