Capitolo 11 (Parte due)

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Quella domenica mattina era fredda, terribilmente, Maya credeva fosse la lontananza dal suo branco, da Devon a farle percepire in una maniera così nitida le sensazioni. C'era dell'altro però, qualcosa che strisciava ai confini dei loro territori, se chiudeva gli occhi riusciva a percepirlo eppure non era in grado di rendersene realmente conto, l'incoscio le urlava, ma lei sembrava non sentirlo.

Evitò di perdersi nei suoi stessi pensieri, continuando a vestirsi, Emily e Sasha erano passate a portarle alcune cose giorni prima, tra queste aveva scelto un vestito di lana, con calze scure e scarponcini pesanti per il pranzo a cui avrebbe partecipato a breve con tutta la sua famiglia, al completo.
Si sarebbe stampata un bel sorriso in faccia e non avrebbe dato proccupazioni, o almeno ci avrebbe provato.
I genitori di Maya furono i primi ad arrivare, la ragazza li accolse con calore, riuscendo a rimanere sola con loro prima che potessero arrivare tutti gli altri. Parlarono molto, quasi un'ora prima che la famiglia di Devon suonasse alla porta.
Matthew e Rose si stupirono di non vedere loro figlio già lì con la sua compagna, ma lei cercò comunque di difenderlo trovando una scusa, aveva detto loro che in quest'ultimo periodo era molto impegnato, ma che sarebbe arrivato presto, in fondo non era proprio una scusa, aveva solo evitato di dire tutto il resto.

Maya saltò addosso a Zac e Brendon che non vedeva da un mese intero, erano stati fuori dal loro branco per controllare alcuni territori confinanti e addestrare i nuovi ragazzi e le nuove ragazze che avrebbero preso il posto per diventare perlustratori o sentinelle dei confini.
"Non vi azzardate mai più a stare lontani per così tanto tempo" lí rimproverò non riuscendo a trattenere un sorriso.
"Promesso" rispose Brendon, dopodiché i tre si abbracciarono di nuovo.
Toccò poi a Natalie essere abbracciata.
"Mi sei mancata" le disse la ragazza prima di prenderle un polso e spostarsi con lei in un punto più appartato, mentre i loro rispettivi genitori parlavano e i loro fratelli erano concentrati a giocare con il piccolo Tayler.
"Anche a me, tanto" Maya aveva uno sguardo cupo nonostante il sorriso e Natalie se ne accorse subito.
"Ok, che succede?" Le chiese sedendosi sulle scale che portavano al piano di sopra.
"Sinceramente?" Non provó nemmeno a mentire, non a lei.
"Si" rispose.
"Ci vuole una birra prima di tutto" Maya non beveva praticamente mai, ma in quel momento ne sentiva la necessità.

Dopo un paio di sorsi in compagnia di Natalie le raccontò tutto, della partenza di Sam, dell'arrivo di Sasha e quello era stato il meno. Proseguí raccontandole del breve periodo di serenità e poi si ritrovò travolta dalla rabbia parlandole di Avery, era certa che ci fosse molto di più dietro al suo arrivo, ma il punto era stato che quella serie di eventi aveva portato alla litigata tra lei e Devon, ed era questo il vero motivo per cui non erano insieme. Quando le aveva detto che era quasi una settimana che si era trasferita da Jake e Rechel, la ragazza si stupì ancora una volta.
"Ok, direi che è un vero casino" Maya a quel punto sospirò sedendosi al suo fianco.
"Oh andiamo Maya, sono sicura che riuscirete a risolvere la situazione ma te lo chiedo per favore, torna a casa, il branco risente sempre dell'assenza della propria Luna" Natalie bevve un sorso della sua birra e la ragazza appoggiò la testa alla sua spalla.
"La percepisco, la loro mancanza. In ogni caso avevo programmato di tornare a casa domani" anche lei bevve un sorso.
Proprio in quel momento il campanello suonò, l'unico che mancava era proprio Devon e Maya non poté fare a meno di saltare in piedi come una molla.

"Ok, fa un respiro e comportati normalmente" disse Natalie alzandosi anche lei, mettendole una mano sulla spalla.
"Tenterò" Maya si lisciò le pieghe del vestito prima di spostarsi nell'altra stanza insieme agli altri. Non appena fu sulla soglia, vide il suo compagno salutare tutti.
Si voltò dopo aver salutato sua sorella, i due per un breve istante rimasero a fissarsi senza sapere cosa fare o come comportarsi, anche gli altri si fermarono a guardarli, poi, dopo essersi resi conto che erano giorni che non si vedevano, si abbracciarono. Rimasero stretti l'uno all'altra per attimi interminabili, Maya gli passò una mano dietro al collo, accarezzando appena la nuca, mentre lui aveva chiuso gli occhi, crogiolandosi nel suo calore.
Gli altri tornarono a parlare tra loro, lasciandogli la loro privacy, Natalie sorrise appena, un espressione soddisfatta apparve sul suo volto.

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