ATTENZIONE: il capitolo presenta scena di combattimento e sangue. Era giusto avvisare, buon capitolo a tutti.
POV's Devon
Nel fitto dei boschi, lontano dagli occhi indiscreti degli umani, infuriava la battaglia. La luna era alta nel cielo e la terra era umida del sangue di lupi caduti, alcuni prima di chiudere gli occhi per l'ultima volta avevano preferito tramutare nella loro forma umana, altri invece non ne avevano avuto il tempo, morti di una morte violenta.
Un Alpha dal manto scuro, guidava ancora imperterrito il suo branco, il piano di Devon e Jackson era riuscito, ma il prezzo da pagare era stato come preannunciato, terribilmente alto. Erano riusciti a infiltrarsi nella loro base, Avery studiava quel luogo da settimane, trovarono Jordan, purtroppo però erano arrivati tardi. In quel momento qualcosa si accese dentro ognuno di loro, una scintilla che diede il via ad un incendio.I branchi Nomadi non ebbero scampo, la furia degli Alpha fomentava gli altri lupi che non ebbero pietà.
La battaglia durava da tutta la notte, il manto nero del lupo di Devon era umido e sporco, da alcune ciocche di pelo, cadevano gocce di sangue, per molte ore perse la sua parte umana accecato dalla rabbia. Quelli che non erano stati uccisi, tornarono sui loro passi, andandosene via con l'intenzione di non tornare mai più.
Devon si stava assicurando che tutti stessero bene, aveva appena strusciato il muso contro quello di Nora, prima di sentire un furioso ringhio provenire dal fitto del bosco, ne riconobbe il verso di Jackson.Corse verso quella direzione, seguito da Luke, si fermò poco distante da quello che stava accadendo. Tre lupi Nomadi giravano intorno a Jackson che cercava di proteggere Ryan, steso a terra mugolante.
Devon ricominciò a correre, saltò addosso ad uno dei tre lupi e lo agguantò alla gola mentre si rigiravano nel terreno, ci mise pochi attimi a porre fine alla sua vita. Jackson e Luke si occuparono degli altri due lupi mentre Ryan tornava con una dolorosa lentezza alla sua forma umana.
I tre lupi Nomadi rimasero stesi a terra privi di vita.Jackson si avvicinò al proprio compagno tornando in forma umana, gli altri ragazzi fecero lo stesso, solo Devon rimase in piedi, preoccupato che potessero sbucare altri lupi, sembravano non finire mai.
Ryan si teneva un braccio, l'osso era fuoriuscito in una frattura scomposta, si stava rimarginando ma molto lentamente, mentre i graffi che aveva su tutto il corpo non accennavano a richiudersi.
"Starai bene, te lo prometto" Jackson gli accarezzò la testa abbassandosi al suo orecchio, mentre il ragazzo respirava a fondo in maniera affannosa. Per fortuna Ryan sarebbe guarito, ma doveva essere trasportato in luogo sicuro così che la sua naturale guarigione venisse aiutata.
La battaglia non stava finendo, ma era appena cominciata, altri branchi si nascondevano più a sud pronti ad attaccare in un secondo momento, mentre i Cacciatori si nascondevano tra gli alberi, pronti a tutto. Gli occhi serpentini di Devon scorsero proprio in quel momento, tra gli alberi un luccichio, ci mise pochi secondi a capire che cosa fosse, poi arrivò il suono assordante.
"A terra!" Urlò Devon mettendosi di fronte al gruppo di tre ragazzi.
Era stato uno sparo, un cacciatore che era poi sparito nel nulla.
"State tutti bene?" Domandò Luke con occhi preoccupatissi, contornati dalle occhiaie.
Devon percepì il dolore solo dopo qualche attimo, chiuse gli occhi e strinse i denti contraendo la mascella. Abbassò la testa riaprendoli, la mano poggiata sul punto in cui il proiettile aveva perforato la sua pelle, il sangue colava con prepotenza. Il suo sguardò si spostò su i due ragazzi, le orecchie gli fischiavano, scorse il terrore negli occhi di Luke, poi le sue gambe stanche cedettero, cadde a terra tra le foglie secche, gli occhi furono per il cielo, stava albeggiando.
"No, no, no!" Gridò Luke in preda al panico, mentre si avvicinava a Devon per poi inginocchiarsi al suo fianco. Le mani tremanti del ragazzo andarono a premere con forza sulla ferita all'addome, Devon ringhiò per il dolore.
Jackson era corso a chiamare aiuto, mentre Ryan che era riuscito a mettersi seduto contro un albero osservava la scena con sconforto e tristezza.
Luke era consapevole che il corpo di Devon era troppo stanco per rimarginare da solo una ferita tanto grave.
"Ti prego Devon, non puoi farmi questo" Disse arrabbiato Luke, mentre l'Alpha aveva preso a respirare in maniera più affannosa e gli occhi sfarfallavano faticando a rimanere aperti.
"P-pensa tu agli altri e-e prenditi c-cura di Maya" Devon fece una fatica immensa a pronunciare quelle parole, mentre a Luke si spezzò il cuore a sentirle.
