La porta è sempre aperta

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Lui mi guarda in attesa di una risposta mentre io non faccio altro che tenere lo sguardo puntato sul suo viso e perdermi nei suoi occhi.
Deglutisco e lui sorride facendo un cenno di capo verso la porta.
Lauren si alza ed il rumore della sedia che sfrega contro il pavimento mi fa tornare cosciente.

"Dai andiamo" la ragazza mi da un leggero colpetto sulla spalla con il dorso della mano ed io scatto in piedi.

"Si si ci sono" cerco di nascondere la mia confusione momentanea mentre continuo ad osservare il ragazzo che piano piano si allontana,
stretto in quei jeans neri che fasciano le sue gambe alla perfezione e quella maglietta che lascia trasparire qualche muscolo.

Ci avviciniamo alla porta d'ingresso e superando la soglia percepisco l'aria scorrere sulla mia pelle e dall'odore di umidità capisco che di qui a poco verrà a piovere.

"Mi sta scrivendo" mi richiama l'attenzione la mia amica mostrandomi il suo telefono.
Mentre camminiamo mi parla di Charlie e di come vorrebbe tornare con lui ma la sua voce è lontana e diventa sempre di più un suono ovattato poiché noto come Tom, in cima alle scale di fronte a casa sua, ci guardi tenendo la porta aperta aspettando che arrivassimo e istintivamente accelero il passo.

Prima di entrare in casa sfrego le scarpe sullo zerbino intanto che lui osserva i miei movimenti.
Faccio il primo passo dentro casa loro e lui si scosta leggermente per farmi passare ma comunque, per un millesimo di secondo, i nostri visi sono stati a pochissimi centimetri di distanza.
Quando sento la porta chiudersi alle mie spalle sorrido, mi piace questa serata.

"Mi stavi ascoltando?" Ghigna Lauren piazzandosi davanti a me con le braccia incrociate.

"Era ammaliata dalla mia bellezza" sento una spalla strusciarsi sulla mia e quando volto il capo vedo il fratello minore particolarmente vicino a me, anche troppo.

"Quanti anni hai detto di avere?" Il maggiore mi domanda mentre rimane appoggiato all'isola della cucina sorseggiando un bicchiere di acqua.

"Diciassette" rispondo continuando a guardare Paddy che non ha intenzione di spostarsi dalla mia figura.

"Solo due anni di differenza, sei fidanzata?" Insiste il più piccolo.

Compio un cenno negativo con la testa e sento la sua mano afferrarmi il fianco iniziando ad accarezzarlo, appoggia la sua testa sulla mia spalla e con la mano libera sfila il telefono dalla tasca scattando un selfie.

"Basta Paddy" Tom lo tira verso di se per un lembo della maglietta.

"Allora...che facciamo?" Sam fa ingresso nella stanza sfregando i palmi delle mani l'uno con l'altro.

"Giochiamo a calcio?" Caleb mostra la palla a Paddy che annuisce ed entrambi corrono in giardino cominciando una partita che prevedo finirà con la vittoria del più grande dei due.

"Volete una birra?" Ci offre il ragazzo dai capelli ramati mentre si avvicina al frigorifero.
Io esito mentre Lauren insieme agli altri fratelli annuiscono all'istante.
Mi guardo intorno e il mio sguardo si incrocia con quello della mia coetanea.

"Tu no?" Domanda scuotendo la testa.

"Certo" sbuffo ovvia ma la mia voce viene tradita da una piccola nota di nervosismo che sicuramente è stata percepita anche dagli altri vedendo come mi guardano divertiti.

"Tieni, bevi tutto d'un sorso" Harry si avvicina e mi porge la bottiglia con uno sguardo di sfida sul volto.
Io la afferro per il collo e la stappo, è la mia occasione, di birre ne ho già bevute ma solo perché in Italia era legale già dai sedici, qui non mi aspettavo che avrei bevuto prima dei miei diciotto anni.

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora