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Mel

Axel insieme a pochi dei suoi uomini fronteggia i soldati fatati sconfiggendoli in una manciata di minuti.

A colpi di artigli, spade e lance lo scontro si conclude in un lampo.
I pochi soldati rimasti della "regina" erano con molta probabilità i più capaci, ma niente in confronto alla forza del mio Alpha.

Niente in confronto alla potenza di un capo clan.

Una volta a terra, sotto lo sguardo disgustato della loro beniamina i soldati si arrendono facilmente.
I vincitori mi accerchiano sotto ordine del mio compagno.

C'è da dire che mi sconvolge sempre di più il fatto che nonostante la cecità, continua a muoversi con una fluidità di movimenti pari a come sarebbe se avesse la vista.

In tutti questi anni ha affinato i suoi sensi a un livello superiore, compensando perfettamente la mancanza di uno dei cinque sensi.

Si avvicina a me, individuando esattamente la mia posizione.

I suoi occhi privi di vita rendono le sue espressioni fredde e taglienti.

«Si può sapere che diavolo stai facendo?» urla adirato, la vena sul suo collo pulsa convulsivamente evidenziando il suo stato di collera. «Ora lo vedrai.» gli cantileno all'orecchio.

Lo raggiro dirigendomi verso la scalinata che porta al trono. «Cosa scegli? L'esilio permanente o essere imprigionata per sempre?» chiedo di nuovo.

Con strafottenza accavalla di nuovo le gambe, pronunciando la sua decisione.

«Questo è il mio trono. Il mio regno. La mia parola qui è legge e ti conviene inchinarti a me, sporca mezzosangue.» dice schifata.

Sporca mezzosangue.

Mi sono sbagliata.
Ha pronunciato la sua condanna a morte.

Le sue parole di disgusto e i suoi insulti aumentano la mia ira.

Il colore dei miei occhi torna in forma demoniaca facendola sussultare di nuovo dalla paura.

Ah la paura, che dolce emozione.

Tanto forte quanto autodistruttiva.

Con passo fiero e cadenzato, salgo la scalinata fino a raggiungere il trono della regina delle fate, una volta di fronte a lei con un incantesimo la scaravento giù dal trono e lungo la scalinata fino a schiantarsi al suolo con un forte impatto.

Mi siedo sul trono pronta a pronunciare il verdetto. Avrà tutto che si merita, pari a tutte le atrocità commesse nei suoi anni di governo.

Un portale si apre al centro della sala, in pochi secondi ne escono due figure incappucciate.

«Salve sorellona.» pronunciano all'unisono, si sfilano il mantello che copre i loro volti e si rivelano.

Nyx e Gyx.

«L'hai risvegliata!» indico con un cenno Gyx.

Annuisce fiera di se.

Il portale dietro di loro si chiude mentre si avvicinano alla scalinata, si teletrasportano accanto a me in un battito di ciglia.

«Allora sorellona, come mai la fata è ancora viva?» chiede Nyx. «Mi avete interrotto sul più bello, sorelline. E tu Nyx ricordo ciò che mi hai fatto, faremo i conti più tardi.» ridacchia smettendo subito dopo il mio sguardo di fuoco.

Nonostante l'essere diventate entità separate è come se fossero ancora dentro di me. Le sento ancora parte integrante del mio essere.

«Mel cosa significa tutto questo?» Axel, il mio lupetto, il suo tono di voce fa vibrare il mio corpo, il suo stato d'animo accende qualcosa in me.

«Alpha desideriamo che tu assista alla scomparsa della tua compagna e alla nostra rinascita.» affermano in coro come se fossero due sosia. Il che non è del tutto falso, a parte qualche caratteristica sono identiche.

Allungano le mani verso Axel formulando un incantesimo che ormai conosco a memoria.

Vogliono restituirgli temporaneamente la vista.

Axel non essendo pronto viene avvolto da una luce oscura, che in pochissimi secondi di dissolve lasciando solo lui.

