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Mel

È oggi.
Sento la sua presenza nell'aria. L'atmosfera stagna è insopportabile, ormai chiunque ha avvertito che qualcosa di maligno si è addentrato nei nostri territori.

Due giorni fa ho promesso di passare con Axel una notte indimenticabile.
L'ho portato sulle sponde del lago e dopo una breve e inaspettata lievitazione l'ho buttato in mare, la sua espressione era qualcosa di unico. Sembrava un pesce lesso preso per la coda.

Ma si è vendicato a dovere gettandomi in acqua ancora vestita.
Che stronzo! Almeno io ho aspettato che si togliesse la maglietta.

È una visione!
Assolutamente perfetto.

Abbiamo passato la notte uniti sotto le stelle, ci siamo desiderati e amati come mai credevo possibile.
Non avrei mai immaginato di provare una cosa simile per qualcuno.

Il giorno dopo quella notte magica, il precedente Alpha a deciso di lasciare questo mondo definitivamente.
Il processo di dipartita è avvenuto in privato con pochi intimi, dopo aver detto addio a ogni suo legame.

Successivamente si è tenuto il funerale e il rito di preghiere per augurare all'anima di ricongiungersi con l'amata nell'aldilà.

Finita la cerimonia abbiamo tutti brindato all'uomo che un tempo era come un fratello per me, e come da sua richiesta abbiamo festeggiato a lui, che ora è tra le braccia di Christine.
Il suo unico amore.

Sono passate un paio di ore dall'alba e nonostante tutte le mie obiezioni il popolo, istigato dal mio uomo, ha deciso di organizzare una festa di compleanno.

Ormai ho perso l'età per certe cose, ma con lui è come parlare ai muri. Inutile.

Sono tutti in fermento per la festa di stasera, non sono in vena ma cerco di prenderla con filosofia, dopotutto non posso annullarla o sarebbe una delusione per il popolo.

«Mel!» mi sento chiamare da lontano da una voce famigliare, appena mi volto l'immagine del piccolo Lee entra nel mio quadro visivo. Con un sorriso caloroso lo accolgo tra le mie braccia.
Cresce a vista d'occhio, è incredibile!
Lo abbraccio forte forte, e lui ricambia con un bel sorriso grande. «Allora come stai piccolino?» sorride ancora mostrando la mancanza dell'incisivo laterale. «Sorellona è vero che oggi fai tanti anni?» mi chiede - mi sento sempre più vecchia. Povera me! «Si tesoro, ne faccio tantissimi.» felice sorride ancora girando su se stesso fino a sollevarsi in aria.

È in quel momento che noto, grazie ai pantaloncini corti fino al ginocchio, qualcosa sulla sua caviglia. Lo afferro delicatamente accompagnandolo tra le mie braccia «Tesoro mio, cos'hai sopra la caviglia?» chiedo curiosa del simbolo che prima non c'era. «È comparso un paio di settimane fa dopo che è caduto da un albero. Il mio ometto non la smetteva di piangere.» risponde la madre avvicinandosi abbracciata al marito.

«È così tesoro?» chiedo alla piccola fata tra le mie braccia, che in risposta scuote la testa negando.

I genitori confusi cercano di capire perché abbia mentito, venendo smentiti dal figlio «Non ho detto di essere caduto dall'albero... ve l'ho detto, ma voi non ascoltavate.» dice finendo con una pernacchia verso i due adulti. «Questa non è una cicatrice ma un marchio. - Ora si spiega tutto. Ecco perché l'albero non ha creato il nuovo erede al trono fatato. - Lui è...» una folata di vento gelida ci colpisce in pieno facendovi avvertire una spaventosa presenza.

Cinque figure incappucciate compaiono dal nulla. Incappucciate o no, riconosco quelle figure. «I preparativi per il suo arrivo sono pronti mia regina.» dice con voce potente la figura al centro, poi in un frastuono tremendo e una tempesta d'aria che ci offusca la vista, le figure scompaiono nel nulla così come sono arrivate.

Deadly Embrace - Abbraccio Mortale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora