POV's Devon
"Avrei dovuto parlarci subito" Devon era seduto in una delle sale per tatuaggi, mentre si tormentava le mani e la coscienza,
"E cosa le avresti detto? Sei troppo impulsivo, si sarebbe spaventata, devi approcciarti a lei come fanno le persone comuni" rispose Rory intenta a pulire l'attrezzatura,
"Ma noi non siamo persone comuni Rory" si intromise Luke,
"E allora digli te cosa dovrebbe fare genio" ribattè l'altra,
"Ma quanto sei simpatica oggi?!" Continuò il ragazzo,
"Sempre meglio di te che hai sempre il muso" Luke stava per rispondere all'ennesima provocazione di Rory, ma venne preceduto dalla profonda voce di Devon,
"Smettetela adesso!" Il suo richiamo diventò un ordine per i due ragazzi che si zittirono all'istante,
"Mi fate venire il mal di testa, cazzo" continuò alzandosi dalla sedia,
"È colpa di Luke" disse piano Rory, anche se Devon l'aveva sentita fece finta di niente e Luke, le diede una leggera spinta, intimandola a smettere.Il tintinnio del campanello alla porta segnò l'entrata di un cliente,
"Ciao, hai un appuntamento?" Dietro al banco all'entrata, ad accogliere i clienti, c'era Logan, un bel ragazzo alto, dai capelli neri e occhi scuri, che portava sul volto un' espressione sempre annoiata, odiava con tutto se stesso svolgere quel ruolo. Un'ondata di profumo arrivò alle narici di Devon di cui subito riconobbe il proprietario, gli occhi gli diventarono gialli e le unghie allungate grattarono il legno del tavolo."Beh io veramente" la voce leggera di Maya arrivò alle orecchie di tutti e quattro i presenti,
"È lei" esordì Luke,
"Vado io, tu sta qui Devon" disse la ragazza, ma Devon cercò subito di varcare la soglia, Rory e Luke lo fermarono, sovrapponendosi tra lui e la porta, Rory poi uscì dalla stanza."Ehi, sei Maya, giusto?" Chiese avvicinandosi la ragazza,
"Si" rispose Maya timidamente, era nel panico, nemmeno lei sapeva perché era lì, anzi lo sapeva, era stata una moneta a portarcela,
"Sei qui per fissare un nuovo colloqui alla tua amica?" Chiese Rory,
"Si, esatto" Maya sospirò di sollievo, la ragazza che aveva di fronte le aveva trovato la scusa perfetta senza saperlo,
"Beh, l'avremo chiamata noi, ma dato che sei qui possiamo organizzarci senza perdere tempo" rispose Rory.Intanto nell'altra stanza l'atmosfera si faceva sempre più tesa,
"Per favore non andare, sei troppo preso in questo momento" lo supplicò l'amico,
"Come l'ultima volta" aggiunse ringhiando Devon,
"Fanculo io ci vado lo stesso" continuò sorpassando l'amico che si buttò una mano sul viso,
"Aspetta Devon" fu troppo tardi, era già fuori e i suoi occhi si erano di nuovo incontrati con quelli di Maya.Devon sospirò, si era già perso nei suoi occhi e Maya sentì quel tremendo nodo allo stomaco che tanto la tormentava sciogliersi, era sparito, come i pensieri che aveva negli ultimi giorni.
"Ciao" Maya si morse la lingua dopo averlo detto,
"Ciao Maya" rispose lui, l'atmosfera era strana e allora Rory decise di mettersi nel mezzo,
"Maya, lui è Devon, il proprietario, adesso che abbiamo fatto le presentazioni perché non vieni con me che prendiamo l'appuntamento per la tua amica?" Disse Rory, facendo finta di nulla,
"Quindi tu sei la famosa Maya" continuò Logan facendosi spuntare un sorrisetto sulle labbra, Maya in risposta corrugò le sopracciglia, non capendo perché avesse aggiunto "famosa" alla frase,
"Sta zitto Logan" lo intimò Rory,
"Non ti scaldare Roselyn" rispose il ragazzo, mattendosi una gomma in bocca,
"Ci penso io Rory" disse Devon, mettendo fine all'inizio dell'ennesima discussione,
"Sei sicuro perché..." lo sguardo di lui la fece zittire, "d'accordo" aggiunse solo questo per poi sparire lungo il corridoio insieme a Luke,
"Torna a lavoro Logan" disse all'amico facendo cenno a Maya di seguirlo in un'altra stanza,
"Ma se non c'è nessuno" rispose il ragazzo dai capelli scuri, ma ormai Devon e Maya erano già spariti in un'altra stanza, allora sbuffando si rimise al telefono, attendendo l'arrivo di qualche cliente.
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Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...