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Axel

Il regno dei giganti.
Gigantia.

In questo regno tutto il potere deriva dalla terra stessa. Questo popolo è famoso per le sue grandi doti combattive e il forte desiderio di dimostrare il proprio valore attraverso la lotta.

Il regno è completamente scavato nelle rocce e nei sassi e si trova ben situato tra le montagne. Come gli altri regni, questo è ispirato a uno degli antichi monumenti degli uomini.

Gigantia è ispirato a Petra.
«Non possiamo entrare nel regno senza il permesso del suo re.» Purtroppo è vero, ciò scatenerebbe un conflitto e adesso è l'ultima cosa che ci serve. «Invieremo una richiesta di permesso. Nel frattempo possiamo solo aspettare nei dintorni.» dice Agatha. Quest'ultima scrive un messaggio incantato e con uno schiocco di dita il foglio prende fuoco.

Ci riposiamo sotto gli alberi accanto alle rocce, mentre sfoglio Ophir per capire meglio dove cercare il prossimo tesoro, con la coda dell'occhio vedo Jay. I suoi occhi tristi e determinati sono fissi sulla rosa che tiene in mano, a cosa starà pensando?

Riporto l'attenzione sul libro quando ad un tratto la terra trema sotto di noi. Gli animali nelle vicinanze scappano per la paura, mentre un terremoto improvviso ci mette sull'attenti. In lontananza una figura si avvicina nella nostra direzione correndo. A ogni chilometro la figura si ingrandisce fino a raggiungerci mostrandoci la sua vera statura.

È un esemplare femmina.
Supera di gran lunga la statura degli alberi nelle vicinanze e la costituzione è quella di una guerriera.
Sembra invincibile.

«Siete voi Axel e Agatha?» chiede immediatamente. Annuiamo sconcertati dal suo essere così imponente. «Bene. È mio dovere scortarvi fino a palazzo.» la ringraziamo e prendiamo le nostre cose.
Uno ad uno veniamo caricati su di lei, chi sulla testa, chi sulle spalle e chi sulle mani. Vista la sua statura e la nostra, avremmo solo rallentato il tragitto quindi ha rimediato senza pensarci due volte. E si incammina.

«Che cosa vi porta nel nostro regno?» chiede Rea. «Cerchiamo il Valknut. È uno dei sei tesori che ci dovrebbe aiutare a eliminare l'Oscurità.» il suo viso si distorce in una smorfia di disgusto. «Non abbiamo molte informazioni a riguardo, quindi speriamo nell'aiuto del tuo Re.» annuisce pensierosa.

In lontananza si possono già vedere le scavature nelle rocce, più numerose rispetto a quelle che abbiamo visto fino ad ora. Al centro vi è un'entrata pantheonica probabilmente per il castello.

È veramente un posto unico nel suo genere. Una volta di fronte alla maestosa costruzione veniamo fatti scendere uno alla volta. «Raggiungete le porte e le guardie vi faranno entrare, sono già stati avvisati. Vi condurranno dal nostro sovrano. È stato un piacere conoscervi e fate attenzione.» dice con un tono abbastanza preoccupato. La ringraziamo e ci separiamo.

Raggiunte le porte, le guardie ci precedono aprendole e scortandoci per i corridoi del palazzo. Le porte della sala del trono sono completamente in pietra finemente levigate e rifinite ad opera d'arte, varchiamo la soglia e la prima cosa che vediamo è un uomo seduto sul trono. Non è un gigante, niente in questa sala lo è anzi è tutto a dimensione naturale. «Benvenuti nel mio regno.» ci accoglie alzandosi dalla sua postazione.

Tifeo in quanto re dei giganti è in grado di assumere le dimensioni normali delle altre creature, facendo si che la sua reale statura non sia un intoppo continuo. «Tifeo, grazie per il tuo aiuto.» faccio un passo avanti e ci stringiamo la mano.

Al di là di quello che può sembrare, anche se hanno una naturale predisposizione al combattimento e al risolvere tutto con i pugni, il popolo dei giganti è abbastanza pacifico e ragionevole. Hanno poco e niente delle antiche leggende su di loro. Brutalità e aggressività si vedono solo in battaglia.

«Abbiamo fatto delle ricerche più approfondite sul tesoro che state cercando.» annuiamo tutti grati del loro sforzo, e continua. «Già sapevamo che questo tesoro antico è custodito nella Grotta delle Meraviglie. È difficile entrare come lo è uscire. Solo un uomo è stato in grado di entrarvi, il suo nome era Jack. Il suo obbiettivo era sigillare all'interno della grotta proprio il tesoro, così che non finisse mai in mani sbagliate. Il Valknut non è solo il simbolo che ci collega agli dei ma possiede anche un forte significato di vita. I triangoli rappresentano "l'inizio della vita", "il futuro della vita" e "la fine della vita". Si dice che ha il potere di distruggere come anche quello di edificare. Secondo le nostre ricerche pochi al mondo possono entrare in contatto con questo oggetto, in mani sbagliate potrebbe distruggere ogni forma di vita, anche quelle ancestrali. Purtroppo il pilastro della terra a sostegno del regno è strettamente collegata alla grotta. È un luogo sacro e fragile, se per qualche motivo la grotta crolla, il pilastro farà la stessa fine. Mi dispiace, ma non posso permettere che il mio regno e il mio popolo vengano distrutti.» Dannazione!
Come possiamo impedire una cosa del genere se venissimo attaccati? «Sarà difficile ma dobbiamo farcela.» dice Lewis. Già!

