Il gruppo aveva passato l'intero pomeriggio a riposare, così da potersi riprendere dal viaggio e Devon aveva dato una camera tutta sua a Maya, situata proprio accanto a quella del ragazzo, dato il disagio che si era andato a creare tra loro dopo quell'intimo momento.
Maya gliene fu grata e stanca anche lei aveva appena fatto in tempo a togliersi le scarpe che era caduta in un profondo sonno su quel morbido e confortevole letto.
Verso sera, quando il sola aveva appena iniziato a calare verso l'orizzonte, Maya si svegliò, richiamata dal suo stomaco che brontolava. Non volendo disturbare nessuno, decise di fare una doccia e uscita di lì, si sentì come nuova.
Si mise un paio di jeans ed una maglietta comoda, quando qualcuno bussò alla sua porta. Si districò per un momento i capelli, sistemandoli dietro le spalle e poi diede il permesso di entrare.
"Avanti" dalla porta spuntò Sam e nonostante fosse felice, in cuor suo sapeva di essersi aspettata qualcun'altro.
"Ehi, tutto bene?" Chiese Maya, sperando che la convivenza con Rory fosse tranquilla,
"Si, si, ero solo venuta a vedere la tua camera" Sam si guardò intorno girando su se stessa e poi si buttò sul letto,
"Hai riposato?" Chiese Maya, in alcuni momenti poteva risultare più una madre che un'amica dato che si preoccupava sempre, ma a Sam faceva piacere, voleva dire che le cose erano tornate davvero quelle di prima e che lei l'aveva perdonata per le sue parole, un po' dure, della notte precedente."Oh si, questi letti sono davvero comodi" rispose strusciandosi come un gatto sul letto, la scena fece sorridere Maya.
"Rory mi ha detto che ceneremo tutti insieme, per incontrare i genitori di Devon" Sam si mise seduta, sistemando il letto un po' grinzoso,
"bene, avremo così modo di ringraziarli per la loro ospitalità" il tono che usò Maya fu quasi troppo formale, forse si stava già preparando per pronunciare quelle parole."Si, giusto" fece una pausa,
"Senti Maya.." Sam aveva usato un tono a lei familiare per pronunciare quella frase, sapeva che qualcosa le frullava nella mente.
"Si?" Rispose l'amica,
"Andiamo a fare un giro?" ecco, lo sapeva, anzi non aveva proprio dubbi che l'amica si volesse inoltrare in una delle sue avventure,
"No! Luke ha detto che è meglio non uscire soli e Devon me lo ha ripetuto anche prima" esclamò la ragazza, mentre l'amica alzava gli occhi al cielo."Ma dai Maya, non hai neanche un po' di voglio di sapere che cos'altro nasconde questa reggia? Poi Luke ha detto che non devi uscire dalla villa da sola, ma non ha mai detto che non potevi sviaggiare tra queste mura" Sam aveva sfoggiato due grandi occhioni da cerbiatto, come era solita fare quando voleva far dire di sì all'amica. Maya constatò che effettivamente aveva ragione, ma cedere le costó un po'.
"E va bene, ma facciamo in fretta e cerchiamo di non dare nell'occhio ok?" Alla fine l'aveva avuta vinta Sam, come spesso succedeva. In ogni caso Maya non poteva negare il fatto di essere curiosa.
Uscirono dalla camera quasi in punta di piedi e si avviarono per i corridoi delle casa. Secondo quanto aveva detto il ragazzo che li aveva accompagnati il lato in cui si trovavano loro era solo per le camere da letto, dovevano quindi scendere al primo piano per trovare nell'ala sinistra, la cucina con la sala da pranzo e nell'ala desta la libreria di famiglia, al piano terra invece era presente un grande salone con l'ufficio del padre di Devon. Aveva capito che tutti i componenti della famiglia non dovevano passare molto tempo in casa. Gli occhi le si illuminarono nel vedere i ricchi dettagli che percorrevano le pareti. Era evidente che quella villa fosse antica ed i suoi interni si districavano tra vintage e moderno, era affascinata.
"Andiamo nella libreria?" Chiese Maya all'amica,
"Possibile che pensi ai libri anche qui?!" Si lamentò l'altra, ma alla fine cedette, accontentando l'amica.
STAI LEGGENDO
Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...