I suoi occhi privi di vita riprendono colore e la pupilla si allarga e restringe per abituarsi alla luce e si colori.

Scesi con un salto verso di lui, lievitando a un paio di centimetri da suolo. «Axel» i suoi occhi su di me, il suo sguardo seguito dalle mani che mi accarezzavano la pelle del viso. Il suo sguardo incantato vagò su tutto il mio corpo.

Nota i miei occhi ma non fa un cenno. Non ha paura dei miei occhi.
Li guarda come se fossero normali.

«Non hai paura?» con il cuore in gola attendo la sua risposta che si limita ad un movimento del capo. Annuisce con un accenno di sorriso. «Non avrò mai paura di te.» perdo un battito, il respiro mi si mozza all'improvviso.

Questo tepore, questo calore è qualcosa di indescrivibile.

Questo sentimento così rovente e profondo mi destabilizza come niente prima d'ora.

«E questo?» sapevo lo avrebbe notato. «Non è niente tranquillo. Sto bene.» afferrò la sua mano con la mia, la sua espressione fa capire chiaramente che non mi crede affatto.

Non gli si può nascondere niente.

«Che diavolo è questo?» chiese indicando il mio petto dal quale si estendevano dei rampicanti neri, come se fosse un tatuaggio.

Un incantesimo oscuro senza ritorno.

«Sorella sta scappando.» mi volto di scatto verso Geread in volo per fuggire.

Con una formula di gravità si schianta al suolo. «Adesso mi hai stancata fatina. È il momento che impari qual è il tuo posto.» la raggiungo in un battibaleno mentre lei a fatica di rialza.

«Che vuoi fare?» chiede tremante.

«Darti una lezione per tutti i tuoi peccati. Sai ho fatto ulteriori accertamenti e ho scoperto dei tuoi tanti crimini durante il tuo regno. Tutto in nome del potere.» abbassa il capo arrendendosi ma non ho alcuna intenzione di fermarmi.

Lei lo merita. Merita di pagare per ciò che ha fatto.

«Geread Shade io ti bandisco e ti confino nell'oblio. Il posto perfetto per te, dove potrai regnare indisturbata. La tua parola sarà legge come è tuo desiderio. E sai perché?» annuisce riportando gli occhi su di me. «Perché sarò da sola.» sorrido entusiasta della sua fine.

Questi sentimenti oscuri non mi appartengono eppure li sto provando.

È nettamente opposto a ciò che ho provato prima con Axel.

«Per sempre.» la avvolgo in una luce argentea pronta a eseguire il rito.

«Sub imperio tenebrarum, in prefatis in perennis limbo. Et exitus carcere.» la luce che la avvolge diventa sempre più scura con strisce di violetto non uniformi.

In meno di un minuto si dissolve sotto i nostri occhi insieme al suo regno.

«La futura regina prenderà il posto che le spetta domani al tramonto. E voi - punto il dito verso i consiglieri e i nobili presenti - fate la scelta giusta stavolta, comportatevi come il ruolo assegnatovi.» annuiscono freneticamente e ritorno al fianco di Axel e riacquisto il mio normale colore di occhi.

«Nyx, Gyx torniamo a casa.» sorridenti ci teletrasportano tutti alla casa branco, nella sala delle riunioni.

Axel congeda i suoi lupi tranne i due beta, richiama le loro compagne che arrivano velocemente.

«Adesso voglio sapere tutta la verità, parlate.» ordina con voce da alpha creandomi una scarica elettrica al basso ventre.

La sua voce profonda e roca con una leggera tonalità di ruvidità, mi fa stringere le gambe involontariamente.
Ha un che eccitante...

«Non mi va di spiegare le cose troppe volte quindi è il caso che siano presenti tutti.» evoco gli altri Capi Clan e faccio chiamare anche Jay e il padre del mio compagno.

Una volta presenti tutti mi siedo di fronte a ognuno di loro e inizio a raccontare la mia storia sin dal principio.

Deadly Embrace - Abbraccio Mortale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora