Capitolo 19 (Parte due)

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•tre mesi e mezzo dopo la partenza del branco•

Occhi color del cielo osservavano la strada di fronte a se, marzo si stava rivelando meno rigido del previsto. Timidi raggi di sole si facevano largo tra le nuvole che viaggiavano veloci nel cielo.
"Buongiorno Maya" una donna sui cinquant'anni uscì dalla casa di fronte a quella del branco per prendere il giornale lasciato sul portico, era la signora Richards che la salutava.
"Buongiorno a lei" Maya alzò una mano ricambiando il saluto prima che la donna rientrasse.
Poggiò le mani sul ventre che iniziava a mostrare la sua dolce curva e lo accarezzó piano.

Erano accadute moltissi cose in quei mesi. Dopo quel lacerante dolore era rimasta chiusa in camera per diversi giorni, ogni tipo di pensiero era passato per la sua testa. La riscosse un terribile avvenimento, un telegramma direttamente dal confine che aveva impiegato più del previsto ad arrivare. Si trattava di Jordan, era caduto dopo essere stato catturato, Zephir dopo quella notizia era entrata come in uno stato catatonico. La disperazione e quel lacerante dolore erano durati per alcune ore, poi il buio, i suoi occhi si spensero privi di qualsiasi emozione.
Maya e Callum lasciarono il lavoro nelle mani sicure di Davina e dei loro secondi in comando, per occuparsi di lei, giorno e notte cercando di riscuoterla in qualche modo, cercando di farla aggrappare a ciò che ancora aveva. Il legame che unisce due compagni è così forte che a volte colui che resta non riesce a riprendersi. Era quello che stava accadendo a Zephir.

Dopo sette giorni, Maya decise di tentare con rimedi più drastici, qualcosa che davvero potesse motivare il suo animo.
Nonostante i divieti di Logan e Brendon sull'affrontare un viaggio così lungo da sola, Maya fece comunque di testa sua. Prese l'auto e partí in piena notte insieme a Zephir, diretta verso il Canada.
Il viaggio fu lungo e stancante ma ne valse la pena, Natalie le ospitó con piacere e Maya per un paio di giorni, fece lunghe passeggiate con Zephir.
Un giorno mentre camminavano tra i boschi, le fece un discorso, aveva sempre lasciato che il silenzio si prendesse tutto lo spazio, fino a quel momento. Le afferrò il mento con forza e la costrinse a guardarla negli occhi. Le disse che non c'erano parole per poterla consolare, che il dolore che provava nessuno era in grado di comprenderlo o portarglielo via, ma di una cosa era certa, lasciandosi andare in quel modo avrebbe ucciso Jordan una seconda volta. Allora aveva due scelte ed entrambe sarebbero state rispettate e comprese. Restare nel Maine e continuare a guidare il branco diventando un Alpha oppure andarsene perché c'era un mondo la fuori che l'aspettava. Non aveva per lei parole di conforto, ma solo la verità. Le stava dicendo ciò che Jordan le avrebbe detto se ne avesse avuta l'occasione.
Qualcosa, anche se fu impercettibile scattò nello sguardo di Zephir, rimase in quello stato ancora un giorno, poi la mattina seguente, la macchina non c'era più e poche righe erano state scritte per Maya.

Vado a New York, non alla ricerca di conforto ma di un nuovo inizio. Spero di esserne in grado, lo faccio per Jordan ma anche per me stessa.
Per favore prenditi cura del mio branco. Tornerò, promesso.

Grazie per avermi riaperto gli occhi sul mondo. Zephir.

Per Maya quelle poche righe furono un solievo. Due lupi incaricati da Natalie la riportarono a casa e come preannunciato dovette sorbirsi i rimproveri di Logan e Brendon che non erano partiti per il Canada solo perché Natalie glielo aveva impedito assicurando loro che stava bene. Nonostante i due brontoloni, niente avrebbe potuto toglierle il sorriso per essere riuscita ad aiutare un' amica.

Altro grande cambiamento era stato il successo degli accordi fatti con i branchi del nord. Adesso nel Maine era garantita la protezione più totale e già un branco aveva utilizzato il territorio come zona di transito e tutto era filato liscio come l'olio.
Era stato un solievo, soprattutto perché dal confine non erano più arrivate notizie. Dopo le poche righe di Devon e il telegramma per Zephir il silenzio era calato, nessuno sapeva nulla. Avevano tentato di mandare qualcuno a controllare, dopo il primo mese di totale silenzio, ma i boschi avevano taciuto.

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