Maya aveva impiegato quasi due ore per terminare l'esame a cui si stava preparando da settimane, era stato difficile, ma nonostante questo era convinta che sarebbe riuscita ad ottenere un buon voto. Uscì dall'Università insieme ad una serie di ragazzi e come alcuni giorni prima trovò qualcuno ad aspettarla, o meglio, più di qualcuno.
Si fermò poco distante dal suo branco al completo e sorrise, erano venuti tutti nonostante i loro impegni, si sentí fortunata ad avere delle persone che tenevano a lei così tanto.
"Questa si che è una sorpresa" disse non appena gli fu vicino per poi dare un bacio a Devon.
"Ci sembrava l'occasione perfetta per fare un pranzo fuori tutti insieme" rispose Nora. La ragazza disse che era stata una splendida idea, dopodiché raccontò loro com'era andato l'esame, in fine salirono tutti nella auto per dirigersi alla tavola calda in cui avrebbe mangiato. Quel posto era accogliente, ci aveva cenato una sola volta, insieme a Devon e alla famiglia di suo fratello, alcuni mesi prima.L'aria era pregna di odori diversi e l'atmosfera si fece subito rilassata, le parole riecheggiavano insieme alle risate e il tempo sembrò fermarsi per una frazione di secondo. Nessuno sapeva la reale importanza di quel pranzo, di quell'atmosfera, dello stare insieme, uniti, come una famiglia. Non avrebbero più fatto un pranzo come quello, le risate non sarebbero più state così leggere, vere. Ci sarebbe voluto molto tempo per tornare a quella realtà, Maya non lo sapeva, come avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco, se lo avesse saputo avrebbe riso di più, avrebbe osservato meglio e si sarebbe impressa nella memoria quell'immagine, del suo branco, insieme.
Devon guardava la compagna studiandone i lineamenti come se la osservasse per la prima volta. Le prese la mano nella sua, Maya si voltò e gli sorrise in maniera dolce, come faceva sempre lei.
"Sei felice?" Gli domandò il ragazzo, anche lei si fermò un momento a guardarlo.
"Si, sono felice" non durò molto quel momento, stettero lì un'altra mezz'ora prima di essere interrotti.
Un ragazzo varcò la soglia del locale facendo tintinnare il piccolo campanello, avanzò a passo svelto, cercando con lo sguardo il branco.
"Ben" esclamò Rory non appena lo vide, ma il suo viso era serio. Si avvicinò al tavolo, abbassandosi all'orecchio di Devon.
"Tra un ora ci sarà una riunione, l'Alpha del nuovo branco vuole parlarci" Devon sospirò sentendo quelle parole, si alzò in piedi prendendo la giacca dalla sedia.
"Dobbiamo andare" caló il silenzio, tutti si alzarono dalle proprie sedie e seguirono Devon e Ben fuori dalla tavola calda.
La sensazione che Maya aveva percepito giorni prima, quando il nuovo branco aveva superato il confine, iniziò ad accentuarsi.
La maggior parte di loro tornò a casa, Devon fu accompagnato da Maya ed i suoi Beta, ma entrò solo lui nella sala, per la prima volta agli altri non venne concesso l'accesso.POV's Devon
Entrò nella sala, gli Alpha lo salutarono per poi informarlo che tra pochi minuti avrebbero cominciato. Un odore famigliare, un odore che apparteneva al suo passato gli arrivò alle narici e un flesh gli appannò la vista.
"Ce ne hai messo di tempo per arrivare" la voce sicura arrivava dall'angolo della sala, Devon la notò solo in quel momento.
Non poteva crederci dopo così tanti anni.
"Avery" una ragazza alta, dai lunghi capelli neri gli si avvicinò a gran passi prima di posargli le braccia intorno al collo in un abbraccio, Devon non tardò a ricambiare. Gli altri osservarono la scena confusi.
"Voi due vi conoscete?" Chiese Jackson indicando prima uno e poi l'altro.
"Da una vita" rispose lei allotanandosi appena, senza lasciarlo.
Devon aveva conosciuto Avery Williams quando entrambi erano solo due ragazzini. Lui aveva appena lasciato il suo branco, insieme a Luke ed era consumato dai sensi di colpa, dai ripensamenti, dalla lontananza dal suo branco, poi, un giorno, aveva incontrato lei. Il loro primo approccio era stato uno scontro che aveva visto Devon finire al tappeto, il padre di Avery li aveva accolti nel loro branco. Lui, Luke ed Avery avevano passato giornate intere a parlare ed allenarsi, gli scontri gli facevano bene, riusciva a concentrarsi su altro ed Avery sapeva parlare alla gente, era stato lí che aveva compreso che un giorno sarebbe stata una buona Alpha.
Lei è riuscita a tirarlo fuori da quel senso di colpa che lo opprimeva, che gli impediva di andare avanti con la sua vita.
STAI LEGGENDO
Il colore del cielo
Fantasy"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica un po' pazzerella con la quale convive e un quaderno dai bordi sciupati sul quale scrive ogni cosa...