«Hai detto che poche persone al mondo possono entrare in contatto con il tesoro. Chi sono?» annuisce affranto. «Ci sono tre complicazioni in questa missione. Uno: entrare nella grotta. All'entra viene fatta una domanda per accedere, purtroppo quest'ultima cambia casualmente ogni un tot di tempo. Due: prendere il tesoro. Sembra che al solo contatto con il tesoro si perda la vita, di fatto il Valknut ti mette alla prova, basta un solo errore e non c'è più possibilità di uscita dalla grotta. Tre: uscire. Per lasciare quel posto devi fare il modo che il custode del pilastro della terra ti dia il permesso. Se non lo fa resti imprigionato li per sempre.» Un problema dopo l'altro, maledizione! «Possiamo solo tentare. Dobbiamo farlo.» Tifeo annuisce. «Vi condurrò personalmente alla grotta, lascerò delle guardie intorno al pilastro e alla grotta. Se crolla tutto, penserò prima al mio popolo siete avvertiti.» È giusto così. Grazie Tifeo.

Ormai è il tramonto e ci stiamo dirigendo verso la grotta delle meraviglie. In questo luogo il cielo e l'atmosfera sono incontaminati, le stelle si possono vedere chiaramente come se fossero state messe lì in rilievo, la natura e le rocce di giorno danno un aria tropicale e di notte aumentano la suspense, tutto a causa delle ombre che si vengono a creare.

La grotta ha una forma insolita e abbastanza lugubre, si vede provenire dal suo interno una luce fioca e oscilenante. All'improvviso una voce animalesca interrompe il silenzio che si era creato durante il tragitto. «Desiderate entrare nella grotta?» chiede la voce grossa.

In segno di risposta viene poggiata sulla soglia d'entrata un piccolo pezzo di roccia che Tifeo aveva preso a palazzo. Emana una luce giallastra e calda, come se al suo interno ci fosse qualcosa di vivo. «Cosi sia.» la terra lentamente inghiotte il pezzo di roccia facendolo scomparire nel nulla. «Una domanda a testa, coloro che sbagliano non hanno il permesso di entrare.»

Siamo in cinque a dover entrare, tutti gli altri ci aspetteranno fuori, meno siamo meno danni possiamo fare alla grotta. «Strega: Più ne hai e meno temi - cos'è?» Agatha corruga la fronte, ha solo una possibilità. Solleva le spalle in segno di resa e dice: «Il coraggio?» da terra si solleva di colpo una palla di sabbia ben condensata, Agatha la prende in mano e come fosse viva si lega al suo polso come un bracciale. Fa un passo avanti rispetto a noi e lì rimane. «Beta Lewis: C'è un canestro di rose e fiori. Di notte si apre, di giorno si chiude - cos'è?» sul suo viso si spinge la confusione più totale. Non tenta nemmeno e fa un passo indietro, ai piedi compaiono delle manette di roccia. «Beta Jonathan: Nell'acqua nasce, nell'acqua nutre, ma vedendo l'acqua sparisce.» anche per lui stessa faccia, stesso gesto, altre catene ai piedi.

Rimaniamo solo io, Jay, e la sirena. «Alpha: Esisto solo con la luce, con l'oscurità la mia vita subito finisce - chi sono?» Con la luce... l'oscurità... Tentiamo. «Un ombra?» il terreno si apre e un bracciale di sabbia si lega al mio polso. Il mio corpo è costretto a un passo avanti e rimango bloccato li. «Sirena: Esisto solo prima d'essere nato, appena nato son già trapassato - chi sono?» vedo l'illuminazione nei suoi occhi, poi il suo sguardo si sposta verso di me. «Credo in te. E in lei.» mima con le labbra, fa un passo indietro e finisce come i miei beta. Perché? Sapeva la risposta... «Lupo: Sta dentro una casetta con il soffitto tondo poi se ne fugge in fretta girando per il mondo - cos'è?» non ci prova nemmeno lui, fa un passo indietro lanciandomi uno sguardo strano e finisce in catene. Perché si comporta così? Cosa gli prende a questo due?

«Alpha, Strega avete il permesso di entrare.» finalmente liberi, ci dirigiamo verso l'entrata.
Che cosa ci attende una volta dentro?

Deadly Embrace - Abbraccio Mortale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora