POV's Devon
Erano passate tre settimane dalla dichiarazione d'amore di Devon e Maya e le cose, da allora, erano andate avanti nel migliore dei modi. Fino a quando Devon non era stato richiamato da Gregor Brown, il nonno di Daniel.
Il ragazzo si era presentato il prima possibile dall'uomo, ansioso di sapere cosa aveva da dirgli, anche se sapeva che non doveva essere nulla di buono o nulla che gli sarebbe piaciuto."Che vuol dire che glielo dobbiamo riportare noi?!" Devon era furioso, gli artigli si erano allungati, le zanne erano uscite e gli occhi erano mutati nel caratteristico color onice.
Gregor gli aveva appena detto che lui avrebbe sistemato la situazione nel Maine solo se sarebbero stati loro a riportargli indietro il nipote.
Devon sapeva che quell'accordo avrebbe rivelato poi qualche rischio, ma di certo non credeva che avrebbero dovuto fare praticamente tutto il lavoro loro. Avere a che fare con Daniel era l'ultima cosa che desiderava."Hai capito bene ragazzo. Non ho la possibilità di spostarmi in questo momento e se non vuoi metterci un anno prima di tornare a casa, dovrai assecondare la mia richiesta" rispose l'uomo, innervosendosi anche lui, ma cercando di mantenere un tono calmo.
Devon sbuffò dalle narici, cercando di riprendere la calma, sapeva che anche questa volta avrebbe dovuto accettare l'offerta, doveva risolvere quella situazione il prima possibile, ma non avrebbe trascinato con se tutto il branco, fosse stato per lui sarebbe andato da solo, ma sapeva che non gli avrebbero lasciato fare una cosa del genere.
"D'accordo, ma che sia chiaro, se non manterrà la sua promessa stia certo che tornerò qui e non sarà una visita di cortesia" Devon incuteva timore, a chiunque e anche se Gregor era più grande e con maggiore esperienza, venne scosso da un impercettibile brivido, sapeva che quella del ragazzo era una promessa, ma non doveva temere, avrebbe mantenuto la parola.
Devon se ne andò dopo un lieve cenno da parte dell'alpha, sbattendo la porta dello studio dell'uomo con tanta forza che sembrò venire giù l'intera abitazione.
Nel viaggio di ritorno Luke, che lo aveva accompagnato, non aveva osato fargli domande, data l'evidente furia che stava cogliendo in quel momento Devon.
A metà strada iniziò a parlare con la rabbia nella voce e a raccontargli tutto. Luke si oppose all'idea di mandare da solo il suo Alpha, ma quando la voce di Devon si fece ancora più dura si zittí e non pronunciò più neanche una parola.Solo quando parcheggiò l'auto l'alpha si decise a cercare nel profondo un po' di calma ed autocontrollo.
"Andiamo, sarai tu a spiegare la situazione agli altri, io devo parlare prima con Maya" Luke cercò di replicare, ma un ringhio lo fece zittire una seconda volta. Il Beta pensò che per quanto il suo Alpha fosse testardo, a costo di seguirlo con un'altra auto, sarebbe andato con lui e mai lo avrebbe lasciato affrontare una situazione del genere da solo.Devon aprí la porta d'ingresso con l'impeto di una furia, ma quando girò l'angolo alla ricerca di Maya, la trovò già lì, seduta sul divano, insieme agli altri.
"Che diavolo è successo? è tutta la mattina che la tua compagna è irrequieta e sono certo che la causa sia tu" Zac gli puntò il dito contro e Devon si sentì in colpa per aver fatto percepire a Maya la sua rabbia, doveva tenere a bada le sue emozioni anche per lei.
"Oh, no non è colpa sua" Maya cercò di difenderlo, agitando le mani ed avvicinandosi al ragazzo, che non aspettò altro, la strinse tra le braccia e affondò il naso tra i suoi capelli per annusare il suo profumo dolce, che riuscì a calmarlo almeno un po'.
"Devo parlarti.." la ragazza si incupì.
"Luke vi spiegherà tutto, ora scusateci" aggiunse alzando il tono della voce, poi prese Maya per mano e i due si chiusero in biblioteca.
Devon mise un po' di distanza, poggiò una mano sul legno del lungo tavolo posto al centro della stanza e ci tamburelló sopra le dita un paio di volte, sospirando pesantemente.
"Ehi, che succede?" Maya eliminò la distanza, posando la sua mano sopra a quella del ragazzo che spostò lo sguardo su di lei. Riusciva a percepire la lieve ansia che si stava formando nella ragazza a causa del suo silenzio.
"Gregor mi ha riferito che se vogliamo tornare a casa, dovremmo essere noi a riportare Daniel da lui" lo disse in fretta, per non perdere altro tempo, Maya abbassò lo sguardo di colpo.
"Non devi preoccuparti, andrò da solo e risolverò questa situazione come promesso" sentendo quelle parole, Maya tornò a guardarlo, con lo sguardo cupo.
"No, verrò con te" la ragazza scosse la testa per accentuare la sua volontà a non separarsi da lui, anzi, lo avrebbe aiutato in quell'impresa.
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Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...