Sasha era una lupa appartenente ad un branco nomade appena arrivato in città per una breve sosta prima di ripartire verso nord, o almeno questo era il suo programma prima di incontrare Luke.
Sasha, con i suoi lunghi capelli rossi e le lentiggini sul naso, poteva sembrare una tipa timida e tranquilla, ma come si dice, l'apparenza inganna. Sasha era diretta, non aveva paura di dire le cose in faccia alla gente ed era irrequieta, questo però derivava dal suo essere stata per molto tempo nella sua forma di lupo.
Erano passati tre giorni dal suo arrivo e Maya, Emily e Logan non riuscivano a trovare un punto di incontro con la ragazza. Al contrario, Rory e James sembravano aver appena trovato la loro amica del cuore perché quando non era impegnata con Luke, la ragazza passava la maggior parte del suo tempo con loro o fuori dalla casa branco. Il branco era diviso in due metà.Restavano solo Chris e Nora, gli imparziali della situazione, Devon si limitava a fare il capo branco e Sam era rimasta per alcuni giorni a dormire da Scarlet, il che voleva dire che le due ragazze non si erano ancora incontrate.
Nonostante tutto, Maya l'aveva accolta con un sorriso sincero, non mettendo le mani troppi avanti, per cercare di andare d'accordo, nella speranza di una convivenza pacifica e la ragazza si era rivelata molto rispettosa nei confronti dell'Alpha e della Luna del branco, aveva raccontato loro che in natura, tra i boschi, è normale riservare un tale rispetto nei confronti del capo branco e della sua compagna. Maya si era ritrovata in imbarazzo quando Sasha le aveva dato del "lei", soprattutto perché Sasha era più grande di lei. Aveva dovuto insistere un po' prima di convincerla a darle del tu e a rivolgersi a lei come ad un'amica, lo stesso era valso per Devon, solo che in quel caso era stato ancora più difficile.••••
"Devi proprio uscire?" Domandò Maya al compagno mantenendo la presa salda intorno al suo corpo.
"È una riunione di routine mi hanno chiesto di esserci, credimi farò in fretta o almeno cercherò di scappare il prima possibile" a volte aveva partecipato anche Maya a quelle riunioni, gli alpha dei branchi si confrontavano su faccende di vario tipo, come ad esempio i branchi nomadi che spesso attraversavano la cittadina solo per brevi soste oppure qualche branco troppo desideroso di espandere i suoi territori.
"Potrei venire con voi" azzardò la ragazza.
"Ti annoieresti" rispose lui spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, scrutando una particolare luce nei suoi occhi e una strana sensazione nell'animo, proveniente però dalle emozioni di Maya.Il ragazzo sospirò guardandola attentamente.
"Vieni con me" le prese la mano trascinandola in un'altra stanza, dove avrebbero potuto parlare da soli.
"Devon, dove stiamo andando?" Chiese lei confusa dal suo improvviso cambio di umore. Entrarono nel ripostiglio, Devon chiuse la porta e accese la luce, i due si ritrovano uno di fronte all'altra.
"Ok, adesso vuoi spiegarmi perché siamo chiusi nel ripostiglio?" Chiese lei agitando le mani.
"Siamo qui perché in questa casa nessuno si fa mai gli affari propri e tutti sanno sempre tutto, mente io vorrei avere una conversazione più intima" fece le virgolette con le dita dicendo l'ultima parola.
"Beh, a questo punto potevamo chiuderci nel bagno, non credi?" Scherzó lei rimanendo però seria.
"Molto divertente" rispose lui.
"Ok, ti ascolto" Maya incrociò le braccia al petto chiudendosi a riccio e Devon se ne accorse subito, nonostante questo iniziò comunque a parlare.
"Tu, amore mio.." e le posò le mani sulle guance,
"dimentichi che riesco a sentire ciò che provi, quindi ora dimmi, che succede Maya? Sento il tuo malessere nel restare in questa casa, è per Sam? O per Sasha, perchè se ne avessi bisogno potremmo prenderci un periodo solo noi due, magari lontano da tutti e.." Maya lo interruppe, sapeva che Devon avrebbe fatto una cosa del genere per lei, ma non voleva assolutamente dividersi dal branco, ne tanto meno far allontanare Devon."Credimi, è solo una cosa passeggera, sono certa che le cose si aggiusteranno. Sono un po' preoccupata ok, lo ammetto, ma lo ero molto di più ai tempi in cui passavano dall'America al Canada per nasconderci o cercare Daniel" ammise la ragazza ricordando per un momento i vecchi tempi, Devon le accarezzò una guancia.
"Va bene ma lo sai che per te farei di tutto e se tu avessi bisogno di tempo per allontanarti da tutto questo e restare sola lo capirei" Devon ebbe una stretta al cuore e Maya la percepì così forte da farle mutare appena il colore degli occhi.
"Non dire una cosa del genere. Sai bene che non potrei mai allontanarmi da te e non mi allontanerò neanche dal branco" Devon anche adesso che era completamente legato a lei, sarebbe stato in grado di lasciarla andare se lei lo avesse voluto, tanto era l'amore che provava nai suoi confronti. Ma adesso anche Maya percepiva a pieno quel sentimento, non lo aveva lasciato prima, non lo avrebbe fatto adesso di fronte alle difficoltà.
"Mi dispiace" lui la strinse a se baciandole la testa, lei respirò il suo profumo.
"Non fa niente" rispose lei.
"Ti amo piccola" e Maya si sciolse a sentire quelle parole, anche se Devon le aveva pronunciate tante volte, era sempre un emozione unica sentirle.
"Anche io" rispose allungandosi sulle punte per lasciargli un bacio sulle labbra.
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Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...