Capitolo 16

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Alcuni momenti sono unici e vorresti che non finissero mai, che il tempo si fermasse, così da poter assaporare ogni più piccolo dettaglio, ogni minima sensazione, per essere in grado un giorno di chiudere gli occhi e riviverli come la prima volta.

Maya chiuse il piccolo libriccino dopo aver scritto alcune righe per poi riporlo nella borsa. Poggiò la testa sulla mano, osservando il volto del ragazzo al suo fianco.

Non sapeva esattamente come si sentisse, era certamente felice, tanto che non riusciva a togliersi un lieve sorriso dalle labbra, ma c'era dell'altro, qualcosa a cui non riusciva a dare un nome. Le immagini della sera prima, iniziarono ad apparirle nella mente e le sue guance si tinsero di rosa.

Devon si mosse ed un braccio andò a stringerle i fianchi. Sapeva che era sveglio.
"Dovremmo alzarci" sussurrò Maya avvicinandosi. Il ragazzo mugolò qualcosa di poco comprensibile per poi rafforzare la presa. Non era della sua stessa idea.
Maya iniziò a giocare con i suoi capelli per poi lasciargli un tenero bacio sopra. A quel punto Devon aprí gli occhi, mostrandole quegli abissi blu che le ricordavano il mare in tempesta.
In quel momento nessuno dei due stava pensando a cosa sarebbe accaduto quella sera, come potevano dopo quello che era successo.

Erano certi che in un modo o nell'altro quel capitolo spigoloso si sarebbe chiuso, ma adesso erano in grado solo di perdersi l'uno nell'altra.
"I tuo occhi oggi sembrano essere più scuri del solito" Devon le accarezzava il viso con una delicatezza disarmante, non rispose, lasciando volare nella stanza quelle parole.
Con un unghia Maya percorse i contorni del tatuaggio che aveva sul collo, mordendosi il labbro inferiore. Devon si sentì provocato ed in qualche modo, Maya voleva proprio questo, così uní le labbra a quelle della ragazza, in un bacio passionale.
Quando sentì appena le zanne del ragazzo premere sulle sue labbra, gli afferrò i capelli, come aveva fatto la sera prima. Sarebbero stati in grado di baciarsi per ore, se non fosse stato per la porta, che si aprí all'improvviso.

I due si girarono di scatto, mentre Devon stringeva Maya a se, alzando le coperte fino al suo mento per coprirla il più possibile.
"Allora piccioncini?!" Luke apparve dalla porta come se nulla fosse, alle sue spalle Rory e Sam, la prima curiosa e la seconda desiderosa di sapere se l'amica stesse bene, date le condizioni in cui l'aveva lasciata il giorno precedente.
Devon e Maya erano rimasti chiusi in camera tutto il giorno. Avevano dormito l'intero pomeriggio, svegliandosi solo dopo il tramonto, con una morsa allo stomaco dovuta alla fame. Devon aveva preferito non far uscire Maya dalla camera, provata ancora dagli effetti del calore, era andato in cucina a prendere qualcosa da mangiare, ma aveva incontrato solo Axel e Madison, con cui aveva scambiato poche parole. Avevano poi mangiato in camera e dopo qualche chiacchiera, si erano ritrovati a farsi le coccole e quella notte, fecero di nuovo l'amore.

"Cazzo Luke!" ringhiò Devon per l'improvvisa irruzione nella camera, mentre Maya arrossiva, nascondendosi vicino al corpo imponente del compagno.
"Disturbo?" Domando Luke come se nulla fosse.
"Tu cosa ne pensi?!" Ribattè Devon.
"Maya tutto ok?!" Si intromise Sam. Non era proprio il momento per una domanda del genere.
Maya con il viso nascosto dalla vergogna si limitò ad alzare il braccio e poi il pollice.
"Fidati, sta molto bene" Rory alzò le sopracciglia in un chiaro doppio senso, a quel punto Devon si spazientì, prese uno dei tanti cuscini e lo lanciò contro i tre, prendendo in pieno il viso di Luke.

"Fuori!" Ringhiò puntando il dito.
"D'accordo, d'accordo, vi aspettiamo di sotto" A quel punto i tre uscirono lasciandoli soli.
Maya rimase accucciata contro il petto di Devon, uscendo da quel nascondiglio solo dopo aver sentito la porta chiudersi.
"Che imbarazzo" disse posandosi le mani sul viso, ormai la discrezione nel branco era un optional.
"Gliela faccio pagare a Luke" Maya ridacchiò a quell'affermazione, intanto che Devon aveva iniziato a giocare con una ciocca dei suoi capelli.
Qualche attimo di silenzio andò a crearsi, poi il ragazzo alzò lo sguardo.
"Altri cinque minuti?" Sapeva di doversi alzare, avevano ancora molte cose da preparare prima di quella sera, ma quei cinque minuti, rappresentavano gli stessi che si era concessa molte mattine prima di andare a lezione, sembravano pochi, ma erano decisamente fondamentali per iniziare la giornata ed in più, questa volta, non era sola in quel letto.
"Ancora cinque minuti" rispose stringendosi al suo corpo caldo, respirando il suo profumo.

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