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Mel

Ricostruì la mia casa dove avevo vissuto con lei, così identica come la ricordavo. Volevo vivere li dove anche lei aveva vissuto, così da non dimenticarla mai.

Continuai a studiare la magia con la zia fino a quando non poté insegnarmi più nulla, e così decisi di partire.
Vagai per i continenti e per i territori, imparando ogni tipo di magia, dalla più pura alla più oscura accrescendo così il mio potere, visitai innumerevoli luoghi dai più maestosi ai più cupi, vissi avventure e vissi al massimo, come avevo promesso alla mia mamma.

Da vari maestri di ogni arte, imparai il controllo, la determinazione, il vero significato della forza e la potenza dei sentimenti più puri.

Durante il ritorno da uno dei viaggi feci sosta in una foresta del Bielorussia, in Białowieża. Fu lì che incontrai per la prima volta Christine Bellarose. Era in fuga dopo aver assistito allo sterminio della sua famiglia e alla morte dei suoi cari, nonostante le tragedie che aveva assistito, la luce nei suoi occhi restava vivida, mai abbandonò il suo sguardo.

In lacrime mi chiese aiuto, cosa che non gli negai, non volevo commettere lo stesso errore che altri, avevano fatto prima di me.
Diventammo subito amiche.
Non aveva un posto dove stare, così le offrì un posto dove stare, e poco tempo dopo il nostro ritorno, incontrò l'Alpha del Clan dei Lupi.

Capirono subito di essere compagni, e per un lungo periodo scelse di abitare con me anziché alla casa branco.
Anche se non volevo cercai di convincerla ad andare con lui, promettendole che sarei sempre stata lì per lei.

Era come una sorella per me, e non le avrei mai impedito di essere felice per un mio egoistico capriccio. Due anni dopo diede alla luce suo figlio Axel.

Per lei fu il giorno più bello della sua vita, crebbe il figlio con gli stessi insegnamenti con cui era stata cresciuta, non volendo interferire mi tenevo sempre a distanza.

Raramente vedevo il piccolo Alex e quando accadeva mi cercava in continuazione, ancorandosi a me come se ne dipendesse la sua vita. Gli occhi teneri e le guanciotte rosa aumentavano la sua aria innocente. Sembrava un cucciolo inarrestabile, un amore.

Prima dei suoi sei anni ripresi a viaggiare, portando con me il ricordo del piccolo con la sua mamma. Le poche volte che tornavo, trovavo Christine ad aspettarmi ma il piccolo Axel scappava via non appena mi vedeva, lo presi come un segnale e mantenni le distanze.

Christine aveva ancora tutta una vita ma il destino aveva scelto diversamente, ci fu strappata via senza pietà, fu un lutto per chiunque l'avesse conosciuta.

Il dolore non se ne voleva andare e il ricordo di lei era come fuoco sulla pelle.

Il tempo passava e il mio potere aveva raggiunto i più alti livelli mai riscontrati, fino al punto di rottura. Faticavo a controllare tutto quel potere così gli Anziani Superiori del Labirinto a Spirale cercarono invano di sigillarlo. Morirono tutti e dieci combattendo con le loro stesse ombre.
Fu un massacro a senso unico.
Il mio gesto disperato nel tentativo di proteggermi e non rinunciare alla magia fu inutile, i loro successori comparsi dal nulla mi sigillarono più di metà della mia magia, lasciandomi una scelta.

Decidere da che parte schierarmi nella guerra che verrà.

Una volta tornata indietro, usai il potere che mi restava per fermare il mio tempo. Smisi di invecchiare sin da subito, il mio intento era quello di avere abbastanza tempo, sia per recuperare la mia magia e sia per impedire che la profezia si avverasse.

Cercai ogni modo, qualsiasi cosa, per non diventare schiava dell'oscurità ma fu tutto vano, niente fu in grado di aiutarmi. Così tentai il tutto per tutto.

Mi separai dal mio lato oscuro, così nacque Nyx. Lei rappresentava il buio che mi attanagliava il cuore, l'oscurità che offuscava la luce del mio animo. Nonostante fosse il lato malvagio, la feci restare con me e diventammo come sorelle, eravamo molto unite ma dopo un "incidente" in cui lei stava per distruggere tutto, divisi il suo potere oscuro in due entità, e nacque Gyx.
Le esiliai in due posti differenti, nella vana speranza che non avrebbero fatto del male a nessuno.

Dopo due decenni di ricerche mi arresi, abbandonai quella piccola e futile speranza di avere un futuro sereno, così iniziai a pensare a come aiutare le altre persone, dato che non potevo aiutare me stessa.

Protessi il Villaggio degli Esiliati, aiutai ogni persona che mi chiedeva una mano ma dentro di me odiavo i Clan per avermi rifiutata ed emarginata, per avermi trattato come un mostro mentre ero ancora in fasce.

Feci qualche "dispetto" a ognuno di loro a parte lupi e sirene. Queste ultime perché mi aveva aiutata a venire al mondo, ai lupi non avevo distrutto niente ma li privai di qualcosa di loro.
Un ciondolo dato loro direttamente dalla Dea Madre.
Quella maledetta ciarlatana...

Quando l'orco ha attaccato al confine ho ricordato i miei studi.
Ad evocarlo è stata la terza degli Adepti.

Dalle mie ricerche sono i primi sei individui, uno per ogni clan, ad essere stati esiliati e banditi dalle loro terre.
Dopo essere stati rifiutati e relegati ai confini del globo per i loro peccati, hanno giurato fedeltà all'oscuritá diventandone devoti servi.

Operano per lui, parlano per lui, ubbidiscono a lui. L'evocatore dell'orco di Gandalf è una lei e il suo nome è: Melisandre. Una strega rifiutata.

Non conosco molto la sua storia, ma so per certo che è stata risvegliata da Nyx e Gyx per costringermi a riunirmi con loro, in una sola entità.
Solo unendomi a loro avrei abbastanza forza per fermare Melisandre.

Molto probabilmente in questo lasso di tempo ha evocato gli altri cinque. In quel caso, la mia forza unita a Gyx e Nyx non basterebbe a fermarli.

Il mito narra che quando gli Adepti vagano sulla Terra sia il preludio di una guerra senza fine.
Il loro ritorno è anche il ritorno del male più oscuro.

Deadly Embrace - Abbraccio Mortale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora