Maya era stesa sul letto, guardava il soffitto senza riuscire a prendere sonno. I pensieri non si fermavano nella sua testa e le lacrime minacciavano di uscire dagli angoli dei suoi occhi quando le parole di Devon tornavano a tormentarla. La situazione era peggiore di quanto credesse.
Con la mano sinistra continuava a giocare con le dita del compagno, era certa che anche lui fosse sveglio, anche se i suoi occhi erano chiusi. Spezzó quel silenzio assordante cedendo alle parole.
"Non so se stai dormendo, ma ho bisogno di dirtelo. Ti amo e ho paura per quello che potrebbe accadere, nonostante questo, sono pronta a tutto" la voce le tremó e quando il silenzio di Devon durò troppo a lungo credette per un momento che potesse realmente essersi addormentato.Invece dopo un profondo respiro le strinse la mano nella sua.
"Amore mio, ricorda il passato, la nostra forza risiede nell'affetto che nutriamo l'uno per l'altro, nella fiducia e credimi niente potrà mai distruggere tutto questo, quindi non avere paura, non averne mai. Ti faccio una promessa e la Luna mi è testimone, saremo sempre e per sempre una famiglia" Maya aveva cominciato a piangere, le lacrime scendevano lungo i lati del suo viso, ma lo faceva in silenzio per non perdersi neanche una parola.
Lui si voltò e vide il suo profilo illuminato dalla luce fioca che entrava dalla finestra. Si accostò al suo fianco, posandole una mano sulla guancia, accarezzandola piano e baciandole l'altra.
"Mi prenderò cura degli altri e ti aspetterò" sussurrò quelle parole, voltandosi e posando la fronte sulla sua.Passarono il resto della notte stretti uno all'altra, dormirono poco, ma anche quando il sole sorse rimasero lì, insieme. Per una volta non vennero disturbati, nessuno venne a bussare alla loro porta e il nuovo giorno portò con se qualcosa di nuovo, la tristezza svanì e si fece largo una gran voglia di farsi valere, un senso di protezione.
Devon abbracciava Maya, il suo petto era poggiato alla schiena della ragazza, mentre lasciava teneri baci sulla sua testa.
"Dovremmo alzarci" borbottò Maya intrecciando le dita alle sue.
"Non ne ho molta voglia" sentí il suo respiro dietro al collo.
"Neanche io ma sono certa che prima o poi qualcuno verrà a bussare alla porta" Maya era tornata a casa solo la sera prima e come il compagno aveva sentito la sua mancanza, anche gli altri volevano parlarle e averla vicina per ricucire quel piccolo strappo.
"Due minuti e scendiamo" sapeva perfettamente che sarebbero stati più di due minuti, ma andava bene così, avevano bisogno di stare vicini in quel modo ancora per un po'.••••
Maya fu la prima a scendere al piano di sotto, dopo aver fatto una doccia veloce ed essersi cambiata e nonostante quello che era stato detto la sera prima, il branco era tranquillo, determinato forse era la parola più corretta, la notte aveva davvero portato consiglio.
"Guarda un po' chi si è svegliata" Luke le si avvicinò abbracciandola di nuovo come aveva fatto la sera prima.
"La consumerai" rispose Rory sorridendole.
"Smettetela di fare i gelosi, è mancata a tutti" si intromise Logan facendole l'occhiolino.
"È pronta la colazione!" La voce di Chris arrivò dalla cucina.
"Credici o no ma ha cucinato tutto lui" Sasha apparve dalla porta, mentre tutti si spostarono verso la cucina, dove un tavolo ben apparecchiato aveva ogni tipo di pietanza poggiato sopra. Dai pancake alla pancetta, dalla frutta più vasta ad ogni tipo di bevanda. Chris si era messo davvero di impegno e tutti sapevano che anche lui era bravo in cucina peccato che molto spesso non avesse la voglia di mettersi dietro ai fornelli. Era da tempo che non facevano una colazione così tutti insieme.
"Sembra tutto davvero invitante, grazie Chris" Maya gli si avvicinò lasciandogli un bacio sulla guancia, mentre il ragazzo sorrideva pavoneggiandosi per i complimenti appena ricevuti.
"Appena scende Devon ci godremo questa splendida colazione" disse James scompigliando i capelli a Chris che si limitò a dargli un colpetto sulla mano.In quel momento qualcuno bussò alla porta, Logan come sempre annusò l'aria.
"Vado io" Luke osservò l'amico prima di lasciare la stanza, sentirono la porta aprirsi e una voce familiare invadere la casa.
"Devo vedere Devon" a Maya venne un brivido quando sentì la voce di Avery. Cercò di spostarsi ma venne bloccata da due figure sulla porta.
"Non credo sia una buona idea" James e Logan le paravano la strada, lei alzò il volto con aria rilassata.
"Non ho intenzione di litigare, per quanto quella ragazza non mi piaccia adesso ci sono questioni ben più importanti" i due ragazzi si guardarono per un attimo, effettivamente Maya emanava tranquillità, non c'era traccia del fastidio che contraddistingueva il suo odore in presenza di Avery. Quasi con riluttanza si fecero da parte, facendola apparire dalla porta. L'Alpha come al solito era impeccabile, era vestita di scuro, con jeans stretti e stivali che la facevano sembrare ancora più alta ed i lunghi capelli le cadevano in morbide onde sulle spalle.
"Oh, guarda un po' chi c'è, alla fine avete fatto pace" la guardò con fastidio, alzando la testa ed incrociando le braccia al petto.
"Noi facciamo sempre pace, ti ricordo che siamo legati" anche Maya incroció le braccia al petto, inclinando leggermente il collo e mostrando il marchio che Devon le aveva lasciato anni prima.
"Già anche se non ne capisco il motivo" era un chiaro insulto alla sua persona, le aveva appena detto, anche se usando altre parole, che non comprendeva il motivo per il quale Devon l'avesse accettata come compagna.
"Sta attenta" le ringhiò contro James, accompagnato da Nora che aveva affiancanto l'amica con sguardo minaccioso.
"Non osare ringhiarmi, cane" Avery mostrò i suoi canini ma Maya era determinata ancora a mantenere la pace, come aveva detto c'erano questioni più importanti.
"Calma" e subito James e Nora si calmarono.
"Devon ci ha raccontato tutto, vogliamo aiutare, puoi dire ciò che devi direttamente a noi" Avery azzardò un mezzo sorriso sbeffeggiandola per poi dire qualcosa di troppo.
"Io con te non parlo, non sei all'altezza ne di Devon ne del ruolo che ironicamente ricopri. Non sarai mai una buona Luna per questo branco è giusto che qualcuno te lo dica in faccia" Maya sentí una terribile fitta all'altezza dello stomaco, Avery aveva toccato un tasto dolente, perché all'inizio lei non si era sentita una buona Luna, aveva avuto timore di non poter essere una guida per tutti loro e ci aveva messo del tempo a sentirsi a suo agio.
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Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...