Il colore del cielo

Capitolo 6 (Parte due)

I giorni passarono tranquilli, l'armonia era finalmente tornata nel branco che si era organizzato per una corsa notturna nel bosco in forma di lupo, prima dell'arrivo della luna piena, ma questa volta Maya ed Emily sarebbero andate con loro.

A quell'ora la strada buia era deserta, la musica usciva bassa dallo stereo dell'auto, mentre Maya infilava i guanti e il cappello per non prendere freddo.
Devon, al suo fianco, guidava e di tanto in tanto controllava dallo specchietto che gli altri nelle auto dietro alla loro stessero seguendo la strada.
"I vostri vestiti sono nello zaino?" Domandò la ragazza riferendosi al cambio che si erano portati per quando sarebbero tornati in forma umana.
"Si, ci pensi tu a prenderlo?" Domandò Devon prendendole una mano.
"Si, certo" fuori, nella notte, faceva veramente freddo, il branco non sarebbe rimasto molto, il tempo di una corsa e poi sarebbero rientrati a casa.

Devon svoltò in una stradina sterrata, percorrendo un breve tragitto prima di fermarsi a causa dell'interruzione del percorso.
"Ci siamo" Maya si tolse la cintura e scese dall'auto, per poi aprire il bagagliaio e mettere in spalla lo zaino. Dietro a loro avevano parcheggiato le altre auto, Emily la raggiunse tenendo la mano di Logan e nell'altra una torcia.
"Qualche minuti di cammino e saremo nella zona sicura dove poterci trasformare" Devon prese la mano della compagna e guidò il branco facendosi strada tra gli alberi.

Si fermarono solo quando la vegetazione, per quanto possibile, si fece ancora più fitta di prima.
"Qui andrà bene?!" Chiese conferma Nora.
"Si" rispose l'Alpha.
Emily affiancò Maya, mentre gli altri si raggrupparono poco lontano.
"Hai freddo?" Gli domandò Devon prima di raggiungerli.
"Sto bene" lo rassicurò lei.
"D'accordo, ma prendi comunque il mio giubbotto" Devon sapeva quanto la compagna soffrisse il freddo, così si tolse la giacca posandogliela sulle spalle, poi le lasciò un bacio veloce sulle labbra, unendosi agli altri.

Era sempre una cosa straordinario e affascinante vedere la trasformazione. Il gruppo si tolse giubbotti e sciarpe, rimanendo negli abiti che di lì a qualche minuto si sarebbero distrutti. Per quando sembrasse doloroso, Maya aveva appreso che solo la prima volta faceva realmente male. Occhi, zanne ed unghie furono i primi a manifestarsi, poi toccò agli arti mutare e in un attimo, le ragazze si trovarono di fronte ad un branco di lupi dalle più svariate sfumature, decisamente più grandi del normale.

Devon era il più grande tra tutti, con il manto di un lucente nero, si avvicinò, le arrivava alla spalla. Maya affondò le dita nel pelo morbido, mentre lui si strusciava al suo fianco, infondendole calore.
Logan fece lo stesso con Emily, il manto dell'amico era di un castano scuro, dalle diverse sfumature.
Il gruppo aveva già iniziato a giocare, mordendo si senza farsi male, aspettavano solo l'Alpha per iniziare la corsa.
"Va, ti aspetto qui" lo incitò lei. Devon le diede un ultima occhiata prima di strusciare il muso contro la sua mano. Si voltò verso il branco ed ululò al cielo, alla luna ancora non piena, gli altri fecero lo stesso e la corsa ebbe inizio.

Maya ed Emily si sedettero ai piedi di un grande albero, sapevano di essere al sicuro anche perché qualsiasi pericolo il branco lo avrebbe percepito all'istante.
"Quella è di Logan?!" Chiese Maya alla ragazza al suo fianco, notando la sciarpa blu intorno al suo collo.
"Si, me l'ha data prima di uscire dall'auto" Emily si crogiolò nel calore di quell'indumento che probabilmente portava il profumo di Logan.
"Che tenero" aggiunse e nonostante il buio poteva scommettere che le guance di Emily si fossero tinte di rosso e un sorriso era apparso sul suo volto.

Anche attraverso l'oscurità, la foresta offriva uno spettacolo splendido, la luce della luna filtrava dai rami degli alberi, il verso di un gufo si faceva sentire in lontananza e il lieve strusciare delle foglie regalava una sinfonia bassa.
Anche Maya, in mezzo a quello splendido spettacolo che era la natura, si sentiva estremamente libera e priva di quei pensieri che nell'ultimo periodo l'avevano tormentata.