"Ti prenderai cura te di lei, guiderai tu il branco hai capito? Non ti azzardare a lasciarmi Devon" Luke aveva preso a piangere senza neanche accorgersene, mentre continuava a premere su quella maledetta ferita.
Per Devon era diventato impossibile mantenere gli occhi aperti, sentí la fronte di Luke accostarsi alla sua, mentre le sue lacrime gli bagnavano il viso e le sue parole andavano lentamente a svanire nel buio.Prima di chiudere gli occhi erano passate nella sua mente un infinità di immagini, lo sguardo di suo padre quando era tornato dopo anni di assenza.
La voce dolce di sua madre che cantava una vecchia ninna nanna. Le corse nei boschi durante le notti di luna piena con Luke e gli scherzi fatti da ragazzino insieme ai suoi fratelli.
Aveva percepito il dolore di quando se n'era andato dal branco insieme a Luke. Il senso di protezione nato in lui dopo aver incontrato Logan. La gioia di un branco solido e unito.
Poi gli occhi di Maya avevano fatto capolino nell'angolo della sua mente, il suo sguardo, la sua risata, il profumo dei suoi capelli, gli infiniti momenti passati insieme, abbracciati, mano nella mano, fronte contro fronte.
Aveva percorso la sua vita tappa per tappa ad una velocità impressionante, fino a quel momento, fino al presente. Poi, era stato catapultato nel passato ancora una volta, un momento preciso di cui non credeva di aver memoria.
Aveva sei anni, sua nonna, Daphne lo teneva per mano, mentre i due camminavano nel bosco vicino casa.
"Lo sai perchè possiamo cambiare forma Devon?" Gli chiese la donna che possedeva gli stessi occhi tempestosi del nipote.
"No nonna, perché?" Gli domandò il bambino guardandola dal basso con curiosità.
"Perchè la natura ci ha fatto un dono. Ricorda sempre che dentro di noi c'è lo spirito del lupo, una creatura nobile e forte. Niente lo abbatte, perché anche quando viene ferito si rialza più forte di prima" gli spiegò la nonna continuando a camminare a passo lento.
"E se non riuscissi a rialzarmi?" Chiese il piccolo Devon con voce triste. Daphne si fermò per abbassarsi alla sua altezza, gli sorrise posandogli una mano sul piccolo petto, all'altezza del cuore.
"Dovrai pensare a coloro che ti amano e che tu ami, perché il vero segreto del lupo, la sua vera forza, risiede nel branco" gli occhi in tempesta del bambino si illuminarono di una nuova scintilla.••••
POV's Luke
Erano riusciti a portare Devon al branco più vicino, aveva perso conoscenza in quel bosco e durante il tragitto la ferita non aveva mai smesso di sanguinare. Tutti stavano aspettando di sapere qualcosa, l'unico che si era lasciato curare era stato Ryan per le gravi ferite.
Luke aveva la testa bassa tra le mani ancora sporche del sangue secco dell'amico, mentre un piede gli ballava nervosamente a terra. Rory aveva una mano poggiata dietro al suo collo, accarezzava piano la sua testa in un vano tentativo di tranquillizzarlo. Nora aveva preso a piangere tra le braccia di James, mentre gli altri ragazzi se ne stavano impazienti a camminare nel corridoio.
La situazione era molto grave e tutti ne erano consapevoli.
"Lui è forte, ce la farà" Rory pronunciò quelle parole più a se stessa che agli altri.••••
POV's Maya
Quella notte un senso di inquietudine le aveva impedito di dormire bene, così aveva aperto il cassetto del comodino estraendone il suo vecchio quaderno, quello su cui appuntava i suoi pensieri, rilesse alcune pagine con una certa nostalgia e senza accorgersene si era fatta l'alba.
Si avvicinò alla finestra osservando come il vento si fosse alzato, le foglie degli alberi si perdevano in una danza costante. Il cielo aveva preso un colore pastello, il sole non si faceva ancora vedere, mentre un formicolio andava ad insinuarsi nel suo corpo.
Un dolore terrificante ed improvviso le fece mancare il respiro, una fitta al centro del petto. Si lasciò scivolare lungo la parete colta dal panico per quell'improvviso dolore che lentamente si diradava in tutto il suo corpo. Era stata come la quiete prima della tempesta.
Le orecchie le fischiavano terribilmente, tanto da impedirle di sentire qualsiasi altro rumore, un grido strozzato le si liberò dalle labbra tanto era insopportabile quella sensazione, mai aveva provato qualcosa di simile.
Passi pesanti si fecero avanti, cedette sdraiata sul pavimento mentre gli occhi le si offuscavano, scorse la sagoma di Logan. Il ragazzo la sollevó stringendola a se, con la paura negli occhi. Tutto si fece dolore per interminabili minuti, poi cedette al buio.Si dice che quando un lupo muore, il compagno prova un dolore così forte che è come se un pezzo della sua anima venisse strappato via, per sempre.
SPAZIO AUTRICE:
Buonasera a tutte/i
Nuovo capitolo decisamente triste, spero comunque che vi sia piaciuto. Quale sarà la sorte di Devon? Di Maya? E del branco? Se vi va scrivetemi nei commenti che cosa potrebbe accadere secondo voi.
A presto.-L.
STAI LEGGENDO
Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...