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Mel

«Padrona ecco qui ciò che ha chiesto.» mi consegna le informazioni e torna all'esperimento. Apro la cartella alla ricerca di informazioni sull'Alpha. Dopo l'incontro di oggi mi sono incuriosita, secondo questa cartella è diventato Alpha centosettant'anni fa prendendo il posto del padre.

Durante una guerra con le streghe mezzo secolo addietro, un incantesimo gli fu lanciato e perse la vista. Qui dice che la madre è morta quando aveva trentasette anni, si chiamava Christine Bellarose, originaria di una tribù di lupi conservatori nell'estremo oriente, si è trasferita qui dopo lo sterminio della sua famiglia...
Aspetta ma questa...

«Randalmoon!» lo vedo correre da me «Si, giovane padrona.» gli mostro il nome e la foto allegata «Te la ricordi?» appena vede l'immagine della donna pare illuminarsi subito. «Lei è la lupa della famiglia Bellarose, le ha salvato la vita e in cambio la giovane padrona l'ha aiutata ad arrivare in Europa.» Non mi sbagliavo quindi... É lei.

Continuo a leggere trovando altre informazioni utili. «Randalmoon aiutami!» porta con sé una pietra di luna. Eseguiamo l'esperimento, passaggio dopo passaggio.

Christine...

Esco dalla stanza dopo ore e ore di prove, attraverso il breve corridoio e arrivo in cucina. Ho una fame...
Bussano alla porta. «Maledizione ma chi è adesso?» urlo spalancando la porta. «Avevo detto che sarei passato.» mi sposto lasciandogli spazio.

Sì accomoda sul divano mentre io mi accascio stanca di fronte a lui. «I Capi Clan mi hanno informato di un tuo attacco ai loro territori...» sono così stanca da non avere la forza di alzare la faccia per guardarlo. «Mmh.» «Perché?» ignoro la sua domanda e esco di casa, sento che mi segue, i suoi passi risuonano alle mie spalle.

Nonostante la cecità, non sembra avere problemi di orientamento.«Ho fatto delle ricerche. Tua madre era Christine Bellarose.» «Si e allora?» «Ti manca?» gli chiedo, per un momento sta in silenzio e quando penso non mi risponderà, riprendo a camminare «Si.» passeggio al chiaro di luna con lui dietro di me, in pochi minuti arrivo davanti al lago.

Si siede sul prato accanto a me. «Perché non ci vuoi aiutare?» ci sono così tanti problemi in questa storia che sento di stare per implodere. «Perché dovrei?» «Perché non dovresti?» mi ribecca «Le streghe hanno abbandonato mia madre per aver avuto me. Lei se n'è andata e mi ha cresciuta da sola, le fate le hanno rifiutato riparo perché portava in grembo la figlia del demonio, stessa cosa per i giganti, i lupi e in parte le sirene. I demoni non li sopporto e basta.» «Anche i demoni hai attaccato?» chiede con tono leggermente stupito «Certo. Uno dei comandanti del Re è mio padre dopotutto. È colpa sua se mia madre ha sofferto tanto.» è ammutolito, ho il vago sospetto che non sapesse la storia dietro la mia nascita.

Pensavo avessero fatto ricerche più approfondite su di me.
Il fatto che non commenti la cosa mi solleva molto, non avrei accettato pregiudizi da uno sconosciuto.

Restiamo così, in silenzio e in contemplazione delle stelle. Mi ricordo che con mamma volevamo tanto vedere il pianeta terra dalla posizione delle stelle, io a ogni stella cadente volevo sempre toccarle. «Conoscevo tua madre.» spifferai travolta dai ricordi di quella donna, forte e fiera, orgogliosa e dolcissima.

Il cognome rappresentava la sua bellezza alla perfezione. «Come?» «L'ho incontrata in Bielorussia, mi ha salvato la vita e per ringraziarla l'ho aiutata a raggiungere il centro Europa. La ricordo come se fosse ancora qui. Quando ha incontrato tuo padre ero con lei, lui probabilmente non si ricorda di me ma io si. Ho visto come la guardava, come sembrava illuminarsi a ogni suo sorriso, come il semplice vederla migliorasse le sue giornate. L'amava davvero. In quei giorni per la prima volta ho invidiato quel legame, ho invidiato la mia amica e il modo in cui veniva guardata dal sul compagno... ma quel sentimento è svanito il giorno in cui l'abbiamo persa. Ancora mi chiedo cosa ha provato e cosa ha pensato negli ultimi istanti. Sì è pentita di qualcosa o era felice della sua vita?» Maledetta Christine perché te ne sei andata così? Ti odio. Ti odio.

Due braccia mi avvolgono il corpo e tutto sembra fermarsi, mi stringe forte impedendomi ogni movimento e ogni fuga. «Lasciami.» prego con voce flebile «Ho capito una cosa di te oggi. Sei una pessima bugiarda e sono quasi certo che da quando è morta non hai sfogato tutto il tuo dolore. Capisco cosa provi, era mia madre. Il dolore che ha lasciato non può essere colmato e tu devi lasciarla andare. Se non lo farai la seguirai presto e io non voglio.» già al solo ricordo il dolore era tornato, ma le sue parole l'hanno reso così reale.

Ho capito cosa vuole dirmi:
Lei è morta e non tornerà mai più.
L'ho sempre saputo ma non l'ho mi accettato.

Era la mia migliore amica, dopo che ha trovato un branco a cui unirsi e il suo compagno avevo paura mi lasciasse sola e invece no. Non l'ha fatto. Passava tanto tempo con me, mi raccontava tutto, piangeva davanti a me, rideva e si arrabbiava. Non riusciva mai a nascondere i suoi sentimenti, la si poteva leggere come un libro aperto.
E ogni giorno mi manca.
Era come una sorella per me. «Non voglio perdere anche te...» sussurra in modo ripetuto come un mantra. «Cos-» mi ritrovo le sue labbra sulle mie.

Questa sensazione così forte... cosa mi sta succedendo? Non capisco... riesco solo a pensare a lui. Le sue braccia intorno al mio corpo bruciano come fuoco, le sue labbra mi mandano in fiamme.
Il mio corpo è percosso da milioni di brividi. Mi sta per scoppiare la testa.

Molla la presa e lentamente si stacca da me, anche se i suoi occhi sono vuoti e celano i suoi pensieri capisco lo stesso ciò che prova. Le sue labbra arrossate e il respiro affannato, palpebre leggermente abbassate e le guance con un velo di rossore, le sue braccia che restano avvolte intorno a me, tutti questi dettagli mi fanno capire che ha trovato in me la sua compagna. E anche se mi costa dirlo, non so se sono in grado di stare con lui.
«Cosa... è successo?»
«Sentivo che eri tu...» esclama entusiasto.

Credo di essermi cacciata in un grosso guaio...

Deadly Embrace - Abbraccio Mortale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora