Capitolo 5

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Erano in viaggio da poco, Sam, che si trovava accanto a Maya, non aveva ancora detto una parola. Lei immersa come al solito, nei pensieri, con un evidente broncio stampato sul viso,
guardava la sua città scomparire tra gli alberi, con la brutta sensazione che nonostante le parole di Devon, non sarebbe tornata lí tanto in fretta.
Luke era alla guida e Devon al suo fianco, i due erano silenziosi e di tanto in tanto si scambiavano un occhiata. Dietro di loro un'altra auto li seguiva, dedusse che all'interno si trovassero gli altri del cosiddetto gruppo di Devon.

"Scusate, ma non riesco a stare in silenzio. Luke, sei stato piuttosto ambiguo e non ho capito dove diavolo stiamo andando" fu Samantha a rompere il silenzio. Maya non si mosse, mantenne la sua posa, sentendosi anche un po' in colpa per averla trascinata nel caos in cui era finita.
"Tranquilla, essere poco chiari è un loro vizio" non si trattenne da quell'affermazione,
"Tutto questo è stato causato dal tuo fidanzato" l'accusò Luke innervosendosi,
"Non è di certo colpa di Sam" cercò di difenderla l'amica,
"No Maya, ha ragione. Daniel ha sempre causato problemi, anche nel suo stesso gruppo" Maya si voltò verso l'amica, sperando che le sue preoccupazioni non fossero fondate.

"Che vuoi dire? Cioè tu sapevi che Daniel è quello che sono loro" si scompose, rivolgendo lo sguardo all'amica ed indicando i due seduti sui sedili anteriori.
Sam sospirò pesantemente e si passò una mano tra i capelli, decisa a raccontare la verità.
"Tutti questi anni insieme, come potevo non sapere Maya. Quello stronzo mi ha raccontato tutto solo una settimana dopo il nostro primo incontro, mi ha incatenato al suo mondo e alla sua vita per tutto questo tempo, per il semplice gusto di sapermi sempre lì, pronta per lui" si percepiva del senso di colpa, misto alla rabbia, nella voce della ragazza.

"Ti ha rivelato chi è, così che potesse averti in caso non riuscisse a trovare la sua compagna" la voce di Devon si fece sentire, scuotendo nel profondo Maya, sorprendendosi ogni volta dell'effetto che lui aveva su di lei.
"Ma perché non mi hai mai detto nulla Samantha? Siamo amiche no? Avresti potuto dirmi come Daniel ti stesse manovrando.." questa volta fu Maya ad essere interrotta.
"E cosa avresti fatto, dimmi. Sarebbe già stato tanto se mi avessi creduto, figuriamoci aiutarmi. Lui aveva già incasinato la mia di vita, non volevo che tu finissi nel mezzo. Anche se ormai il danno è fatto" si richiuse come un riccio, incrociando le braccia.
"Ma quandi tu sapevi che lei era a conoscenza di voi?" la domanda di Maya era rivolta a Devon, che prima di risponderle le diede una breve occhiata dallo specchietto retrovisore.
"Si, altrimenti non le avrei fatto fare nemmeno il colloquio per il lavoro. Saremmo stati troppo esposti assumendo un umano" la sua sincerità era disarmante.

Fu in quel momento che Maya si rese conto di quanto la sua vita, fino a quel momento, fosse stata solo la luce, non rendendosi mai conto dell'ombra che la circondava. Per anni era stata ceca, costruendosi una vita perfetta, almeno secondo i suoi criteri. Adesso che finalmente vedeva, la sua vita non era più così perfetta, non aveva più neanche un briciolo di ciò che aveva prefissato.
La sua migliore amica le aveva nascosto un sacco di cose, la sua casa si stava allontanando sempre di più e l'uomo di cui si sentiva inevitabilmente attratta, l'aveva catapultata in quella realtà estranea.
A quel punto, quando il silenzio caló di nuovo in quella macchina carica di tensione, Maya pensò che in fondo sarebbe stato meglio non fare più piani per il futuro.

••••

Devon aveva rivelato la destinazione alle due ragazze, una cittadina in mezzo alla foresta che si trovava al confine. Almeno questa era stata la definizione di Maya dopo aver cercato il posto sul telefono.
Sarebbero arrivati la mattina seguente, si fermarono a metà strada per una sosta, nel cuore della notte.
"Io resto qui" Maya non aveva intenzione di sgranchirsi nemmeno le gambe. Devon aprí la portiera di fianco a Maya, facendo entrare un po' d'aria fresca. Si erano fermati ad una stazione di servizio, era riuscita ad intravedere i volti degli altri ragazzi ma non avevano parlato.

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