Capitolo 17

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"Conto fino a tre" erano rientrati da poco e mentre Daniel era stato affidato al branco che li ospitava, il gruppo pensava alle ferite causate dallo scontro avvenuto quella stessa sera.

Devon stava per rimettere la spalla a posto a Logan, Maya si domandò quanto avrebbe fatto male, sperando che il suo essere lupo lo avrebbe aiutato a sentire meno dolore.
"Uno.." posizionò le mani,
"Due.." non arrivò al tre, rimise la spalla a posto con un colpo secco.
Logan ringhiò, stringendo i denti.
"Avevi detto al tre" l'amico guardò di traverso Devon, massaggiandosi la spalla ormai a posto.
"Devo essermi sbagliato allora" la sua era una semplice tattica, Logan si aspettava il dolore al tre e avrebbe così concentrato tutto se stesso nell'istante esatto in cui Devon avrebbe pronunciato il numero ed invece così, il dolore non era stato amplificato dalla sua percezione da lupo.

"Piccola, puoi occuparti del taglio sul suo viso?" Domandò a Maya, sfiorandole una mano.
"Certo" rispose per poi avvicinarsi al ragazzo, prendendo la cassetta del pronto soccorso.
"Sai, quando ho detto che dovevate tornare tutti sani e salvi, eri compreso anche tu" finalmente sul viso di Logan nacque un accenno di un sorriso.
"Grazie per avermi aiutato" Maya prese del disinfettante, versandone un po' sul cotone, iniziando a pulire il piccolo taglio, stando attenda a far piano.
"Tu poco tempo fa hai aiutate me, ormai siamo una famiglia e le famiglie si aiutano a vicenda" applicò una garza pulita e gli sorrise. Logan era diventato come un fratello per lei e Maya era diventata come una sorella per lui. Erano davvero una famiglia, avevano affrontato di tutto insieme e presto sarebbero tornati a casa.

Devon tornò con qualcosa che potesse tenere fermo il braccio di Logan, che per un po' non avrebbe dovuto sforzare. Terminato il lavoro e aiutato il ragazzo a mettersi seduto sul divano, Maya iniziò ad osservare il graffio sul petto del compagno.
"Siediti, dobbiamo occuparci delle tue ferite" disse indicando la sedia.
"Non è così grave" cercò di minimizzare. Maya incrociò le braccia al petto e assottigliò lo sguardo.
"D'accordo, mi siedo" il ragazzo alzò le mani in segno di resa, si tolse la maglietta strappata con un gesto fluido, mostrando il fisico delineato dai muscoli e dai tanti tatuaggi. Si mise poi seduto sulla sedia, come gli era stato chiesto.

Prima che Maya potesse fare qualcosa, Devon l'attiró a se, facendola sedere sulle sue gambe e posandogli le mani sui fianchi.
Mentre Maya ormeggiava con il disinfettante, il ragazzo che la teneva stretta a se, iniziò a lasciarle teneri baci sul viso e lei non riuscí a fare a meno di sorridere.
Iniziò a tamponare la ferita, rattristendosi di un po'.
"Ti fa male?!" gli domandò mentre il ragazzo era concentrato sul suo viso, accarezzandole una guancia.
"No, non preoccuparti" rispose rassicurandola.
"Dovremmo fasciarla" continuò il suo lavoro con attenzione.
"Ehi.." le prese il volto tra le mani, sentendola preoccupata.
"Sono un licantropo, domani non ci sarà più alcun segno, quella che ci metterà più tempo a guarire, è certamente la spalla di Logan, ma tempo un paio di giorni e anche lui sarà come nuovo, quindi sta tranquilla ok?!" Il cuore di Devon si era sciolto nella tenerezza di Maya, nel vedere il suo affetto nei confronti di tutti.
Le prese il viso tra le mani ed accostò la fronte alla sua.
"Ok" rispose la ragazza, posando la mano sopra a quella di lui e lasciandogli un tenero e fugace bacio sulle labbra.

La battaglia era finita, Daniel era stato preso e la calma era tornata a regnare. Il Maine avrebbe però dovuto aspettare, il giorno seguente, il branco si sarebbe diviso. Maya e Devon si sarebbero diretti a New York, per il matrimonio di Jake, mentre il resto del branco, avrebbe fatto ritorno in Canada, per riportare Daniel al suo branco.

••••

"Vorrei che tu potessi venire con noi" abbracciò Samantha con l'intento di non lasciarla tanto presto.
"Anche io, ma va bene così. Fai gli auguri a Jake da parte mia" si staccò dall'abbraccio posandole le mani sulle spalle.
"Lo farò, voi state attenti" guardò un momento Daniel già all'interno dell'auto, con un espressione in viso che rappresentava tutta la sua poco voglia di tornare a casa.
"Se cercherà di scappare lo stenderò con il mio destro" Maya ridacchio pensando alla sera prima e al pugno che Sam non era riuscita a trattenere. Quel gesto le aveva causato dei lividi sulle nocche, che si facevano sentire ogni volta che muoveva le dite, ma la soddisfazione era troppa, tanta da superare il fastidio alla mano.

Il colore del cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora