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Mel

La serata prosegue tranquilla tra risate, brindisi e frasi allusive dal mio lupo.

Per la serata è stato preparato un buffet sfizioso e abbondante con accompagnato una vasta gamma di scelta per gli alcolici. Ho passato qualche minuto a vagare tra gli invitati e osservare un po' l'insieme della festa, ognuno chiaccherava con qualcun'altro, mentre altri si dedicavano totalmente al cibo e all'alcol - cosa che avrei voluto fare anch'io, ma non avrei retto tre drink uno dopo l'altro con conseguente sfilza di figure di merda a non finire!

Meglio evitare ne faccio fin troppe!

Ubriaca perdo del tutto il controllo, compreso il senso di imbarazzo e vergogna! Sarei capace di fare qualsiasi cosa, motivo per cui cerco sempre di non superare il primo drink.

Che fine farei di fronte a tutti questi invitati...? Non ci voglio pensare!
Oh Dei.

Nonostante tutti quanti si stiano divertendo molto e ciò mi rende felice, il mio corpo è sempre più affaticato. Questa condizione peggiora di minuto in minuto da questa mattina, portandomi lentamente forse allo stremo delle forze.

Mancano meno di due ore alla mezzanotte e devo ammettere che il principale motivo per il quale non volevo una festa era per ciò che accadrà nel peggiore dei casi.

E come sappiamo tutti, Axel è più testardo di un bambino di cinque anni!
O si fa come vuole lui o si fa come vuole lui. Dopo fin troppi tentativi mi sono arresa e ho lasciato perdere.

Stanca di girare tra i numerosi invitati, mi fermo accanto alla fontana al centro della piazza - raffigurante una lupa con accanto i propri cuccioli - e mi siedo sul bordo. Immergo le dita nell'acqua fredda e rinfrescante della fontana ammirando il riflesso leggermente mosso del cielo che si accinge all'oscurità. Uno spettacolo rasserenante e pieno di mistero. Meraviglioso nella sua semplicità.

Il riflesso di Jay compare in alto alle mie spalle, con un sorriso dolce e le pupille leggermente dilatate a causa dell'alcol si siede accanto a me sul bordo freddo della fontana. «Che succede Piccolo Smeraldo?» nel sentire quel nomignolo un leggero sorriso contorna le mie labbra, accompagnato dal mio solito finto broncio infastidito.

Sono poche le volte che mi chiama così, la prima volta è stata dopo che gli ho mostrato una mia foto da bambina con mia madre. In quel momento ha semplicemente detto: «I tuoi occhi brillano come gemme di smeraldo.» li per li sono rimasta sorpresa, non sapendo cosa dire ero rimasta in silenzio immersa nei pensieri e nei ricordi di mia madre e dei giorni in cui era ancora con me.

Da quel momento Piccolo Smeraldo è diventato il mio soprannome e onestamente non ho mai cercato di farmelo cambiare. Anche se per certi versi potrebbe sembrare stupido, a me è subito piaciuto. Nessuno fino a quel momento mi aveva paragonato alla bellezza di uno smeraldo, nessuno a parte mamma.

«È una bellissima festa vero? Si divertono tutti.» dico osservando tutto intorno a me «Piccolo Smeraldo, ti ricordo che non sai mentire a me.» sospiro con un punta di fastidio riportando gli occhi su di lui, alla mia reazione ridacchia e mi stringe in un abbraccio scherzoso. «Di la verità al tuo fratellino.» sollevo un sopracciglio divertita dalla sua affermazione: «E da quando lo saresti scusa?» finge un'espressione scioccata e mette su un broncio tenero come quello dei bambini quando sono indispettiti.

Dura poco e così come è comparso scompare dopo che sussurra: «Da sempre.» sorrido e solo per provocarlo domando: «Ah quindi quando pensavi alla tua sorellona, la immaginavi nuda sotto di te?» sposta lo sguardo da me ed evita di rispondere alla mia provocazione. «Dimmi la verità, so che qualcosa non va. » sussurra verso di me.
Lo conosco da abbastanza tempo per riconoscere i gradi della sua preoccupazione e come Axel sapendo della situazione, sta in allerta il più possibile senza farsi vedere e non mi perde di vista.«Tranquillo, sono solo un po' affaticata oggi. Sto bene.»

Deadly Embrace - Abbraccio Mortale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora